La sera dell'11 novembre 2023 Filippo Turetta uccide con 75 coltellate l'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Davanti agli inquirenti, spiega poi di averlo fatto perché la 22enne si era rifiutata di tornare con lui. Secondo il pm Andrea Petroni, che ha chiesto ai giudici di condannarlo all'ergastolo, ne era "ossessionato" e, da diversi mesi, la ricattava emotivamente, convincendola a vederlo e a sentirlo con la minaccia che, altrimenti, si sarebbe tolto la vita. Un clima di paura e pressione che emerge in modo evidente dalle chat tra i due.
scrive Giulia all'ex l'8 novembre 2023. Dalle sue parole emerge tutta la sua esasperazione. Filippo, che ha lasciato l'agosto precedente, continua a perseguitarla, scrivendole incessantemente, chiedendole di vederlo, controllandola. Arrivando addirittura ad "esigere" che gli mandi la buonanotte tutte le sere, per assicurarsi che poi sia davvero andata a dormire, controllando il suo ultimo accesso.
"Per me è veramente indispensabile, è la fondamenta", le dice. "Per favore ma fallo per me almeno, dammi un aiuto, non ti costa niente... ti scongiuro senti il mio disperato bisogno, come un povero che chiede da mangiare, non lo aiuteresti?". Vuole farle pena, manipolarla. Non è la prima volta che succede.
Per mesi, secondo quanto ricostruito dall'accusa, l'ha "messa alla prova", chiedendole di scegliere tra lui e le amiche, tra lui e la sua famiglia, obbligandola a studiare con lui, implorandola di aspettarlo per laurearsi. Giulia è stanca. Alle sue amiche, qualche settimana prima, ha confidato: "Vorrei che sparisse". Ma, allo stesso tempo, non vuole che soffra.
L'11 novembre, quindi, accetta di farsi accompagnare al centro commerciale "Nave de Vero" di Marghera, dove deve cercare un paio di scarpe per la sua discussione di laurea. Di prima mattina, quasi a voler ribadire la sua posizione, scrive all'ex: "Non ci sono più sentimenti da parte mia Pippo... appena inizi a tontonarmi sul tipo (l'altro ragazzo che sta sentendo, ndr) torniamo a casa".
Si tratta di elementi importanti per ricostruire quanto provato dalla giovane prima che fosse uccisa. Come la lista "dei 15 motivi" che scrive sul suo diario il 31 agosto 2023, giorno della loro rottura. Questi i punti, riportati da La Repubblica:
In Giulia si alternano due sentimenti: la speranza di riuscire a rimanere fedele alla sua decisione di lasciarlo, e la paura di fargli del male. "Devo autoconvincermi di aver fatto la scelta giusta", scrive.
Turetta è accusato ora di omicidio volontario pluriaggravato, sequestro di persona, occultamento di cadavere e porto d'armi continuato. Il pm Andrea Petroni ha chiesto per lui l'ergastolo, ritenendo che l'omicidio sia stato solo l'ultimo di una serie di "atti persecutori" nei confronti della vittima.
Di diverso avviso la difesa, secondo cui tutte e tre le aggravanti contestategli - la premeditazione, la crudeltà e lo stalking - sarebbero insussistenti. Gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, che lo assistono, hanno chiesto di riconoscergli le attenuanti generiche, definendo l'ergastolo "una pena inumana".
Parole dure, quelle pronunciate durante l'arringa, che hanno ferito i familiari di Giulia. "Mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia è stata umiliata", ha scritto sui social il padre, Gino, pur riconoscendo il diritto dell'imputato a difendersi. Insieme al resto delle parti civili, ha chiesto un risarcimento di 2 milioni di euro. La sentenza è attesa per il 3 dicembre prossimo.