Proseguono le indagini sulla morte di Silvia Nowak, la 53enne di nazionalità tedesca trovata morta, con il corpo semi-carbonizzato, a tre giorni dalla sua scomparsa da Ogliastro Marina, a Castellabate, in Cilento. Per approfondire ogni dettaglio, la Procura di Vallo della Lucania, che ha aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere, ha iscritto nel registro degli indagati il compagno Kai Dausel, 62 anni. L'avvocato Felice Carbone, che lo assiste, ha spiegato a Tag24 che si tratta di "un atto dovuto, per permettergli di prendere parte agli accertamenti in corso".
"Fino al terzo grado di giudizio vale la presunzione d'innocenza", sottolinea l'avvocato Felice Carbone, difensore del compagno 62enne di Silvia Nowak. "Il mio assistito", prosegue, "è stato iscritto nel registro degli indagati perché altrimenti non avrebbe potuto partecipare agli atti".
Il legale si riferisce in particolare all'esame autoptico, eseguito sulla salma della 53enne di nazionalità tedesca presso l’ospedale di Agropoli. "Stiamo aspettando i risultati", afferma, "che saranno determinanti per comprendere la quantità, la tipologia e la natura delle ferite riportate dalla vittima".
"Questi esiti", aggiunge, "potrebbero anche fornirci indicazioni sull'identità dell'aggressore: ad esempio, se si tratta di un uomo o di una donna, in base alla forza esercitata, o se sia più alto, della stessa statura o più basso della vittima, a seconda del posizionamento delle ferite". Il legale evidenza infine l’importanza di stabilire l’orario della morte. "Sul corpo si sono sviluppate delle larve: attraverso lo studio di un entomologo forense, potremo risalire con precisione al momento del decesso", dichiara.
Quello dell'ora, in effetti, non è un dettaglio di poco conto. "Grazie ai filmati delle cinque telecamere di videosorveglianza installate nei pressi della loro abitazione, sappiamo che il giorno della scomparsa la signora Nowak è uscita intorno alle 15.30, mentre Kai è uscito tra le 17.30 e le 18.00, non prima. Kai ha dichiarato che stava dormendo e le telecamere non contraddicono la sua versione", spiega l'avvocato Carbone. "L'esame autoptico sarà decisivo per stabilire l'orario della morte di Silvia. Da quel dato potremo capire di più", conclude.
L'ipotesi principale degli investigatori è che si tratti di un femminicidio, ma restano numerosi punti oscuri. La donna è scomparsa nel pomeriggio del 15 ottobre. Il suo corpo è stato ritrovato, semi-carbonizzato, tre giorni dopo, nascosto tra la vegetazione di un terreno di campagna vicino alla sua abitazione.
Secondo i primi rilievi, sarebbe stata accoltellata e poi data alle fiamme. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire le sue ultime ore di vita e di trovare l'arma del delitto, che ancora manca all'appello, concentrandosi sulla villetta in cui la coppia viveva, sul giardino circostante e sul camper.
Al momento, nulla è escluso. Il Corriere della Sera parlava della possibilità che fosse coinvolto nella vicenda l'ex marito della donna, un poliziotto residente in Germania che in passato sarebbe stato violento nei suoi confronti.
"Non abbiamo elementi evidenti su questo fronte, ha dichiarato, comunque, sempre al quotidiano, il procuratore Antonio Cantarella, coordinatore delle indagini. Si attendono ora ulteriori sviluppi.