10 Feb, 2025 - 13:29

In arrivo il nuovo Decreto Albania sui migranti: cosa cambia? 

In arrivo il nuovo Decreto Albania sui migranti: cosa cambia? 

Il progetto migranti in Albania è partito ormai da cinque mesi e comincia a diventare difficile spiegare all'opinione pubblica perché, a fronte di centinaia di milioni di euro spesi per realizzarli, i centri per migranti italiani continuano a rimanere vuoti.

Le mancate convalide dei trasferimenti rappresentano un aspetto rilevante e fino a ora sono servite a giustificare il mancato decollo dell’operazione ma, con il passare delle settimane, ‘riempire’ gli hotspot a Gjader e SHengjin sta diventando la vera emergenza per il Governo Meloni.

Ecco perché l’esecutivo starebbe valutando il varo di un nuovo Decreto Albania che, secondo alcune indiscrezioni trapelate sulla stampa, sarebbe finalizzato proprio a risolvere il problema dei centri vuoti. Il governo avrebbe cominciato a discuterne, ma un'eventuale calendarizzazione del provvedimento sembrerebbe essere vincolata alla decisione della Corte di Giustizia Europea sulla questione dei Paesi Sicuri, che dovrebbe chiudere definitivamente la diatriba interpretativa delle norme.

Nuovo Decreto Albania, ecco cosa conterrà

Ieri il Ministro per gli Affari Europei e la Coesione, Tommaso Foti, in una discussa intervista a Repubblica ha rivelato l’intenzione del Governo di varare un nuovo Decreto Albania per risolvere l’impasse dei trasferimenti non convalidati dei migranti richiedenti asilo negli hotspot italiani. Da Palazzo Chigi non sono arrivate conferme e al momento la questione non sarebbe all’ordine del giorno dei prossimi Consigli dei Ministri.

Un decreto, quindi, che al momento ancora non c'è ma su cui l’esecutivo, secondo quanto dichiarato da Foti, starebbe lavorando.

Alcune indiscrezioni sui contenuti del futuro Decreto Albania sono apparse su diversi organi di stampa, tra cui Repubblica e Corriere della Sera, in base alle quali fulcro del nuovo provvedimento sarebbe quello di trasformare i centri in Albania in Centri di Permanenza per i rimpatri così da poter accogliere e trattenere migranti irregolari destinatarie di un decreto di espulsione. 
Secondo l’interpretazione del Governo in questo caso non sarebbe necessaria la convalida dei giudici per i trattenimenti. 

Attualmente i due hotspot italiani in Albania sono destinati alla prima accoglienza e al trattenimento quindi possono ospitare solo migranti sottoposti alla procedura di rimpatrio accelerata. Con la modifica normativa ipotizzata, invece, potrebbero ospitare anche i migranti raggiunti da decreto di espulsione.

Il Governo intende bloccare il trasferimento dei giudici?

E' data quasi per certa, infine, l’intenzione della maggioranza di inserire nel futuro provvedimento una norma per bloccare il trasferimento dei giudici dalle sezioni Immigrazioni dei Tribunali ordinari alle Corti di Appello.

La norma vuole evitare che possa accadere in futuro quanto accaduto nelle ultime settimane in seguito all’approvazione del Decreto Flussi che aveva previsto il passaggio delle competenze in materia di immigrazione alle Corti di Appello. Nelle intenzioni del Governo, tale misura avrebbe dovuto sottrarre ai giudici delle sezioni Immigrazione la possibilità di decidere sui trasferimenti. Ciò che è accaduto, invece, è che nelle Corti di Appello sono stati trasferiti i giudici specializzati dell'Immigrazione per sopperire alla carenza di personale e di competenze. Il risultato è stato che anche l’ultimo trasferimento disposto dal Governo è stato annullato.

Un cortocircuito a cui l’esecutivo vuole mettere fine con un nuovo provvedimento.
La data X è il 25 febbraio quando la Corte di Giustizia Europea dovrà pronunciarsi sulla questione dei Paesi Sicuri e chiarire i paletti entro cui dovranno muoversi Governo e magistratura nazionale.
L’esecutivo Meloni starebbe valutando infatti l’opportunità di intervenire con un nuovo provvedimento prima della sentenza, o, se attendere il pronunciamento della Corte come confermato anche dal ministro Foti.

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Dopodiché valuteremo se intervenire con un nuovo provvedimento prima della sentenza della Corte di giustizia europea”.

Opposizioni pronte alle barricate contro le ‘deportazioni’

L’ipotesi di un nuovo Decreto Albania naturalmente non piace all’opposizione pronta a opporsi ai tentativi del Governo di far funzionare un piano che giudicano ‘fallimentare’.
Secondo il Presidente dei deputati di Italia Viva, Davide Faraone il Governo Meloni è guidato solo dalla necessità di ‘fingere che la cosa funzioni’.

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Ormai quei centri in Albania vanno riempiti a tutti i costi, di migranti intendo, bisogna fingere che la cosa funzioni per davvero, dopo che Giorgia Meloni ha annunciato che vuoi o non vuoi 'funzioneranno’. E quindi cosa fanno i geni al governo? Pensano di trasformare i centri pensati per le procedure d'ingresso e la prima accoglienza degli sbarcati, in Cpr, centri per i rimpatri, quindi con migranti che hanno già in tasca il decreto di espulsione. Ma questi centri non dovevano essere una deterrenza alle partenze?.

Secondo il deputato del Movimento 5 Stelle, Alfonso Colucci, un nuovo decreto significherebbe “l'ammissione da parte del governo del totale fallimento del piano tanto propagandato per mesi". 

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Abbiamo già visto che agli annunci elettorali sul blocco navale ha fatto seguito il record di oltre 220mila sbarchi nei primi due anni del governo Meloni. Adesso arriva la formalizzazione del fallimento del protocollo Albania. 

Come cambia il nuovo decreto Albania in 5 punti

  1. Progetto migranti in Albania: Il progetto migranti in Albania è attivo da cinque mesi, ma i centri per migranti restano vuoti, creando difficoltà nel giustificare l'uso di centinaia di milioni di euro.
  2. Problemi con i trasferimenti e hotspot: La difficoltà di riempire gli hotspot in Albania, come Djader e Sengjin, è diventata una vera emergenza per il governo italiano che starebbe pensando a un nuovo decreto per risolvere la situazione.
  3. Nuovo Decreto Albania: Un possibile nuovo Decreto Albania potrebbe trasformare i centri in Albania in Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR), per ospitare migranti irregolari con decreto di espulsione, senza necessità di convalida da parte dei giudici.
  4. Blocco trasferimento giudici: Il governo vorrebbe bloccare il trasferimento dei giudici delle sezioni immigrazione alle Corti di Appello, che invece sono stati trasferiti per affrontare la carenza di personale e competenze.
  5. Opposizioni critiche: L'opposizione critica l'idea del nuovo decreto, accusando il governo di voler nascondere il fallimento del piano migratorio, facendo riferimento a problemi precedenti come il blocco navale e l'aumento degli sbarchi.

 

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Maria Rita Esposito
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