05 Aug, 2024 - 16:33

Carta di credito senza Crif: ecco di cosa si tratta

Carta di credito senza Crif: ecco di cosa si tratta

Carta di credito senza Crif: ecco di cosa si tratta. Chi ha ricevuto una segnalazione presso Crif potrebbe riscontrare non pochi problemi nel richiedere una carta di credito.

Ci sono delle soluzioni che consentono di ottenere una carta di credito senza controllo CRIF, che può essere la soluzione migliore e vantaggiosa per i soggetti privati e per i lavoratori titolari di una Partita IVA. La carta senza CRIF è la migliore soluzione per saldare il debito, senza dover eludere i controlli. CRIF è il gestore del Sistema di Informazioni Creditizie e consente di raccogliere i dati forniti dagli intermediari finanziatori, che partecipano in modo del tutto volontario. Una volta ricevuta la segnalazione da parte del CRIF ottenere una carta di credito è complicato.

Capita che per qualche problematica finanziaria e periodo di difficoltà economica per il ritardato pagamento, la richiesta di una carta di credito sia del tutto negata al soggetto istante. La carta di credito non è una tipologia di prestito a breve termine e le banche non li concedono a coloro che sono considerati cattivi pagatori. La possibilità di ottenere una carta di credito senza CRIF è pari a 0.

Carta di credito senza Crif: ecco di cosa si tratta

Ci sono periodi di difficoltà economica in cui si potrebbe ritardare a pagare i debiti assunti, di conseguenza richiedere una carta di credito potrebbe essere negata. I cattivi pagatori e i protestati potrebbero avere non poche difficoltà ad ottenere una carta di credito. Tuttavia, esistono interessanti soluzioni che consentirebbero di ottenere una carta di credito senza Crif e senza venire ad eludere i controlli. Si tratta di soluzioni del tutto alternative e temporanee in attesa del saldo del debito. Alla carta di credito ci sono due soluzioni alternative che rappresentano un buon compromesso ed escamotage in attesa di regolarizzare la propria posizione debitoria.

La migliore strada da seguire è quella di saldare i debiti in modo tale da ottenere la cancellazione dal registro, anche se occorre seguire un iter procedurale che richiede del tempo. Intermediari bancari e finanziarie possono accedere allo storico del registro fino a tre anni e potrebbero ostacolare l’istante anche dopo che lo stesso ha provveduto a regolarizzare la propria posizione finanziaria con l’estinzione del debito. Una prima soluzione è quella di ottenere una carta prepagata senza Crif, una seconda soluzione è quella di ottenere una carta di credito con funzioni base.

Carta prepagata senza Crif

Una prima soluzione è quella di ottenere una carta prepagata senza Crif: si tratta di una scelta immediata e semplice in quanto le carte prepagate non necessitano di alcun controllo creditizio in quanto l’utente esegue una ricarica dell’importo in anticipo. All’intermediario creditizio non importa se l’utente è soggetto protestato o cattivo pagatore in quanto lo stesso non potrà prelevare più di quanto versato.

Le prepagate sono accettate ovunque ed offrono funzionalità assimilabili a quelle offerte dalle carte di credito tradizionali, senza alcun rischio di cumulare troppi debiti. L’utente ha la possibilità di utilizzare le carte di credito fino all’importo oggetto di carica. Oltre tale importo non è possibile spendere.

Conto corrente per soggetti protestati

Altra soluzione è quella di aprire un conto corrente per soggetti protestati: in questo caso è possibile che venga rilasciata una carta di credito che svolga determinate funzioni base (invio/accredito bonifici bancari, pagamenti telematici, accredito della pensione/stipendio, etc.). Chi apre un conto corrente per soggetti protestati non potrà beneficiare del libretto degli assegni, dei prestiti e dei fidi. In ogni caso si tratta di un conto corrente tracciabile.

Banche offshore

Ci sarebbe una terza soluzione altamente sconsigliata: rivolgersi ad una banca offshore. A causa della minore regolamentazione e trasparenza, i conti correnti aperti presso banche offshore vengono utilizzati per celare il reddito non dichiarato.

Con l’attuale normativa le banche offshore sono ora tenute a collaborare e ad inviare informazioni alle autorità fiscali. Per questo si tratta di una scelta sconsigliata per l’elevato rischio di incorrere in situazioni poco trasparenti e per gli elevati oneri delle procedure.

AUTORE
foto autore
Jacqueline Facconti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
adv
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE