Mercato immobiliare in crescita, ma crolla a Milano. Secondo quanto osservato dal Fisco, le compravendite sono incrementate, in particolare in determinate aree del Settentrione e del Centro Italia.
Oltre il 70 percento degli acquirenti degli immobili hanno concluso una compravendita beneficiando di un’agevolazione fiscale prima casa. Gli acquisti con mutuo ipotecario si attestano al 40 percento circa. Sono i piccoli comuni ad impattare maggiormente sul dato, mentre è più esiguo il dato dei capoluoghi. Nelle città italiane di grandi dimensioni la situazione è piuttosto variegata.
Nelle varie città italiane il mercato immobiliare è piuttosto variegato: le compravendite sono cresciute nel capoluogo genovese di quasi 4 punti percentuali e a Roma sono cresciute del 3,4 percento. Napoli, Bologna e Torino mostrano dati negativi: Milano e Firenze sono i capoluoghi dove il mercato real estate è crollato maggiormente. Il secondo trimestre dell’anno 2024 può essere l’anno 0 del mercato residenziale tricolore. Il trend inflazionistico ha rallentato la sua folle corsa attestandosi a 2 punti percentuali, mentre i tassi di interesse stanno imboccando un trend in discesa più lento possibile.
Rispetto all’aumento dell’ultimo biennio la discesa dei tassi è molto più lenta. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il mercato immobiliare italiano è tornato a crescere con un lieve aumento dell’1,2 percento. Il numero di compravendite complessive ha raggiunto quota pari a 186mila. I dati pubblicati dal Fisco sul trend delle compravendite nel secondo trimestre del corrente anno evidenziano una ripresa, che riguarda tutte le are geografiche, in particolare il Nord ed il Centro italiano.
Analizzando il trend degli acquisti dei beni immobiliari è emerso che otre il 70 percento delle compravendite sono state concluse da chi ha beneficiato del bonus prima casa. Sono cresciuti gli acquisti degli immobili con la sottoscrizione di un mutuo ipotecario, anche grazie alla riduzione del tasso di interesse che è sceso a 3,7 punti percentuali.
A crescere sono le compravendite concluse nei comuni minori, mentre crescono meno le compravendite concluse nei capoluoghi. I dati relativi alle compravendite di immobili riportati nella nota del Fisco italiano mettono in evidenza una variazione negativa nelle otto città metropolitane principali e più popolate. Questi dati sono in controtendenza rispetto alla media nazionale.
Crescono le compravendite immobiliari nelle grandi città italiane: a Genova la crescita è di quasi 4 punti percentuali, a Roma la crescita è di 3,4 punti percentuali, a Palermo la crescita è di appena 0,7 punti percentuali. Le principali contrazioni riguardano Milano con un dato negativo pari a 7,3 punti percentuali, Firenze con oltre 8 punti percentuali, Bologna con 2,5 punti percentuali, Torino con due punti percentuali e Napoli con un lieve calo di quasi un punto percentuale.
Nel rapporto sono specificate le condizioni che hanno condotto ad una situazione totalmente differente a Milano e a Roma. Nella Capitale sono scese vertiginosamente le locazioni a canone libero e quelle a canone concordato. A Milano sono aumentate vertiginosamente le locazioni a canone concordato di oltre 150 punti percentuali.
Altro interessante dato riguarda le prime case, che sono salite di oltre 70 punti percentuali, con un aumento di sette punti percentuali rispetto allo scorso anno. Sono crollati gli acquisti degli immobili nuovi, che sono scesi al 15 percento.
Fermi gli acquisti in cantiere a poco più di sei punti percentuali: si tratta di un dato poco confortante per il comparto edile. Dopo un anno e mezzo di variazione negativa, le compravendite immobiliare tornano ad imboccare il trend positivo. La fase turbolenta si può dire che sia stata oramai superata e ciò ha provocato un’impennata dei tassi di interesse e dell’inflazione.