Immobili fatiscenti in aumento: una mappatura allarmante città per città. Le case fatiscenti sono oltre 600mila, di cui oltre 30mila sono ubicati a Frosinone.
A mettere in evidenza la situazione sugli immobili fatiscenti presenti sul territorio nazionale è Confedilizia in un rapporto, che mette in evidenza le case obsolete ed in stato di evidente degrado. Sono i comuni con meno di 3mila residenti ad essere maggiormente interessati dal fenomeno degli immobili fatiscenti.
Per questo la confederazione chiede alle amministrazioni locali di applicare l’esenzione totale dal pagamento dell’Imu. Neppure le grandi metropoli sono prive di case fatiscenti, il cui numero è in costante aumento. Rispetto a dodici anni fa a Roma il numero di immobili fatiscenti è in costante incremento. A Milano ed a Napoli il numero di case fatiscenti è cresciuto ma molto meno rispetto alla Capitale.
Confedilizia ha messo in evidenza che nel corso degli ultimi anni sono cresciuti gli immobili fatiscenti: si tratta di case appartenute a nonni e a genitori che sono passate a eredi che si sono trasferiti. Nel corso degli ultimi dodici anni le case fatiscenti sono aumentate di oltre 120 punti percentuali: oggi si contano oltre 600mila unità fatiscenti, oltre dodici anni fa le unità fatiscenti erano quasi 280mila.
Il numero più elevato di case in rovina è concentrato nella provincia di Frosinone: qui se ne contano oltre 30mila unità, circa 6 volte di più dei ruderi presenti nella provincia romana. Il fenomeno delle case fatiscenti che hanno perso la capacità di produrre reddito fa riflettere sullo stato di disagio socio-economico attuale italiano. Molte sono le unità abitative obsolete, demolite ed in elevato stato di degrado.
Confedilizia chiede agli enti locali con meno di 3mila residenti di esentare dal pagamento dell’Imu i proprietari degli immobili fatiscenti. Attualmente l’esenzione IMU case fatiscenti è pari al 50 percento: l’esenzione al 100 percento comporterebbe un ammanco di 800 milioni di euro nelle casse comunali. Il fenomeno degli immobili disabitati non riguarda solo i comuni con meno di 3mila residenti, ma il report di Confedilizia mette in evidenza che riguarda anche le grandi metropoli.
Il rapporto di Confedilizia mette in evidenza come il fenomeno degli immobili disabitati riguardi anche i capoluoghi regionali. Nella Capitale sono oltre 1.800 unità, il quadruplo di quelle che si contavano nel 2011. Roma ha il primato rispetto a Milano e a Napoli. Il capoluogo lombardo ha conosciuto un incremento da 280 a oltre 360 immobili fatiscenti in dodici anni. Nel capoluogo partenopeo il numero di immobili disabitati è passato da 225 a oltre 700.
Le oltre 600mila unità immobiliari fatiscenti sono concentrate nelle aree più remote e rurali d’Italia. Dopo la provincia di Frosinone, case disabitate ed abbandonate sono reperibili anche nella provincia di Messina e di Cosenza. Dopo le province di Frosinone, Messina e Cosenza, troviamo altre province con un numero elevato di unità immobiliare disabitate: Cuneo, Reggio Calabria, Foggia, Torino e Benevento. Oltre al Meridione italiano troviamo il Piemonte che ha sofferto il maggiore declino demografico e socio-economico.
Il numero di immobili disabitati è cresciuto in determinate province: a Ferrara il numero di case disabitate è cresciuto di oltre 360 punti percentuali. Gli aumenti maggiori si sono registrati nelle province di Avellino, Agrigento, Mantova e Foggia.
Anche nel capoluogo partenopeo l’incremento è stato di quasi 200 punti percentuali e nella Capitale l’aumento è stato pari a 185 punti percentuali. Immobili diroccati e ruderi sono più diffusi nelle aree rurali e in determinati capoluoghi regionali. Confedilizia propone l’esenzione totale dal pagamento dell’Imu per i Comuni con un numero di residenti inferiore ai 3mila.