Si terranno sabato 13 luglio alle ore 10 i funerali di Alex Marangon, il 25enne di Marcon trovato morto nel greto del fiume Piave a pochi giorni dalla sua scomparsa da Vidor, nel Trevigiano: nel darne notizia i familiari - che hanno già lanciato diversi appelli per la verità - hanno chiesto ai partecipanti di indossare abiti colorati "come lui avrebbe voluto".
In tantissimi si recheranno a Marcon per l'ultimo saluto al 25enne dopo il via libera alla sepoltura della Procura di Treviso. "Accompagniamolo con abbigliamento colorato, come lui avrebbe voluto", hanno chiesto i familiari nel dare notizia della celebrazione, che si terrà alle ore 10 di sabato 13 luglio nella Chiesa parrocchiale SS. Patroni d'Europa.
Ad accompagnare l'annuncio, una foto in cui il ragazzo si mostra sorridente e vestito di giallo. Accanto c'è una frase che gli appartiene:
Come i suoi. Sembrava grato alla vita, Alex, anche nel video - mostrato da Pomeriggio Cinque - in cui, poche settimane prima di trovare la morte, diceva, rivolgendosi alla giornalista di un quotidiano locale che lo aveva intercettato sul luogo di lavoro: "Ci aspetta una bella, grande estate".
Non poteva sapere cosa gli sarebbe accaduto. Non potevano saperlo neanche gli amici e i parenti, che ora aspettano solo di arrivare alla verità, alla giustizia.
Di certezze, su ciò che è accaduto al giovane, non ce ne sono. Di punti interrogativi, invece, sì. Stando a quanto ricostruito finora, nella notte tra il 29 e il 30 giugno Alex si sarebbe allontanato dall'abbazia di Santa Bona di Vidor - dove era in corso un ritiro spirituale che avrebbe previsto, oltre all'ascolto di musica e alla meditazione, anche il consumo di sostanze come l'ayahuasca in forma di tisana -, venendo seguito all'esterno dal "curandero" del gruppo e dal suo compagno medico, entrambi di origine latino-americana.
Tre ore dopo, attorno alle 6, sarebbe scattato l'allarme, perché di lui non c'erano più tracce. Il 3 luglio il suo corpo è stato ritrovato senza vita nel greto del fiume Piave a circa 4 chilometri di distanza dal luogo dell'ultimo avvistamento: si era pensato che, dopo essere uscito nel buio, il 25enne - sotto l'effetto di qualche droga - avesse perso l'orientamento e fosse caduto in acqua; l'autopsia invece ha rivelato sul suo cadavere segni di un violento "pestaggio".
L'ipotesi della Procura, che indaga per omicidio volontario contro ignoti, è che sia stato colpito alla testa e a un fianco con un bastone o una pietra da fiume che però non sono stati trovati. Da chi non si sa ancora. Secondo i familiari, le cui parole sono riportate dal Corriere della Sera, potrebbe aver "visto qualcosa che non doveva o comunque qualcosa a cui si è ribellato" nel corso della cerimonia.
Andrea Zuin, organizzatore dell'evento insieme alla compagna, ci ha però tenuto a dire:
Lo riporta Il Messaggero, a cui il musicista avrebbe anche spiegato che, a differenza di quanto rivelato dalla stampa (su una loro presunta irreperibilità) i due curanderi sarebbero non solo in contatto con lui, ma anche "disponibili a parlare" con i carabinieri.