Ieri c'è stata l'ultima puntata della serie Rai di successo, "Brennero", un'ultima puntata avvincente e ricca di colpi di scena.
Finalmente i due protagonisti, Eva Kofler e Paolo Costa, hanno svelato l'identità del pericoloso mostro di Bolzano. Nonostante questa scoperta, il finale è abbastanza aperto da far sperare in una seconda stagione. Anche perché la prima stagione ha avuto tantissimo successo e ha toccato punte di share del 16,2% e quasi 3 milioni di spettatori.
Vediamo i dettagli sul finale e le indiscrezioni su una stagione successiva.
Dopo settimane di indagini serrate, il poliziotto Paolo Costa e l'ispettrice Eva Kofler che hanno collaborato al caso, riescono finalmente a svelare l'identità del misterioso "Mostro di Bolzano".
Due persone hanno sfruttato il secolare conflitto tra le culture tedesca e italiana per nascondere i loro crimini, utilizzando la storia del Mostro di Bolzano.
La coppia ha creato il mostro per un motivo personale e per vendetta. Decisi a vendicarsi per la perdita di Filippo, hanno inscenato una serie di omicidi, attribuendoli a un killer. In realtà queste erano vittime della loro vendetta, ma erano colpevoli e assassini a loro volta.
Dai produttori, al momento, non è arrivata alcuna notizia al riguardo, ma il finale lascia la porta aperta a una seconda stagione.
Eva e Paolo, infatti, dopo aver ripreso le loro vite, si ritrovano. Un nuovo caso, oscuro e promettente, li attende. "Pensavi non venissi?" dice Eva con ironia al suo collega. I due si scambiano uno sguardo complice, pronti ad affrontare insieme la nuova sfida, mentre esaminano la scena del crimine.
Vi terremo aggiornati sulle novità.
La serie prende spunto da eventi reali che si sono verificati nell'Alto Adige, nelle continue tensioni tra la popolazione italiana e quella tedesca. Ma si tratta solo di un'ispirazione, la storia della serie è del tutto inventata.
Il "Mostro di Bolzano" che terrorizza la comunità è una figura inventata, sebbene c'è stato un caso di cronaca nera a fine anni '80. Il serial killer Marco Bergamo uccise 5 donne e fu condannato a 4 ergastoli.
L'ambientazione e il contesto storico, invece, sono accuratamente ricostruiti, e sono in grado di offrire agli spettatori un quadro autentico dell'Alto Adige degli anni '60.
In conclusione, la serie Brennero non è basato su una storia vera, ma si ispira ad alcuni fatti di cronaca avvenuti in quella zona.
Brennero è stato un prodotto vincente per la Rai, ha unito fiction e realtà, ha riportato nei dettagli e con precisione, un contesto storico e sociale complesso come quello dell'Alto Adige, con i suoi problemi e le sue contraddizioni.
Seguita da milioni di telespettatori, la serie è riuscita a creare un'atmosfera coinvolgente e misteriosa, grazie a una trama ben costruita, credibile e a personaggi affascinanti.
Gli spettatori hanno elaborato teorie sul killer, hanno avuto sospetti e cambiato idea, rimanendo volta per volta sconvolti dai colpi di scena. La storia li ha tenuti incollati allo schermo fino all'ultima puntata, andata in onda ieri sera, con uno share del 16,18%.
Gli sceneggiatori dicono di essere pronti a mettersi a lavoro sulla seconda stagione. La RAI, però, non ha ancora deciso. Vi terremo aggiornati.