Ragazzina violentata dal padre per dieci anni, la madre non fa nulla per impedirlo

Violentata dal padre per dieci lunghi anni, mentre la madre non è mai intervenuta per impedire gli abusi, nonostante fosse a conoscenza di quanto accadesse in casa. L'orrore si è consumato in Sardegna, a Olbia: un calvario iniziato quando la figlia della coppia aveva solo 9 anni. 

Giovedì 13 marzo 2025, per i due coniugi si sono aperte le porte del carcere: la condanna, inflitta in primo grado e confermata in appello, è infatti diventata definitiva.

Ragazzina violentata dal padre: entrambi i genitori in carcere

Un padre diventato il peggiore aguzzino della figlia minorenne, con la madre complice delle azioni del marito: una storia da brividi. I due -50 anni lui, 60 lei - sono stati condannati in primo grado, rispettivamente, a 7 anni e 6 mesi e 3 anni e 6 mesi di reclusione.

I giudici avevano inoltre disposto, per entrambi, la perdita della responsabilità genitoriale, nonché l'interdizione a tempo indeterminato da qualsiasi incarico in merito alla tutela, la cura e l'amministrazione di sostegno, come riporta La Nuova Sardegna.

La condanna, inflitta dal Tribunale di Tempio Pausania il 10 maggio 2023, è stata confermata dalla Corte d'Appello di Sassari il 16 ottobre 2024. I genitori della ragazza, oggi 26enne, si trovavano già agli arresti domiciliari.

La testimonianza dell'orrore in aula

Dopo la prima sentenza di condanna, i difensori dei due coniugi avevano fatto ricorso. Si era quindi aperta una nuova istruttoria in Corte d'Appello e la vittima era stata riascoltata in aula, come richiesto dal procuratore generale.

La ragazza, durante la sua testimonianza, ha confermato quando già precedentemente dichiarato durante l'incidente probatorio. Ribadendo l'incubo vissuto per ben dieci anni per mano dei suoi stessi genitori, che avrebbero dovuto amarla e difenderla.

Le sue parole si sono rivelate fondamentali per la conferma della condanna alla coppia.

La figlia vittima di abusi da quando aveva 9 anni

Gli abusi sessuali sono andati avanti dal 2008 al 2017. Il calvario è terminato dopo l'allarme lanciato dalle insegnanti della ragazzina, con le quali lei aveva trovato il coraggio di confidarsi. È emerso un quadro in cui il padre, oltre a violentarla tra le mura domestiche, le impediva di usare il cellulare per comunicare con gli altri e di uscire di casa.

La giovane si è costituita parte civile nel processo ed è stata seguita fin dall'inizio dal centro antiviolenza Prospettiva Donna. Supportata da un team multidisciplinare, ha avuto l'opportunità di affrontare quanto vissuto e di ricostruire, passo dopo passo, la propria vita. Lontana da chi le ha sempre fatto del male.

Una vicenda dolorosa che ha sconvolto l'intera comunità, ma che non è l'unica verificatasi negli ultimi anni. Nel Reggiano un 87enne è stato arrestato e condotto in carcere per aver abusato della nipotina di appena 5 anni.