Mark Samson, 23 anni, è accusato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere dell'ex fidanzata Ilaria Sula a Roma. Interrogato lo scorso 2 aprile, una settimana dopo la scomparsa della 22enne, ha confessato, indicando anche il luogo in cui aveva nascosto il corpo. Qualcosa, però, nella sua versione non torna.
Secondo gli inquirenti, nei dettagli forniti da Samson durante l'interrogatorio ci sarebbero discrepanze temporali e incongruenze tali da far pensare che l'omicidio sia avvenuto, in realtà, la sera del 25 marzo, e non la mattina successiva, come da lui dichiarato.
A riportarlo è Il Corriere della Sera, che si sofferma anche sulle bugie che il ragazzo avrebbe raccontato agli amici e all'ex fidanzata sul proprio percorso universitario. Sembra, infatti, che dopo cinque anni di iscrizione alla facoltà di Architettura della Sapienza, non fosse affatto vicino alla laurea.
Del resto, parlando con il gip, lui stesso aveva accennato, nei giorni scorsi, al fatto che Ilaria gli avesse chiesto di vedere il suo libretto. "Mi chiedeva degli esami e questo per me era un problema, un trauma. Fin dalle elementari ho l'ansia da prestazione con i miei genitori", ha dichiarato.
Non si esclude che la questione possa aver avuto un peso su quanto accaduto. Intanto, dopo essere tornati nell'appartamento di via Homs, nel quartiere Africano, gli agenti della Squadra mobile stanno concentrando l'attenzione su alcuni amici del 23enne, per capire se possano averlo aiutato nei suoi tentativi di depistaggio.
I giovani, al momento non indagati, lo avrebbero incontrato più volte dopo l'omicidio.
ha raccontato uno di loro a Il Messaggero, spiegando che, anche se inizialmente sembrava "scosso", non si preoccuparono, convinti che stesse semplicemente affrontando un momento difficile dopo la rottura con Ilaria. Poco dopo, infatti, "tornò il solito Mark".
ha ricordato l'amico. Secondo il ragazzo, quella sera Samson "non voleva lasciare incustodita" l'auto. "Voglio sperare che non ci fosse il cadavere di Ilaria", ha detto. Tornando, infine, alla serata del 31 marzo. Per spiegare che Mark raccontò loro di aver denunciato la scomparsa di Ilaria insieme ai genitori di lei. "Ha ipotizzato che fosse scappata con qualcuno conosciuto in chat. Bluffava".
Negli stessi momenti, con il telefono della ragazza uccisa, rispondeva, in effetti, ai messaggi dei suoi familiari e amici per far credere che fosse viva, pubblicando sui social una storia con scritto: "Sto bene, grazie a tutti". A chi era con lui, ripeteva di avere "paura della polizia": probabilmente temeva di essere scoperto.
Quando è stato ascoltato come persona informata sui fatti, Samson ha prima sostenuto di aver visto Ilaria il 24 marzo, non il 25. Messo alle strette, è poi crollato. Dicendo però di aver fatto tutto da solo (quando, in realtà, fu aiutato a ripulire dalla madre, Nosr Manlapaz, che lo ha ammesso).
Nelle ultime ore è emerso che, mentre Ilaria era già morta, contattò un'altra ragazza, cercando di incontrarla e promettendole di portarle "un cornetto". "Tranquilla, non sono un serial killer", le avrebbe scritto, proponendole "una deep night talk", una nottata di chiacchiere.
Un estratto del servizio mandato in onda dalla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" ieri, 9 aprile 2025.
Nell'ordinanza di convalida del fermo, il gip parla di "forte autocontrollo e lucidità" da parte del giovane. Si attendono ora ulteriori sviluppi per chiarire l'esatta dinamica dei fatti.