Alcune Regioni italiane hanno adottato ordinanze ad hoc per vietare lo svolgimento del lavoro all’aperto nelle ore più calde e pericolose per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Le temperature particolarmente alte e roventi degli ultimi giorni, con gli eccessivi tassi di umidità e afa, hanno spinto alcune Regioni a decretare lo stop ai lavori sotto i raggi del sole.
Non si tratta solo di un atto di civiltà, ma anche di buon senso per proteggere i lavoratori dello stress termico che l’Inail sta segnalando già da qualche anno e anche dalle stesse associazioni di lavoratori. Problematiche che possono nuocere gravemente alla salute dei lavoratori, ma che i datori di lavoro faticano a capire.
Quali Regioni hanno disposto il divieto al lavoro all’aperto? In quale fascia oraria? Per quanto tempo?
L’11 luglio, è stata emanata un’ordinanza regionale che prevede lo stop al lavoro nei campi e sotto il sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00, in Toscana. L’ordinanza in questione avrà validità fino al 31 agosto.
Per quali lavori si applica il divieto? L’ordinanza è relativa solo ai settori agricolo e florovivaistico nei giorni considerati più a rischio, identificabili consultando i dati del progetto Worklimate dell’Inail.
Già il 20 giugno, era stata firmata un’ordinanza in Lazio che vietava le attività lavorative all’aperto dalle 12:30 alle 16:00 nei giorni in cui il rischio di esposizione al sole è classificato come alto dalle mappe dell’Inail.
La misura è valida fino al 31 agosto e si applica ai settori agricolo, florovivaistico ed edile.
Il presidente della Regione Puglia, il 10 luglio, ha emanato un’ordinanza che vieta l’attività lavorativa nei settori edile e florovivaistico, in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle 12.30 alle 16:00.
Un’ordinanza che si aggiunge a quella del 18 giugno, che prevedeva il divieto per il settore agricolo.
In Molise, il presidente ha firmato un’ordinanza che vieta le attività lavorative all’aperto dalle ore 12:30 alle ore 16:00, nei giorni in cui il rischio di esposizione al sole è classificato alto, sempre dalle mappe dell’Inail.
I settori di riferimento sono sempre quelli agricolo, florovivaistico ed edile, considerati particolarmente vulnerabili allo stress termico.
La Regione Campania ha emanato un’ordinanza che vieta il lavoro all’aperto nei campi e nei cantieri durante le ore più calde della giornata.
Fino al 31 agosto, dalle ore 12:30 alle ore 16:00 di tutti i giorni, è vietato lavorare all’aperto sotto i raggi del sole. Si tratta di un’ordinanza che arriva in risposta all’eccessivo caldo degli ultimi giorni e nell’ottica della prevenzione dei rischi legati alle ondate di calore.
Il lavoro nei campi e nei cantieri, infatti, espone i lavoratori a rischi significativi, senza alcuna possibilità di ripararsi dal sole.
Tutte le ordinanze che abbiamo menzionato, per ora limitate solo ad alcune Regioni, hanno l’obiettivo comune di proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Già la legge, in base all’articolo 2087 del Codice Civile, prevede che il datore di lavoro sia obbligato a tutelare la salute e l’integrità fisica del lavoratore. Inoltre, con la conversione in legge del decreto agricoltura, sono state introdotte misure contro il rischio caldo sul lavoro.
Si fa presente anche la nota 5056 del 13 luglio 2023 dell’Ispettorato del lavoro e diretta ai datori di lavoro, con cui vengono riepilogate le principali indicazioni per la tutela della salute dei lavoratori.