Con un’anima rock e una scrittura elegante, un immaginario poetico e uno stile bohémien-chic, Lucio Corsi è tra i cantautori emergenti più affascinanti della scena musicale italiana. Sebbene il suo nome non sia ancora ampiamente conosciuto dal grande pubblico, il musicista toscano, oggi 31enne, vanta oltre un decennio di carriera ed è molto apprezzato da colleghi e critici. Nel tempo, ha conquistato un posto di rilievo nell’universo indie, affermandosi anche nel panorama della musica dal vivo, dove porta sul palco passione, poesia e raffinatezza. Ora si prepara a calcare il palco di Sanremo.
La figura di Lucio Corsi è decisamente fuori dagli schemi: non segue le mode né si affida a stylist, dichiarando apertamente di non avere alcun interesse per il mondo della moda. Un'affermazione che alimenta la curiosità su come sceglierà di presentarsi all’Ariston, soprattutto dopo aver sorpreso il pubblico con un duetto con Topo Gigio. È probabile, però, che il suo look richiami il glam rock di icone come Lou Reed e David Bowie, due artisti che, proprio come lui, hanno sempre mantenuto una certa distanza dalle grandi case di moda, come ha spiegato in conferenza stampa.
Nato nel 1993 a Grosseto e cresciuto a Val di Campo di Velutonia, una frazione di Castiglione della Pescaia, Corsi ha respirato fin dall’infanzia un’atmosfera creativa: la madre pittrice, il padre artigiano e l’attività di ristorazione della famiglia hanno contribuito a plasmare il suo universo artistico. La passione per la musica nasce prestissimo, complice la visione del film Blues Brothers, che lo folgora fin da bambino. Il suo stile musicale si nutre di influenze variegate: dai Genesis a Ivan Graziani, passando per la poesia essenziale e fiabesca di Gianni Rodari. Dopo un periodo come chitarrista in diverse band locali, nel 2012 si trasferisce a Milano, dove dà forma alla sua musica intensa, visionaria e sognante.
I suoi primi lavori sono gli EP Altalena Boy e Velutonia Dakar, mentre il debutto discografico arriva nel 2017 con l’album Bestiario Musicale, ispirato alle creature fantastiche della sua terra d’origine. Il suo percorso artistico, che intreccia cantautorato e glam rock, folk e poesia, lo porta nel 2023 alla pubblicazione del suo terzo album, La gente che sogna. Qui emergono con forza i temi a lui più cari: la crescita, la disillusione, l’immaginazione, ma anche l’oscurità, l’inquietudine e i sogni che illuminano le notti più cupe. Tra i più giovani artisti ad esibirsi al Premio Tenco, nel 2023 ha intrapreso anche un lungo tour che lo ha portato in tutta Italia.
In un’epoca dominata dallo streaming, dalle hit virali e dagli artisti che si reinventano come content creator, Lucio Corsi rappresenta un’anomalia affascinante: la sua è una carriera costruita alla maniera “classica”, attraverso la scrittura di testi, la composizione e l’esecuzione dal vivo, un percorso artigianale fatto di dedizione e autenticità. Anche il suo modo di comunicare è insolito: energico e coinvolgente quando si tratta di promuovere nuovi progetti, ma quasi assente nei periodi di scrittura e ricerca artistica. Un’anima rock, sì, ma anche profondamente riflessiva.
Ora lo attende una grande opportunità: la partecipazione al Festival di Sanremo 2025, dove a febbraio salirà sul palco dell’Ariston. Un destino che, in un certo senso, era già stato scritto: di recente, Corsi è apparso come guest star nella terza stagione della serie Vita da Carlo su Paramount+, interpretando proprio un artista ospite del Festival di Sanremo diretto – nella finzione – da Carlo Verdone. In quell’episodio, il suo look richiamava i suoi idoli, primo fra tutti David Bowie, e sempre per la colonna sonora della serie ha inciso il brano Tu sei il mattino, che ricopre un ruolo simbolico cruciale nella narrazione.