Whitney Houston non è stata solo una leggenda della musica, ma un'anima fragile, nata in un'epoca che l'ha costretta a nascondere parti di se stessa - come il suo amore per la migliore amica Robyn Crawford - e a piegarsi sotto il peso delle aspettative del mondo dello spettacolo.
Icona indimenticabile della musica pop e soul, Whitney Houston ha incantato il mondo con la sua voce potente e la sua presenza scenica magnetica. Ma dietro il successo si cela una storia complessa, fatta di legami familiari intensi, aspettative elevate e conflitti profondi.
Esploriamo le origini di Whitney Houston, il suo rapporto con la madre Cissy e le tensioni con il padre John, per comprendere meglio la donna dietro la leggenda.
Whitney Elizabeth Houston è nata il 9 agosto 1963 a Newark, New Jersey, da John Russell Houston Jr. ed Emily "Cissy" Drinkard. Cresciuta a East Orange, ha respirato musica fin da piccola: sua madre, Cissy Houston, era una rinomata cantante gospel e soul, membro dei Drinkard Singers e delle Sweet Inspirations.
Non solo. Cissy Houston ha potuto vantare nella sua carriera collaborazioni con artisti del calibro di Elvis Presley e Aretha Franklin, diventate poi figure familiari nella vita della giovane Whitney.
Fin da bambina, Whitney, infatti, ha mostrato lo stesso amore per la musica della madre, accentuato da un talento straordinario. A soli cinque anni, ha iniziato a cantare nel coro della New Hope Baptist Church di Newark, diventando solista all'età di undici anni. La sua voce potente e l'abilità nel trasmettere emozioni l'hanno resa una presenza luminosa sin dall'infanzia.
Cissy Houston ha avuto un ruolo fondamentale nella formazione artistica della figlia Whitney. Oltre a essere sua madre, è stata la sua prima insegnante di canto, guidandola nella tecnica vocale e nell'interpretazione emotiva. Le due hanno collaborato professionalmente, esibendosi insieme in diverse occasioni e registrando duetti come "I Know Him So Well" nel 1987.
Tuttavia, il loro rapporto non è stato privo di tensioni. Cissy ha spesso espresso disapprovazione per alcune scelte personali di Whitney, in particolare riguardo alla sua amicizia con Robyn Crawford, che molti sospettavano fosse più di una semplice amica.
In un'intervista con Oprah Winfrey, Cissy ha dichiarato:
Anzi, la donna è arrivata a dichiarare davanti alla nota conduttrice che mai e poi mai avrebbe accettato una relazione lesbo fra le due ragazze, né un eventuale coming out da parte della propria figlia.
Negli anni, Cissy ha cercato di aiutare Whitney a superare le sue dipendenze, organizzando interventi e cercando di convincerla a entrare in programmi di riabilitazione. Nonostante gli sforzi, Whitney ha spesso evitato il confronto, rendendo difficile per la madre intervenire efficacemente.
Cissy ha espresso il suo dolore per la morte della figlia, avvenuta l'11 febbraio 2012, dicendo: "Sono arrabbiata che sia morta da sola, in quelle condizioni. Sono ancora arrabbiata per questo".
Il rapporto tra Whitney e suo padre, John Houston, è stato altrettanto complesso. Inizialmente, John ha sostenuto la carriera della figlia, gestendo i suoi affari attraverso la sua società, la John Houston Entertainment.
Tuttavia, nel 2002, la società ha intentato una causa contro Whitney per 100 milioni di dollari, sostenendo di non essere stata pagata per i servizi resi. Whitney ha attribuito la causa a influenze esterne.
In un’intervista con Diane Sawyer per ABC News, nel 2002, la cantante ha detto: "Mio padre era molto malato... e alcuni avvocati lo stavano manipolando. Io stavo pagando le sue bollette, mi prendevo cura di lui".
L'uomo, infatti, soffriva di diabete e problemi cardiaci, condizioni che si erano aggravate nel tempo. È stato ricoverato più volte prima del decesso e, secondo quanto riportato da varie fonti, era gravemente malato già da alcuni anni.
Nonostante le tensioni, la cantante ha cercato di riconciliarsi con il padre prima della sua morte nel 2003. Ha raccontato di averlo visitato in ospedale e di aver detto: "Mettiamo fine a tutto questo adesso". Tuttavia, non ha partecipato al suo funerale, preferendo organizzare una cerimonia privata.