Al ricorrere di alcune circostanze, il contratto di lavoro part time può diventare full time. Si tratta di casi rari, ma che meritano lo stesso l’attenzione dovuta.
Si può prendere l’esempio di un lavoratore dipendente assunto con contratto part time, ma che di fatto lavora molte più ore rispetto a quelle dichiarate nel contratto di lavoro.
Se questa situazione non è occasionale, ma si stabilizza, allora il lavoratore può esigere la trasformazione del suo contratto.
Nel testo, andiamo ad analizzare la situazione specifica, spiegando quando il contratto a tempo parziale può trasformarsi a tempo pieno.
Il contratto di lavoro part time, o a tempo parziale, è quel contratto di lavoro subordinato caratterizzato dalla prestazione di un orario di lavoro ridotto rispetto a quello normale.
Può essere sia a tempo determinato che indeterminato. Deve essere redatto in forma scritta e contenere l’indicazione precisa della durata della prestazione lavorativa e dell’orario di lavoro con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno.
In base all’articolazione dell’orario di lavoro, il contratto a tempo parziale può essere di tre tipi:
Il lavoratore assunto con contratto a tempo parziale ha il diritto allo stesso trattamento che ricevere il lavoratore a tempo pieno.
Nel contratto a tempo parziale, può essere prevista la possibilità di variare le ore lavorative giornaliere, attraverso l’inserimento di clausole flessibili o cambiare la tipologia di part time da orizzontale in verticale o misto attraverso le clausole elastiche. Queste sono disciplinate in modo specifico dai vari contratti collettivi nazionali di lavoro di riferimento.
Può capitare che il lavoratore dipendente assunto con contratto di lavoro part time faccia più ore rispetto a quelle previste. Le ore di lavoro in più prestate occasionalmente devono essere considerate come lavoro supplementare, solo quando non superano le 40 ore settimanali.
Quando, invece, il limite viene superato, si tratta di lavoro straordinario e i lavoratori ricevono la maggiorazione prevista dal CCNL di riferimento.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4350 del 19 febbraio 2024, ha chiarito che un contratto di lavoro part time si può trasformare automaticamente in full time se il lavoratore svolge con continuità le ore previste per un tempo pieno.
In questo caso, quando manca l’occasionalità, la trasformazione avviene senza il bisogno di modifiche formali al contratto originale. La trasformazione avviene per fatti concludenti, ovvero per le evidenti modalità operative adottate, anche in assenza di un accordo formale.
Come abbiamo detto, secondo la Corte di Cassazione quando un lavoratore con contratto part time svolge sempre le ore previste dal tempo pieno, allora la trasformazione del contratto avviene automaticamente.
L’elemento decisivo è proprio come il rapporto di lavoro viene effettivamente attuato, originando i diritti basati sull’impegno concreto del lavoratore dipendente.
La trasformazione non richiede procedure formali o specifiche. Si applica il principio di corrispondenza del trattamento del lavoratore all’effettiva consistenza dell’impegno: è decisivo, infatti, il rapporto nella concreta attuazione dalla quale sorgono i diritti.
Si fa presente che la verifica della trasformazione spetta al giudice, il quale sarà chiamato a valutare le modalità effettive di svolgimento del rapporto di lavoro alla luce degli elementi e prove raccolte durante il giudizio e alla periodicità di tale situazione.
Sul tempo parziale, si rimanda alla lettura del seguente articolo: Part time involontario: come funziona e perché colpisce più le lavoratrici