05 Feb, 2025 - 17:26

Il ruolo dell'Europa con il nuovo Donald Trump, il punto di Paolo Mieli

Il ruolo dell'Europa con il nuovo Donald Trump, il punto di Paolo Mieli

Paolo Mieli, storico e giornalista di lunga esperienza, è intervenuto a Greenwich, su Radio Cusano Campus per esprimere il suo punto di vista sul piano di Donald Trump per Gaza e sul ruolo dell'Europa nelle crisi internazionali. Mieli, ex direttore del Corriere della Sera e autore di numerosi saggi sulla storia contemporanea, è noto per la sua capacità di analisi lucida e priva di retorica.

Il piano di Trump per Gaza: un’utopia irrealizzabile

Mieli ha sottolineato come i media siano concentrati esclusivamente sul progetto del presidente degli Stati Uniti per Gaza, un piano che immagina la Striscia come una sorta di riviera del Medio Oriente. Tuttavia, lo stesso Mieli lo definisce un’ipotesi irrealizzabile, evidenziando il netto rifiuto di Giordania, Arabia Saudita ed Europa di ospitare i palestinesi, come suggerito da Trump. "Di fatto, il mondo non sa più cosa aspettarsi", ha dichiarato il giornalista, sottolineando l'imprevedibilità dell’ex presidente.

Trump, secondo Mieli, agisce come un uomo d’affari: lancia proposte estreme per poi negoziare, un metodo che lo ha portato a costruire un impero. La possibilità che usi il "ricatto economico" per ottenere ciò che vuole è plausibile, poiché è proprio con questa strategia che si è guadagnato il sostegno di imprenditori e investitori, anche tra coloro che in passato non lo avevano appoggiato.

Il ruolo dell’Europa nelle crisi internazionali

Mieli ha anche affrontato il tema del peso economico e militare sostenuto dagli Stati Uniti nei conflitti internazionali. "Da decenni l’Europa si affida agli USA per le maggiori spese militari, ma prima o poi il conto sarebbe arrivato", ha osservato, ricordando il ritiro americano dall'Afghanistan nel 2021 sotto la presidenza Biden. Quella scelta, che all’epoca suscitò derisioni in Europa, era in realtà un impegno collettivo che avrebbe dovuto coinvolgere tutti.

Anche sulla guerra in Ucraina, Mieli solleva dubbi sulla reale efficacia del sostegno europeo. "Abbiamo mandato avanti l’Ucraina promettendo un aiuto importante, ma questo aiuto è arrivato tardi. Sarà poi la storia a dircelo, ma il dubbio mi viene", ha affermato.

Un'Europa debole di fronte alla nuova America

Secondo il giornalista, il volto dell’America sta cambiando e l’Europa non riesce a tenere il passo. "Dal cambiamento climatico alle tematiche gender, Trump è riuscito a indispettire tutti, e dalla fine della pandemia è lampante quanto l’Europa conti poco", ha dichiarato.

Mieli evidenzia la mancanza di coesione dell’Unione Europea, che si dimostra incapace di affrontare le grandi questioni, dalla politica estera alla gestione dei migranti. "Avremmo potuto essere una potenza come gli Stati Uniti, ma gli egoismi nazionali ce lo hanno impedito", ha concluso, sottolineando come l'UE continui a farsi trovare impreparata di fronte alle sfide globali.

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Vanessa Piccioni
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