25 Jun, 2025 - 22:00

Opposizione contro l'aumento delle spese militari: cosa contestano i leader del centrosinistra?

Opposizione contro l'aumento delle spese militari: cosa contestano i leader del centrosinistra?

Una ghigliottina per il futuro dell'Italia, un aumento ingente delle spese che porterà a tagli in altri settori, un problema per la spesa sociale del nostro Paese. Queste sono solo alcune delle opinioni dei leader del centrosinistra italiano dopo l'approvazione dell'aumento delle spese per la difesa richiesto dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, e dal presidente statunitense, Donald Trump. Sia il tycoon che l'ex ministro presidente dei Paesi Bassi hanno preteso il 5% del PIL in spese militari per i Paesi membri dell'Alleanza Atlantica. Una spesa ingente che arriva in un momento di massimo investimento sulla difesa europea. 

Insorge il centrosinistra. Il Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra e il Movimento Cinque Stelle hanno espresso grande preoccupazione per le spese che riguarderanno il nostro Paese e per i possibili tagli ad altri settori come sanità e istruzione

Insomma, le polemiche non sono mancate. Il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e i due co-portavoce di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno espresso posizioni molto critiche sul vertice della Nato. Molto più convinto sulle spese militari il segretario di Azione, Carlo Calenda, che ormai non fa più parte del campo largo.

Forti critiche alle spese Nato

Sembra essersi cucito lo strappo tra UE e Trump, con quasi tutti i Paesi membri della Nato che hanno accettato le richieste del presidente statunitense e del segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Mark Rutte. Fa la figura della "dissidente" la Spagna: il governo di Sánchez sostiene di poter raggiungere gli obiettivi concordati con gli altri alleati della NATO con una spesa militare del 2,1% del PIL. Una presa di posizione che non è piaciuta per niente a Trump.

Non mancano critiche da parte del centrosinistra italiano che negli scorsi giorni è sceso in piazza contro il riarmo e contro le richieste del presidente statunitense, Donald Trump. Il centrosinistra sembra compatto almeno su questo argomento anche se le polemiche arrivano a intensità diverse.

Conte: "Un pericolo per l'Italia"

Tra le voci più critiche c'è quella dei Cinque Stelle. La delegazione pentastellata al Parlamento europeo, l’ipotesi di portare le spese per la difesa fino al 5% del Pil rischia di compromettere in modo serio il futuro dell’Italia. Secondo i 5s, le rassicurazioni fornite dalla presidente del Consiglio sulla sostenibilità degli impegni assunti in ambito Nato non sarebbero credibili.

Già nella giornata di ieri, il presidente dei Cinque Stelle - Giuseppe Conte - aveva avvertito in merito ai rischi dell'aumento della spesa militare:

virgolette
La verità è che triplicando le spese per gli armamenti diminuiranno le risorse per tutti gli altri capitoli di spesa: dalla sanità all’istruzione, dai trasporti all’innovazione.

Cosa hanno detto Schlein, Bonelli e Fratoianni

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato la scelta del governo Meloni di sostenere un eventuale aumento della spesa militare fino al 5% del Pil. La leader dem ha sottolineato che, se fosse stata lei alla guida del governo, avrebbe mantenuto l’Italia all’interno della Nato ma senza aderire a tale incremento. Ha indicato la Spagna come esempio di un Paese che, pur restando nell’Alleanza Atlantica, ha scelto di non assumere impegni così onerosi, preferendo una linea più equilibrata.

Secondo Schlein, Giorgia Meloni non avrebbe avuto la forza politica di opporsi alle pressioni provenienti dagli Stati Uniti, in particolare dall'ex presidente Donald Trump, mentre il premier spagnolo Pedro Sánchez avrebbe chiarito che, alle attuali condizioni, spingere verso il 5% della spesa militare significherebbe di fatto favorire economicamente l’industria bellica statunitense.
Bonelli ha parlato di truffa imposta da Trump all'Europa. Ieri il leader di Sinistra Italiana e co-portavoce di AVS, Nicola Fratoianni, era al Pantheon per una manifestazione contro le azioni militari del premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Riassunto in tre punti

  • Il centrosinistra italiano ha criticato duramente l’aumento delle spese militari al 5% del PIL, considerandolo pericoloso per la spesa sociale e la stabilità economica del Paese.
  • La Spagna si è opposta al nuovo obiettivo NATO, mantenendo un limite al 2,1% del PIL; posizione elogiata da esponenti come Schlein e Conte.
  • Le critiche si sono concentrate anche sulla debolezza del governo Meloni nel contrastare le pressioni di Trump e Rutte, accusati di favorire l’industria bellica statunitense.

 

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