Offerte di lavoro di giugno 2024, sono oltre 566.000 le assunzioni che le imprese hanno programmato di effettuare, anche se le difficoltà nel reperire i profili ricercati faranno andare deserta, di media, un'opportunità di lavoro su due. I dati arrivano dal consueto Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La cifra più allarmante che arriva dalla ricerca è riferita al 47,6 per cento di difficoltà di reperimento delle competenze e conoscenze richieste a chi si candidi alle offerte di lavoro, anche mediante il semplice invio del curriculum vitae. Il dato può essere ulteriormente scomposto: in media, nel 32,3% dei posti che restano vacanti, la difficoltà di reperimento del profilo ideale avviene per mancanza di candidati; per l'altro 11,9% dei casi, l'assunzione salta per l'inadeguata preparazione dei candidati.
Le difficoltà per le imprese a reperire i profili giusti per le proprie assunzioni programmate a giugno 2024 può essere valutata a seconda del profilo di candidatura. Numeri da record per posti che non troveranno il candidato ideale si registrano sia tra le professioni a elevata specializzazione che tra gli impiegati, le professioni commerciali e i servizi, nonché tra gli operai specializzate, dove si evidenziano percentuali anche superiori al 70%.
Nel dettaglio, nell'area dei dirigenti, degli impiegati a elevata specializzazione e dei tecnici, le maggiori difficoltà nel trovare i candidati ideali si riscontrano per la professione dei tecnici in campo ingegneristico, con il 68% di possibilità che le assunzioni programmate non siano coperte da altrettante immissioni a lavoro. La percentuale si può scomporre ulteriormente nel 48% di mancanza di candidati, nel 16% di preparazione inadeguata degli stessi e nel 4% dei casi per altri motivi.
Difficoltà, a questo livello di specializzazione, si riscontrano anche per i tecnici della salute (60% di posti vacanti), per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57% di difficoltà) e i tecnici della distribuzione commerciale (58%).
Tra gli impiegati, le professioni commerciali e nei servizi la maggiore difficoltà la si riscontra tra gli operatori della cura estetica: per il 56% dei posti di lavoro che le imprese hanno programmato di coprire con delle assunzioni, nel 26% dei casi non si troveranno i candidati o, per un altro 26%, quelli che si presentano ai colloqui possiedono competenze inadeguate oppure per altri motivi (4%).
A seguire, le imprese avranno difficoltà a reperire professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (54%), esercenti e addetti alle attività di ristorazione (52% di difficoltà) e nelle professioni qualificate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (40%).
Carenze di candidati o di competenze si riscontrano soprattutto tra gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine. Addirittura non si troveranno le figure ricercate tra i fonditori, i saldatori, i lattonieri, i calderai, i montatori di carpenteria metallica nel 75% delle assunzioni programmate a giugno 2024. La percentuale può essere ulteriormente scomposta nel 49% dei casi per mancanza di candidati e per il 22% a causa dell'inadeguata preparazione, oltre agli altri motivi (4%).
Difficoltà si riscontrano anche nel reperire operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (73%), fabbri ferrai costruttori di utensili (70% dei posti non coperti da assunzioni) e operai specializzati nelle installazioni e nelle manutenzioni di attrezzature elettriche ed elettroniche (68%).
Ulteriori posti scoperti si hanno anche per gli operai specializzati artigiani, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili (67%) e gli operai di macchine automatiche e semiautomatiche per le lavorazioni metalliche (65,9%).
Le performance migliori, in termini di candidati qualificati tra gli operai specializzati, si registra tra gli addetti all'assemblaggio di prodotti industriali (49%), tra i conduttori di macchine per il movimento terra e sollevamento e maneggio materiali (42,7%) e tra gli addetti alle macchine per il confezionamento di prodotti industriali (21%).