L’opposizione ci prende gusto e dopo quella per la ministra del Turismo Daniela Santanchè, presenta anche una mozione di sfiducia unitaria per il Ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Il motivo è sempre il caso Almasri, ovvero la scarcerazione del capo della polizia libica destinatario di un mandato di arresto internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità da parte della Corte Penale Internazionale. L’informativa della scorsa settimana alla Camera e al Senato non ha evidentemente soddisfatto il centrosinistra che non ha mai smesso di continuare a chiedere a gran voce alla Premier Giorgia Meloni di riferire in Aula sulla vicenda.
La mozione di sfiducia su cui l’opposizione è al lavoro in queste ore rappresenterebbe un modo per mantenere accessi i riflettori sulla vicenda che tanto imbarazzo sta creando al Governo.
Nei prossimi giorni il Parlamento, che ancora non ha concluso la pratica Santanchè, potrebbe ritrovarsi a dover discutere una seconda mozione di sfiducia. Il bersaglio delle opposizioni questa volta sarebbe il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ma più in generale la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
L’obiettivo, infatti, non è evidentemente quello di sfiduciare il Guardasigilli – ipotesi ai limiti della fantascienza – quanto mantenere accesi i riflettori su una vicenda che, invece, il Governo preferirebbe mettere a tacere.
Si legge in una nota congiunta diramata nel pomeriggio di martedì 11 febbraio.
Una mozione di sfiducia significa un nuovo dibattito in Parlamento, un nuovo palcoscenico a disposizione dell’opposizione per i propri attacchi e ulteriore imbarazzo per la maggioranza che, ancora una volta, si vedrà trascinata in Parlamento a dare spiegazioni e giustificare le proprie scelte.
Fonti parlamentari chiariscono che la nuova mozione sarà firmata da tutte le opposizioni con la sola eccezione di Azione e prenderebbe le mosse dall’informativa tenuta dal Governo mercoledì 5 febbraio in Parlamento sulle circostanze della liberazione e rimpatrio su un volo di stato del generale libico. In base a quanto si apprende, inoltre, nell’atto di sfiducia si dovrebbe fare riferimento in particolare alle parole di Nordio in merito alla Corte Penale Internazionale.
Non solo Nordio, ma anche Giorgia Meloni. È un pressing a tenaglia quello delle opposizioni che oggi, in aula alla Camera, sono tornate a chiedere un’informativa della Premier in Parlamento sul caso Almasri e sulla decisione dell’Italia di non firmare la dichiarazione congiunta – firmata da 79 Stati Onu e Ue – contro le sanzioni degli Usa alla Cpi.
I casi Almasri e Santanchè stanno lavorando da collante per le opposizioni che proprio in questi giorni hanno intensificato le interlocuzioni per arrivare alla definizione di una coalizione unitaria da contrapporre a quella di centrodestra alle prossime elezioni politiche in programma – a meno di clamorosi colpi di scena - nell’autunno del 2027.
L’obiettivo dichiarato dell’opposizione è far saltare i nervi alla maggioranza continuando a fare pressioni su due casi che si stanno rivelando, giorno dopo giorno, sempre più imbarazzanti per l’esecutivo e per la Premier. La nuova mozione di sfiducia andrebbe letta proprio in questa direzione: mantenere alta l’attenzione sulla vicenda del generale libico per fare emergere tensioni e divisioni latenti nella maggioranza.
Intanto, lunedì 10 febbraio, la Corte penale Internazionale avrebbe confermato di aver aperto un’indagine sul Governo italiano in relazione alla scarcerazione del generale della polizia libica. E' la prima volta per un Paese europeo.
Da fonti governative, si apprende infine che il Ministero della Giustizia avrebbe chiesto alla Corte di avviare consultazioni funzionali a una comune riflessione sulle criticità che hanno connotato il caso Almasri.
L'obiettivo, secondo quanto si apprende, sarebbe quello di scongiurare il ripetersi di situazioni analoghe. Tale richiesta sarebbe quindi arrivata a L'Aja, mentre non c'è stata alcuna notifica, allo Stato, inerente a un fascicolo della Cpi sull'Italia.