13 Jun, 2024 - 08:00

Cosa rischia chi raccoglie sassi, sabbia e conchiglie in spiaggia? Ecco le sanzioni e perché è vietato

Cosa rischia chi raccoglie sassi, sabbia e conchiglie in spiaggia? Ecco le sanzioni e perché è vietato

Chi raccoglie sassi, sabbia e conchiglie in spiaggia rischia di incorrere in alcune conseguenze, dalle multe alle sanzioni amministrative.

Ebbene, chi pensava si trattasse di un’attività normale raccogliere sassi da portare a casa per ornare piante e giardini o conchiglie per fare collanine e portachiavi si sbaglia di grosso.

Può sembrare anche banale, ma chi raccoglie ciò che la natura, in questo caso marina, regala commette un vero e proprio reato perseguibile a livello pecuniario.

Sottrarre sabbia, sassi, conchiglie e anche le stesse alghe dall’ambiente marino non è possibile, in base al divieto nazionale previsto dal Codice della Navigazione. Non solo gli elementi marini appartengono allo Stato, ma fungono soprattutto da salvaguardia all’ecosistema e delle spiagge.

Vediamo quali sono tutte le conseguenze e perché non è possibile raccoglierle.

Cosa rischia chi raccoglie sassi, sabbia e conchiglie

Chi raccoglie sassi, sabbia e conchiglie per portarsi a casa un ricordo commette un reato. Non si tratta di un comportamento innocuo, ma si viola la legge. Il rischio non è solo quello di fare un danno all’ecosistema marino, ma anche sanzioni pecuniarie, a volte molto salate.

L’Italia rientra tra i Paesi che tutelano l’ecosistema marino, la cui norma nazionale di riferimento è il Codice della navigazione.

All’articolo 1162, vieta esplicitamente di estrarre sabbia, ghiaia, alghe, o qualsiasi altro materiale appartenente al demanio marittimo. Ricordiamo, infatti, che è di proprietà dello Stato.

In particolar modo, per demanio marino si devono intendere:

  • Lidi;
  • Porti;
  • Spiagge;
  • Lagune;
  • Bacini d’acqua;
  • Foci di fiumi;
  • Rade.

Il divieto, inoltre, si estende anche alle zone portuali della navigazione interna. Quindi, la raccolta di sassi o altro è vietata anche lungo i fiumi o presso i laghi.

Tornando alle spiagge ci sono alcune attività che è vietato fare, che sarebbe molto utile sapere in vista dell'arrivo della stagione estiva.

Perché è vietata la raccolta

Il mare e le spiagge sono un bene comune e proprio per questo motivo è di fondamentale importanza tutelarli e salvaguardare l’ambiente.

Chi raccoglie sassi, sabbia, conchiglie e anche le alghe va in direzione contraria e, proprio per questo motivo, rischia multe molto salate, più elevate in base alla tutela della zona in questione.

Raccogliendo o meglio sottraendo all’ambiente parti importanti si va a distruggere l’ecosistema, causando un vero e proprio danno all’ambiente. Cosa che, naturalmente, non è percettibile e, forse, difficile da capire.

Prendiamo l’esempio delle conchiglie, forse il souvenir preferito dei turisti. Rivestono un ruolo molto importante nella salvaguardia dell’ecosistema e per la sopravvivenza dei molluschi.

Infatti, anche se le conchiglie sono rotte o vuote, continuano comunque ad essere fondamentali a preservare la spiaggia in cui si trovano. Qual è il loro ruolo? Servono ad impedire l’erosione, in quanto i loro frammenti arricchiscono e irrobustiscono la sabbia.

Abbiamo solo fatto l’esempio delle conchiglie, ma anche la stessa sabbia, i sassi e le alghe rivestono un ruolo fondamentale. Tutto ciò rientra nella tutela dell’ecosistema marino, contenuto nel Codice della Navigazione.

A quanto ammonta la sanzione

Il Codice della Navigazione chiarisce quali sono i rischi per chi disattende il divieto. Si rischia una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.549 euro a 9.296 euro.

Per chi pensa si tratti di una sanzione salata, è bene che sappia che la pena è ridimensionata rispetto al passato, quando era prevista la detenzione anche fino ad un periodo di due mesi. A partire dal 1999, la sanzione è solo di natura economica.

È sempre consigliabile, prima di decidere di portare a casa souvenir, anche di verificare la normativa locale, per capire quali sono le azioni che possono essere autorizzate. Inoltre, l’informazione è fondamentale anche perché ogni Regione, Provincia o Comune d’Italia può inasprire il divieto contenuto nel codice della Navigazione, attraverso le ordinanze balneari e i regolamenti, con il fine ultimo di tutelare il paesaggio.

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Sara Bellanza
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