Perdita Assegno di inclusione (Adi) e mancato pagamento da parte dell'Inps a giugno 2024: arrivano i primi stop all'indennità e la sospensione dei versamenti mensili. È lo stesso Istituto di previdenza ad annunciare l'alt ai pagamenti della misura ai beneficiari che non abbiano ottemperato agli adempimenti previsti per continuare a fruire dell'assegno. In particolare, il riferimento è quello della mancata presentazione, nelle scadenze prefissate, ai servizi sociali del Comune.
Tuttavia, la stessa Inps detta le condizioni affinché ci si possa mettere in regola e ripristinare i pagamenti mensili dell'Assegno di inclusione. Le indicazioni sono contenute nel messaggio numero 2132 del 5 giugno 2024.
Può provocare la sospensione e la perdita dell'Assegno di inclusione (Adi), e pertanto, il mancato del pagamento delle rate dell'Inps già a partire da questo mese di giugno 2024 la mancata presentazione degli interessati ai servizi sociali del proprio Comune. In particolare, lo stop all'indennità che ha preso il posto del Reddito di cittadinanza avviene fin da subito perché si tratta del mese successivo ai primi termini di scadenza. Tali termini sono fissati - di norma - a 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (Pad) affinché i beneficiari debbano presentarsi presso i servizi sociali del proprio Comune. Questa condizione è basilare per continuare a fruire dell'Assegno di inclusione.
Tuttavia, come spiega lo stesso Istituto di previdenza nel messaggio di ieri, per la prima scadenza della misura, il termine di 120 giorni per presentarsi ai servizi sociali ha una differente decorrenza.
Più nel dettaglio, le famiglie che avevano presentato la domanda tra il 18 dicembre 2023 (prima data utile di invio dell'istanza) e la fine di gennaio 2024, con pagamento della prima rata a fine gennaio 2024, il termine dei 120 giorni ha iniziato a decorrere dal 26 gennaio 2024. Pertanto, i quattro mesi di scadenza sono terminati il 25 maggio scorso, con conseguenze sul pagamento dell'Assegno di inclusione nella prima mensilità successiva alla scadenza stessa. E, dunque, nel versamento della rata di giugno 2024.
Lo stesso Istituto di previdenza fissa le condizioni per mettersi in regola con gli adempimenti previsti dall'Assegno di inclusione (Adi) e, dunque, per ripristinare la regolarità dei pagamenti dovuti dall'Inps. Si fa presente che, ormai, per giugno non si fa più in tempo.
Chi non ha adempiuto all'obbligo non riceverà l'assegno a giugno, ma si può ripristinare il pagamento per la rata di luglio 2024. Ci si dovrà presentare al primo appuntamento con i servizi sociali del Comune in tempo utile per l'elaborazione del rinnovo mensile. È possibile la presentazione spontanea. In questo modo, nel pagamento di luglio 2024 si riceveranno anche gli arretrati della mensilità di giugno 2024.
Peraltro, i servizi sociali devono aver cura di convocare le famiglie beneficiarie della misura nel caso in cui stiano per scadere i 120 giorni utili per la convocazione o, addirittura, tale termine sia andato esaurito, per evitare la sospensione dei pagamenti.
Si fa presente, inoltre, che l'assenza della famiglia al primo appuntamento con i servizi sociali può essere giustificata. In tal caso, si azzera e si riavvia la decorrenza dei 120 giorni. I servizi sociali, dunque, hanno l'obbligo di procedere con una nuova convocazione, tenendo conto anche delle motivazioni che hanno portato alla giustificazione della prima assenza.
Infine, l'Inps spiega ancora che, all'interno delle famiglie che percepiscono l'Assegno di inclusione, i soggetti attivabili al lavoro hanno l'obbligo di presentarsi presso i servizi sociali una volta ogni tre mesi (90 giorni). In caso di mancata presentazione, scatta lo stop al pagamento della misura.