Niente formato da soap infinita per questo nuovo prodotto di Canale 5. La fiction con Vanessa Incontrada, "Tutto quello che ho", arriva con quattro puntate: ciascuna in una serata diversa, con una trama ricca di drammi familiari, tensioni e thriller, per una vicenda drammatica che ha lo scopo di farci riflettere su temi che ci toccano più da vicino di quanto crediamo.
Pochi appuntamenti, ma intensi, tanta adrenalina. Il formato di “Tutto quello che ho” è quello di una miniserie: va in onda su Canale 5 per quattro mercoledì di fila: 9, 16, 23 e 30 aprile. Coprirà praticamente tutto il mese, per 100 minuti a puntata (più di una partita di calcio!).
Un prodotto credibile, realistico e ben confezionato ci aspetta per catapultarci in una storia struggente che potrebbe essere il centro di tanti episodi di cronaca attuale.
Per chi ama il genere ispirato alla cronaca, alle tragedie familiari, i misteri degli adolescenti e i segreti svelati solo a furia di indagini, "Tutto quello che ho" è la serie giusta, perché è liberamente ispirata a fatti reali e questo significa che ci sono dettagli che arrivano direttamente dalle pagine di giornale e casi veramente accaduti.
Di sicuro, gli eventi sono verosimili e prendono spunto da un caso in cui, come nella serie, una mamma è alla disperata ricerca di una figlia scomparsa.
È ciò che succede al personaggio di Lavinia (Incontrada), la mamma avvocato che collabora con il marito poliziotto, Matteo (Marco Bonini), quando improvvisamente la loro figlia Camilla (Margherita Attorre), una sera, esce di casa e non torna più.
Un equilibrio apparentemente perfetto viene messo a rischio e tutte le certezze della nostra protagonista vacillano, mentre non vuole credere alle fonti ufficiali del caso e desidera mettersi in gioco, cercando di capire qual è la verità, senza fermarsi alle apparenze.
A infittire il mistero, il giovane ragazzo di origini nigeriane che da subito sembra essere coinvolto nel caso, Kevin (Ibrahima Gueye), ma che meriterà, da parte della nostra protagonista, un’attenzione in più.
A noi spettatori offre spunti di riflessione e di dibattito anche su tematiche attuali, spesso accennate o approfondite nella serie: a partire dalla personalità della diciottenne scomparsa, i suoi sogni, la sua presenza sui social, dove si divertiva a condividere la passione per la cucina illustrando ricette.
Insomma, "Tutto quello che ho" è una pagina di vita quotidiana e di verità possibile, che abbraccia tanti temi diversi, ma che riguarda principalmente situazioni di cui forse abbiamo già sentito parlare, che ci sembrano lontane, ma che la serie dimostra essere più "vicine" di quanto pensiamo.
Che Vanessa Incontrada fosse un volto sempre associato alla serenità e alla simpatia sin dai primi tempi di "Zelig" lo sapevamo.
Ma qui, nella fiction "Tutto quello che ho", la vedremo drammatica, seria, colpita dai fatti, arguta e disperatamente decisa a ritrovare sua figlia.
Un aspetto come questo non può che intrigarci, dal momento che seguiremo gli istinti della protagonista, e la fiction è scritta e costruita proprio per farci tifare per lei dall'inizio alla fine. Lavinia vivrà quest'avventura un po' contro tutti. Guiderà da sola un'indagine personale e parallela a quella ufficiale.
È proprio Lavinia l'eroina della vicenda, che porterà il pubblico a riflettere sui pregiudizi sociali e sul razzismo, ed è l'attrice che, con la sua interpretazione, si è assunta completamente il compito di alimentare l'atmosfera da dramma familiare e costruire il thriller investigativo italiano di cui Canale 5 aveva bisogno.
Vanessa è la voce dell'amore, della rabbia e del sospetto. L'attrice, in diverse occasioni di promozione per il film, ha ribadito quanto sia importante affrontare temi attuali quali l'integrazione sociale e le difficoltà delle relazioni familiari.