L'amministratore di condominio è una figura centrale nella gestione delle strutture condominiali. Le sue responsabilità spaziano dalla gestione finanziaria alla mediazione tra i condomini. La riforma condominiale del 2012 ha aggiornato diritti e doveri di questa professione, oltre a incrementare i requisiti formativi necessari.
Andiamo a riepilogare le principali responsabilità e mansioni che deve svolgere un amministratore di condominio.
L'amministratore deve assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree condivise, garantendo un ambiente sicuro e funzionale per tutti i residenti.
Uno dei compiti cruciali è gestire i pagamenti per coprire le spese di manutenzione e altri costi comuni, assicurando che tutti i condomini rispettino le loro obbligazioni finanziarie.
L'amministratore organizza almeno una riunione annuale per approvare il bilancio e discutere delle questioni rilevanti per la comunità condominiale.
È responsabile della gestione dei registri delle assemblee, dei conti e di altri documenti ufficiali, mantenendo un archivio ordinato e accessibile.
L'amministratore si occupa della certificazione dei redditi e delle dichiarazioni fiscali, assicurando il rispetto delle normative fiscali vigenti.
Diventare amministratore di condominio richiede il rispetto di specifici requisiti legali e formativi, come stabilito dall'articolo 71 bis delle Disposizioni di attuazione del Codice civile.
Un amministratore deve:
Gli amministratori devono possedere:
Ecco quali sono gli step che serve superare per diventare amministratore di condominio.
Il percorso inizia con un corso di formazione riconosciuto di almeno 72 ore, che copre aspetti legali, tecnici e contabili della gestione condominiale.
Molti amministratori si iscrivono a un'associazione di categoria per ottenere supporto professionale e aggiornamenti continui.
Partecipare regolarmente a corsi di aggiornamento è essenziale per mantenere le competenze attuali e conformi alle nuove normative.
Il compenso di un amministratore può variare notevolmente in base a diversi fattori:
In media, il compenso può variare da 5.000 a 30.000 euro l'anno per condominio, con possibilità di aumentare in base alla complessità e al numero di strutture gestite.
La carriera generalmente inizia con la gestione di un singolo stabile, per poi espandersi a più condomìni con l'acquisizione di esperienza.
L'acquisizione di nuovi condomìni può avvenire attraverso vari canali, tra cui brochure, biglietti da visita, volantini, siti web e passaparola. La reputazione personale è cruciale in questo settore.
Con l'espansione dell'attività, molti amministratori assumono collaboratori e possono creare studi associati con altri amministratori, aumentando il numero di condomìni gestiti e i guadagni.
Per diventare un amministratore di condominio, ci sono anche delle spese vive da sostenere.
Il corso base ha un costo variabile tra 250 e 600 euro, a seconda se sia in aula o telematico, più una tassa di circa 50 euro per l'esame finale.
I software gestionali più sofisticati possono costare alcune centinaia di euro.
L'apertura della partita IVA comporta costi amministrativi e fiscali, ma è necessaria per lavorare come libero professionista.
Anche se non obbligatoria, è consigliabile stipulare una polizza assicurativa per proteggersi da eventuali rischi professionali.