Il 17 giugno 2023, il Consiglio dell'Unione Europea ha dato l'approvazione definitiva alla Nature Restoration Law, una normativa fondamentale per la tutela ambientale. Questa legge, che rientra nel quadro del Green Deal europeo, impone agli Stati membri una serie di obblighi per il ripristino degli habitat naturali. La votazione ha visto l'approvazione di 20 Paesi, mentre Italia, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia e Svezia hanno votato contro, con il Belgio che si è astenuto.
La Nature Restoration Law mira a ripristinare il 20% delle aree terrestri e marine dell'UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi selezionati entro il 2050. Questa legge rappresenta un passo significativo verso la conservazione della biodiversità e la lotta contro la crisi climatica.
Uno degli obiettivi principali della Nature Restoration Law è il ripristino delle aree naturali dell'Unione Europea. Entro il 2030, almeno il 20% delle aree terrestri e marine dovranno essere riportate alle loro condizioni naturali, con l'obiettivo di estendere questa tutela al 30% in alcune aree selezionate. Entro il 2050, la protezione si estenderà gradualmente a tutti gli ecosistemi prescelti. Queste regole entreranno in vigore immediatamente dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
La legge prevede obiettivi specifici per il ripristino degli ecosistemi in cattive condizioni. Entro il 2030, almeno il 30% di questi habitat dovrà essere ripristinato, con una quota che sale al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. Questi habitat includono ecosistemi terrestri, costieri e d'acqua dolce, forestali, agricoli e urbani, comprese zone umide, praterie, foreste, fiumi, laghi e habitat marini come letti di spugne e coralli.
La Nature Restoration Law impone il divieto di sfruttamento commerciale delle aree ripristinate. Questo significa che non sarà possibile utilizzare queste aree per l'agricoltura, la speculazione immobiliare, né per la costruzione di infrastrutture turistiche come hotel, resort o parchi avventura. L'obiettivo è garantire che queste aree possano recuperare e mantenere la loro biodiversità senza interferenze umane.
L'approvazione della Nature Restoration Law non è stata priva di controversie. Diversi paesi, tra cui Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia e Svezia, hanno votato contro la legge. Questi paesi hanno espresso preoccupazioni riguardo ai vincoli imposti al settore agricolo e ai potenziali aumenti dei prezzi alimentari. In particolare, l'Italia, rappresentata dalla viceministra dell'Ambiente Vannia Gava, ha criticato la legge per l'aumento degli oneri amministrativi ed economici per il settore agricolo.
Il voto decisivo dell'Austria, inizialmente intenzionata ad astenersi, ha causato tensioni politiche interne. Il voto favorevole del ministro dell'Ambiente, Leonore Gewessler, è stato fondamentale per raggiungere la maggioranza qualificata necessaria per l'approvazione della legge. Tuttavia, il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha annunciato l'intenzione di presentare un ricorso di annullamento davanti alla Corte di giustizia europea, sostenendo che il voto della ministra non rispecchiava la volontà dell'esecutivo.
Gli Stati membri dell'Unione Europea dovranno redigere piani nazionali per il ripristino degli ecosistemi, che saranno presentati alla Commissione europea. Questi piani dovranno includere misure specifiche per garantire il raggiungimento degli obiettivi di ripristino entro i termini stabiliti. Gli stati membri saranno inoltre tenuti a riferire regolarmente sui progressi fatti e sugli obiettivi raggiunti.
Una delle misure previste dalla legge è la trasformazione di almeno 25.000 chilometri di fiumi in fiumi a corso libero attraverso la rimozione di barriere artificiali. Questo intervento è fondamentale per ripristinare la continuità ecologica dei corsi d'acqua e favorire la biodiversità acquatica.
Un altro obiettivo ambizioso della Nature Restoration Law è la piantumazione di tre miliardi di alberi aggiuntivi entro il 2030. Questo sforzo contribuirà a migliorare la qualità dell'aria, combattere il cambiamento climatico e aumentare la biodiversità delle aree forestali.
La Commissione Europea ha il compito di monitorare l'implementazione della Nature Restoration Law e di valutare il suo impatto sui settori agricolo, della pesca e forestale. Una revisione del regolamento è prevista per il 2033, con la possibilità di sospendere temporaneamente l'attuazione delle norme in caso di gravi conseguenze per la sicurezza alimentare.
Gli habitat ripristinati, inoltre, saranno soggetti a un monitoraggio continuo per garantire che le condizioni migliorate vengano mantenute e che non ci siano regressioni. Questa costante attività di controllo sarà fondamentale per assicurare che gli obiettivi a lungo termine della legge vengano raggiunti e per adattare le misure di conservazione alle esigenze specifiche di ciascun ecosistema.