Il procuratore aggiunto di Torino Cesare Parodi è il nuovo presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati e succede alla guida dell'Associazione a Giuseppe Santalucia.
Parodi è stato eletto, sabato 8 febbraio, dal Comitato Direttivo Centrale dell'Anm e il suo primo atto è stato richiedere un incontro con il Governo per discutere delle tensioni che da mesi caratterizzano i rapporti tra giudici ed esecutivo.
Parodi ha, però, anche chiarito che non sarà revocato lo sciopero del 27 febbraio proclamato dalle toghe contro la riforma della separazione delle carriere in magistratura. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è comunque dichiarata disponibile a dialogare con i nuovi vertici della magistratura.
La missione impossibile del nuovo presidente dell'Anm consisterà proprio nel cercare di instaurare un dialogo con il Governo in un momento in cui i rapporti tra i due organi sono ai minimi storici.
Esponente della corrente moderata di Magistratura Indipendente, Cesare Parodi succede a Giuseppe Santalucia, esponente di Area.
Nato a Torino 62 anni fa, Parodi è in magistratura dal 1990. Nel 2017 è diventato procuratore aggiunto al Tribunale di Torino dove coordina un pool di pm specializzato nel contrasto dei reati da Codice Rosso come i femminicidi.
Riservato, non ama stare sotto i riflettori né per le sue inchieste né per le sue idee politiche che, come recitava uno slogan con cui sostenne la sua candidatura qualche anno fa, devono essere care quanto la 'riservatezza e terzietà' che il ruolo di magistrato impone.
Docente e scrittore, è autore di trattati, monografie e articoli a tema di diritto e procedura penale.
Cesare Parodi è il nuovo presidente dell’ANM, è stato eletto dal Comitato direttivo centrale. Rocco Maruotti sarà il segretario generale e Marcello De Chiara il vicepresidente. pic.twitter.com/LQTrqjqKkD
— ANM Associazione Nazionale Magistrati (@ANMagistrati) February 8, 2025
L'elezione di Parodi, leader di una corrente più moderata dell'associazione dei magistrati, può essere letta alla luce dello scontro in atto tra Governo e Magistratura come il tentativo di avviare un'interlocuzione meno conflittuale con l'esecutivo.
Parodi, infatti, è stato individuato come l'interlocutore più adatto per gestire i delicatissimi rapporti con l'esecutivo e con il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Tra le prime dichiarazioni rilasciate dopo la nomina a presidente dell'Anm anche quella di richiedere un incontro con il Governo.
Richiesta che Giorgia Meloni ha accolto con favore.
Resta confermato al momento lo sciopero proclamato dal sindacato delle toghe per il 27 febbraio contro la riforma sulla separazione delle carriere.
Il nuovo presidente dell'Anm ribadisce che l'unico caso in cui si potrebbe pensare alla revoca dello sciopero sarebbe il 'congelamento' della Riforma della Giustizia da parte del Governo.
Apre al dialogo con l'esecutivo, ma non alla contrattazione sulla separazione delle carriere.
Ha dichiarato Parodi, rispondendo alle domande dei giornalisti sullo sciopero.
La riforma della giustizia non è il solo motivo di attrito tra Governo e Magistratura. Negli ultimi mesi a far salire la tensione tra esecutivo e 'toghe rosse' ha contribuito in maniera determinante anche la cosiddetta operazione Albania, ovvero, il programma di trasferimento dei migranti nei centri per il rimpatrio italiani in Albania. I tre trasferimenti disposti dal Governo sono stati tutti annullati dai giudici, provocando la reazione dell'esecutivo a suon di decreti e ricorsi.
Nelle ultimissime settimane a portare lo scontro a livelli fin'ora toccati solo durante i Governi Berlusconi, è intervenuto il Caso Almasri e l'indagine avviata per favoreggiamento e peculato dalla Procura di Roma contro la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.