Quando si tratta di installare un impianto d'allarme in una casa in affitto, una delle domande più comuni è chi debba sostenere i costi. La questione della sicurezza è di crescente importanza per molti inquilini, ma le responsabilità finanziarie possono variare. Insomma, la domanda legittima è: chi paga le spese di installazione antifurto in una casa affittata, il proprietario o l’inquilino? Andiamo a esplorare le possibili soluzioni.
In generale, il proprietario non è obbligato a fornire un impianto d'allarme o altri dispositivi di sicurezza, come una porta blindata, a meno che ciò non sia specificato nel contratto di locazione. La legge italiana, in particolare l'articolo 1576 del Codice Civile, prevede che:
Un impianto d'allarme è considerato una miglioria e non una necessità di manutenzione ordinaria, pertanto, il costo ricade solitamente sull'inquilino.
Qualsiasi modifica o miglioria all'appartamento, compresa l'installazione di un impianto d'allarme, dovrebbe essere discussa e concordata con il proprietario. È fondamentale che queste modifiche siano autorizzate per iscritto nel contratto di locazione per evitare malintesi e problemi futuri.
L'inquilino può decidere di installare un impianto d'allarme a proprie spese. Tuttavia, è consigliabile ottenere il permesso del proprietario, specialmente se l'installazione richiede interventi strutturali significativi, come la foratura delle pareti o modifiche all'impianto elettrico. In alternativa, l'inquilino può optare per sistemi d'allarme wireless che non richiedono lavori invasivi.
I costi per l'installazione di un impianto d'allarme variano a seconda della complessità del sistema e delle funzionalità aggiuntive offerte. In generale, i costi possono variare e partire da una base di 300 euro per arrivare a un massimo di 2.500 euro per un sistema di allarme perimetrale, a seconda del numero di sensori e della grandezza dell’immobile. Ulteriori costi mensili possono derivare dalla sottoscrizione di servizi di monitoraggio remoto.
Se l'inquilino installa un impianto d'allarme senza un accordo scritto che prevede il rimborso, non potrà richiedere alcun risarcimento al termine della locazione. Tuttavia, se l'installazione è stata autorizzata e il proprietario desidera mantenere il sistema, l'inquilino potrebbe ottenere un rimborso totale o parziale.
Alla fine della locazione, l'inquilino è tenuto a restituire l'appartamento nelle condizioni originarie. Questo significa rimuovere eventuali installazioni e riparare i danni causati durante i lavori. Infatti, secondo l'articolo 1590 del Codice Civile, l'inquilino deve provvedere a:
In caso di effrazione, il proprietario è responsabile per la riparazione dei danni all'immobile, ma non per gli oggetti rubati. L'inquilino può installare serrature aggiuntive e altri dispositivi di sicurezza a proprie spese per migliorare la protezione contro i furti.
Se i lavori per l'installazione dell'impianto d'allarme causano danni all'immobile, l'inquilino è responsabile per le riparazioni. Inoltre, come sopra accennato, potrebbe essere tenuto a risarcire il proprietario per eventuali perdite di locazione se l'appartamento non è disponibile per nuovi inquilini a causa dei lavori di ripristino.
Una chiara comunicazione tra inquilino e proprietario è fondamentale per evitare conflitti. È consigliabile discutere e concordare per iscritto tutte le modifiche e le migliorie desiderate prima di procedere. Questo include:
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