A chi conviene e quanto costa il riscatto dei contributi della pace contributiva, meccanismo per recuperare versamenti di buchi nella contribuzione Inps ai fini della futura pensione? Il meccanismo rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2025. Si potrà fare domanda all'Inps fino a cinque anni di riscatto contributivo per recuperare dei periodi che siano privi di versamenti. Ad esempio, il periodo tra un lavoro e un altro. O tra un contatto e un altro, nel caso in cui alcune mensilità di un anno siano prive di contributi.
In tutti questi casi, e seguendo delle regole che appaiono poco flessibili - come quella di ammissione dei soli periodi dopo il 31 dicembre 1995 - i lavoratori possono procedere con l'operazione, scegliendo anche per quale gestione previdenziale effettuare i versamenti. Ma, è ovvio, un'operazione del genere ha i suoi costi, che si possono ammortizzare anche pagando a rate (fino a 120 quote mensili). Per farsi un'idea si può procedere con un semplice calcolo.
Ad esempio, quanto pagherebbe di riscatto dei versamenti Inps con la pace contributiva un lavoratore con un reddito di 20.000 euro all'anno? Per rispondere a questa domanda è necessario considerare a quale gestione previdenziale sia iscritto il lavoratore stesso. Ad esempio, un lavoratore dipendente, un professionista, un artigiano o un commerciante.
Cambia, infatti, l'aliquota contributiva che entra nel calcolo di quanto costi effettuare il riscatto con la pace contributiva. Ad esempio, un lavoratore dipendente o un contribuente con contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) o un parasubordinato paga il 33% di aliquota contributiva. Un libero professionista senza Cassa previdenziale paga il 25% di aliquota contributiva. Infine, gli artigiani e i commercianti pagano il 24%.
La formula da seguire per calcolare quanto costi il riscatto della pace contributiva è la stessa applicata per gli altri riscatti (ad esempio, quello della laurea) a percentuale. Si moltiplica il reddito lordo degli dodici mesi precedenti quello della domanda per l'aliquota contributiva per il numero di anni da riscattare.
Pertanto, un lavoratore dipendente che, nei dodici mesi precedenti quello della domanda abbia guadagnato 20mila euro, pagherà ai fini del riscatto della pace contributiva un importo pari a 6.600 euro per ogni anno di riscatto fino a un massimo di cinque (costo totale 33.000 euro). Lo stresso importo sarà dovuto da chi abbia, al momento della domanda di riscatto da presentare entro il 31 dicembre 2025, un contatto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) o sia un parasubordinato.
Nel caso dei lavoratori autonomi liberi professionisti, non iscritti a una Cassa previdenziale, il riscatto con la pace contributiva comporta un costo di 5.000 euro per ogni anno di riscatto, pari a un massimo di 25.000 euro se si riscattano tutte e cinque gli anni consentiti. Per un artigiano o un commerciante, invece, il riscatto dei contributi nel caso di reddito di 20.000 euro comporta una spesa di 4.800 euro per ogni anno da riscattare.
Il costo per il riscatto dei contributi di questo meccanismo devono essere confrontati, in ogni modo, con il risparmio di tassazione assicurato dalla deducibilità piena dell'aliquota Irpef. Considerando che su 20.000 euro si paghi un'aliquota Irpef del 23% (e del 26% considerando anche le addizionali), il lavoratore dipendente, il collaboratore co.co.co. e il parasubordinato potranno ottenere uno sconto sulla tassazione di 1.716 euro, con una riduzione del costo dell'operazione a 4.884 euro per ogni anno di riscatto.
Analogamente, un libero professionista senza Cassa previdenziale che pagherebbe 5.000 euro per riscattare i contributi di un anno, avrebbe uno sconto 1.300 euro e, pertanto, per ogni anno di riscatto avrebbe un costo netto di 3.700 euro. Infine, l'artigiano o il commerciante avrebbero uno sconto Irpef di 1.248 euro e, pertanto, il costo per ogni anno di riscatto scenderebbe da 4.800 euro a 3.552 euro.