Di suo ci ha messo solo il ‘Bravo’ ma la sua ‘bocciatura’ della giustizia italiana è inequivocabile. Elon Musk interviene ancora una volta a sostegno della premier Giorgia Meloni per criticare i giudici italiani.
Il patron di X proprio non riesce a restare fuori dagli ‘affari italiani’ e nelle scorse ore è tornato al centro della polemica politica nazionale per l’aperto appoggio alla Riforma della Giustizia, portata avanti dal governo Meloni e per il suo ‘plauso’ alla separazione delle carriere.
Il ‘Bravo’ è riferito al post di un giornalista e influencer australiano, spesso condiviso da Musk sul suo profilo X, in cui veniva criticato il sistema giudiziario italiano e si promuoveva la separazione delle carriere.
Non è la prima volta che Musk entra a gamba tesa nelle questioni italiane criticando apertamente l’operato dei nostri giudici, lo aveva fatto già in passato meritandosi il ‘richiamo’ del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, con una nota ufficiale, intervenne per difendere l’indipendenza della magistratura italiana da ingerenze straniere.
Ecco allora cosa ha detto Elon Musk sulla riforma della giustizia in Italia e tutti i precedenti incidenti diplomatici.
Elon Musk sa bene di non essere uno qualunque e che la condivisione di un post sul suo profilo X non è mai una semplice condivisione, ma un chiaro messaggio politico.
Sa benissimo anche che un suo like ha un peso specifico maggiore rispetto a quello di qualsiasi altro leader politico nel mondo.
Quindi quando ieri ha commentato con un “Bravo” il post dell’influencer e giornalista australiano Mario Nawfal sulla Riforma della Giustizia italiana, era consapevole del messaggio che stava per lanciare.
Nel post condiviso e approvato dal patron di X, Tesla, Space X, nonché braccio destro del presidente Usa Donald Trump, si legge:
Il testo, poi, continua con una dura critica ai tribunali italiani “tra i più lenti d’Europa” con procedimenti che durano quattro volte di più rispetto alla media UE e con un attacco diretto ai giudici e ai pubblici ministeri che avrebbero agito “come una forza politica intoccabile, rifiutando di assumersi le proprie responsabilità”.
Nel post si cita anche una dichiarazione della premier Meloni e si fa riferimento allo sciopero delle toghe in programma il 27 febbraio 2025 e alle sentenze dei tribunali italiani in relazione all’operazione Albania per poi concludere:
Da notare il riferimento all’ex leader di Forza Italia che sicuramente non piacerà al vicepremier Antonio Tajani e alla famiglia Berlusconi. Marina Berlusconi, primogenita del tre volte presidente del Consiglio, che proprio ieri in un’intervista sul Foglio aveva criticato l’ingerenza Usa negli affari europei e il rischio delle tecnodemocrazie.
Un post che Elon Musk non solo ha condiviso, ma che ha anche accompagnato con un eloquente “Bravo” per sottolineare la sua condivisione delle critiche e il suo appoggio all’operato di Giorgia Meloni.
Non è la prima volta che Elon Musk interviene in difesa di Giorgia Meloni e contro i giudici italiani. A novembre 2024, dopo che i giudici del Tribunale di Roma avevano annullato il secondo trasferimento di migranti negli hotspot italiani in Albania, Musk si scagliò contro la magistratura italiana.
These judges need to go, tradotto: Questi giudici devono andare a casa.
Scrisse in risposta al post sempre di Nawfal.
Parole che suscitarono un caso diplomatico su cui intervenne anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dovette ricordare che l'Italia in quanto Paese democratico "sa badare a sè stessa" e che:
Le dichiarazioni di ieri non hanno mancato di suscitare reazioni e polemiche nel centrosinistra.
A Elon Musk ha risposto su X, con un commento al post incriminato, la responsabile della Giustizia del Pd Debora Serracchiani, in cui evidenzia come la riforma delle carriere non abbia nulla a che vedere con la lentezza dei processi.