Mike Bongiorno è ancora nei nostri cuori a 100 anni dalla nascita. L'uomo che apparve nei nostri schermi il 3 gennaio 1954, primo giorno assoluto delle trasmissioni tv in Italia, avrebbe tagliato il traguardo del secolo e, in qualche modo, lo ha fatto perché la sua memoria è più fulgida che mai. Conduttore, autore, intrattenitore e scrittore, l'italo-americano ha scritto pagine importanti della cultura italiana prima sulla Rai e poi su Mediaset. E' giusto tributargli il giusto merito e i telespettatori lo fanno volentieri.
Il conduttore non è solo l'uomo che diede il via alla tv in Italia ma, nel corso della sua longeva carriera di successo, ha portato a casa molti risultati importanti. Non è un caso che si stia girando una serie su di lui, perché fu lui ad inventarsi l'iconico "Allegria!", ha vinto venti volte il Telegatto, ha presentato undici Festival di Sanremo e ha trascorso 25 anni in Rai prima di sbarcare alla corte di Silvio Berlusconi. Non tutti conoscono, invece, gli inizi di Mike Bongiorno che il blog di settore Tvzap così racconta:
Era il 1955 quando il Mike nazionale divenne il re della televisione italiana col successo impareggiabile del "Lascia o raddoppia?". I tanti italiani che ancora non avevano un televisore s'incontravano nei bar e nei ristoranti per seguire il programma e per commentarne i risultati. Da là ogni suo nuovo show ottiene ascolti pazzeschi tra cui:
Silvio Berlusconi decise di festeggiare la trasformazione della sua Telemilano in Canale 5 con una campagna acquisti sontuosa con nomi come Corrado, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini ma, soprattutto, il fuoriclasse statunitense. Il suo apporto non fu solo artistico: conosceva le regole del marketing e per primo introdusse, nei programmi della tv milanese, l'importanza delle sponsorizzazioni. Ecco perché giunse la vicepresidenza di Canale 5 nel 1990. Una carriera senza sosta che non si nega alla recitazione, come dimostrano le sue prove attoriali in alcuni film come "C'eravamo tanto amati", "Il giudizio universale", "Totò lascia o raddoppia?, "Sogni mostruosamente proibiti", "Ragazze d'oggi", "I miliardari".
100 anni dopo l'uomo non c'è più, per il dolore dei suoi figli, ma il suo talento ancora sì, con buona pace di chi si perdeva nei naturali difetti che ognuno ha.