Momenti di tensione si sono verificati ieri notte nella storica sede romana di Fratelli d’Italia in via di Sommacampagna 29, con l’intervento della polizia a seguito di un’occupazione simbolica da parte dei giovani militanti del partito. La vicenda ha avuto origine dalla decisione della nuova segreteria capitolina, guidata da Marco Perissa, di spostare temporaneamente la sezione giovanile e la federazione romana nella sezione storica della Garbatella, in attesa di individuare una nuova sede più adeguata.
La scelta era stata formalizzata dalla Fondazione Alleanza Nazionale, proprietaria dell’immobile. La decisione ha provocato reazioni tra i giovani vicini a Fabio Rampelli, con iniziative simboliche e modifiche temporanee alle serrature della sede.
La notte scorsa, l’occupazione dei locali ha richiesto l’intervento della polizia e della digos, con almeno dieci agenti presenti per garantire la sicurezza. Alcuni attivisti hanno documentato la vicenda sui social, per poi rimuovere i post a riguardo.
La decisione della segreteria romana ha sollevato un acceso dibattito interno. Il trasferimento temporaneo alla Garbatella, quartiere dove la premier Giorgia Meloni ha mosso i primi passi in politica, era pensato come soluzione provvisoria, in attesa di una sede definitiva per la federazione romana. La vicenda ha generato una serie di iniziative simboliche, tra cui cambi di serrature e altre forme di resistenza interna, culminate nel blitz notturno che ha attirato la presenza della polizia.
La situazione, pur surreale, evidenzia le dinamiche interne del partito romano e la particolare attenzione alla gestione degli spazi storici. Il dibattito ha coinvolto anche altri esponenti politici esterni, come Davide Faraone, che ha sottolineato il contrasto tra l’atteggiamento pubblico di FdI verso altre occupazioni e quanto avvenuto nella propria sede:
A chiarire l’accaduto è intervenuto Fabio Rampelli, deputato di FdI e vicepresidente della Camera. Rampelli ha ricordato come la sede di via Sommacampagna 29 sia sempre stata gestita da organizzazioni giovanili della destra italiana ospitando molti dei principali esponenti storici della destra romana e italiana. Ha spiegato che l’equivoco legato al trasferimento è stato risolto con il suo intervento diretto, la consegna delle chiavi come responsabile della custodia dei locali e l’accordo con la Fondazione, i giovani e la Federazione romana:
Rampelli ha chiarito che non c’è stata alcuna vera occupazione e che la sede resta un simbolo del movimentismo studentesco e giovanile, ricordando anche la figura di Paolo Di Nella, che contribuì con i propri manifesti alla campagna sull’esproprio di Villa Chigi, restituita alla comunità di quartiere, e che perse la vita a seguito di un’aggressione.
Al termine della giornata, c'è stata una mediazione che ha evitato ulteriori tensioni. L’episodio, seppur breve e circoscritto, resterà nella memoria del partito romano come una giornata di confronto interno, con particolare attenzione al ruolo della componente giovanile e alla gestione degli spazi simbolici.
La vicenda evidenzia l’importanza di un dialogo costante tra le diverse anime del partito e la necessità di coordinare le decisioni con i gruppi storici e giovanili, garantendo continuità e rispetto per la storia dell’organizzazione. La gestione della sede di via Sommacampagna 29, simbolo del movimentismo giovanile della destra romana, continuerà a essere un elemento centrale per la vita politica locale, rafforzando la collaborazione tra la federazione romana e le organizzazioni giovanili.