Il rispetto per la storia e la cultura è morto sotto i colpi di inchiostro blu: sfregiati, di nuovo, i monumenti del sito archeologico di Pompei. Stavolta, a cadere sotto l'attacco di un minorenne, un monumento funebre vandalizzato da una bomboletta spray.
Si è svegliata così Pompei, con i segni - per fortuna cancellabili - di colore bluastro su uno dei monumenti funebri, conservati nel Parco archeologico. È quanto accaduto questa mattina, 7 luglio 2024, quando gli addetti alla preservazione della necropoli poco distante porta Ercolano si sono recati sul posto per l'inizio del turno di lavoro.
Numerose le segnalazioni per la scritta vandalica su un blocco di marmo arrivate al centralino dei restauratori dei celebri e meravigliosi Scavi. Tuttavia, per ore i restauratori intervenuti sono stati impegnati nelle operazioni di rimozione dell'inchiostro.
I carabinieri del comando locale, che svolgono vigilanza fissa del sito archeologico, hanno avviato un fascicolo di indagine, per repertare il danno e che ha portato a individuare il presunto autore dello sfregio. Si tratterebbe di un ragazzo minorenne.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha voluto esprimere la sua gratitudine ai restauratori e agli altri dipendenti del Parco archeologico di Pompei per l'impegno e la rapidità con cui hanno cancellato la scritta:
Queste le parole del ministro in un post condiviso sul suo account ufficiale di X. Nel post Sangiuliano ha messo a confronto le due foto con il prima e il dopo dell'intervento di restaurazione del blocco marmoreo.
Purtroppo, però, di episodi del genere ne accadono continuamente. Vittime i monumenti e le bellezze archeologiche e architettoniche italiane. Lo scorso 22 giugno 2024, ad esempio, un turista del Kazakistan è stato multato dopo aver sfregiato una domus del II secolo a.C. sempre a Pompei.
Stessa cosa avvenne la scorsa estate, quando un altro turista inglese decise di incidere le proprie iniziali sul Colosseo durante una vacanza nella Città Eterna, giustificandosi dicendo: "Non sapevo dov'ero".