In questi giorni si avvalorano i sospetti di chi nel Pd pensa a una manovra per insidiare la leadership della segretaria nella futura coalizione di centrosinistra. La plancia di comando del Nazareno non sarebbe in discussione, al momento. Per mancanza di alternative, ma anche e soprattutto perche' Schlein e' 'blindata' dai risultati ottenuti nelle varie tornate elettorali. Rimane da capire se l'alternativa a Schlein c'e' nel Pd o fuori di esso: l'ipotesi Ruffini sembra essersi gia' ridimensionata agli occhi dei dem. Rimane in campo Paolo Gentiloni, certo. Ma l'ex commissario europeo non sembra covare una simile ambizione. "E se si trattasse di tenere alto il nome di Gentiloni per fargli fare il balzo decisivo al momento opportuno?", ragiona un dirigente dem.
Al di la' dei sospetti, nei capannelli in Transatlantico si ricorda come, ogni volta che Franceschini esce pubblicamente su temi come questo, "qualcosa accade sempre". La memoria corre all'estate del 2019 quando, sempre a mezzo intervista, Franceschini apri' la strada al secondo governo Conte a trazione M5s-Pd. Al momento, il primo effetto del 'lodo' Franceschini e' stato quello di accendere un interesse nel M5s che ha subito risposto con un "valutiamo".