Claudia Koll, all’anagrafe Claudia Maria Rosaria Colacione, è una delle figure più affascinanti e controverse dello spettacolo italiano.
Nata a Roma nel 1965, la sua parabola personale e professionale è stata segnata da una trasformazione radicale: da icona sexy del cinema italiano a donna profondamente dedita alla fede cattolica e all’impegno sociale.
La sua vita privata, sempre vissuta con grande riservatezza, si distingue per l’assenza di un marito e di figli biologici, ma anche per un percorso di maternità alternativo e profondamente sentito.
La vita sentimentale di Claudia Koll è sempre stata avvolta da una certa discrezione. Non si hanno notizie di un marito: l’attrice non si è mai sposata e, come lei stessa ha raccontato, le sue relazioni sentimentali del passato sono state perlopiù brevi e poco significative, segnate da incertezze e tradimenti. Negli anni successivi alla conversione, non sono emerse storie d’amore importanti, e oggi Claudia sembra essere single, completamente dedicata alla sua missione spirituale e sociale.
Per quanto riguarda la maternità, Claudia Koll non ha figli biologici. Tuttavia, la sua vita è stata profondamente segnata dall’esperienza dell’affido e dell’adozione. Nel 2010 accoglie in casa Jean Marie, un ragazzo originario del Burundi, arrivato in Italia in condizioni di salute critiche e bisognoso di un trapianto di reni. Successivamente, nel 2017, si prende cura di Natanaele, il suo secondo figlio affidatario.
Il legame con Jean Marie e Natanaele è intenso e profondo, ma anche rispettoso delle loro radici e identità. Jean Marie, nato in Burundi nel 1994 e arrivato in Italia a sedici anni, mantiene ancora oggi un rapporto stretto con la madre biologica, che sente regolarmente. Claudia ha sempre rispettato questa relazione, dichiarando di non essere chiamata “mamma” da Jean Marie, ma di considerarsi comunque una figura materna importante nella sua vita. “Io e Jean Marie preghiamo spesso insieme. Sono stati anni difficili, aveva bisogno di cure mediche e non era facile per me compiere le scelte giuste. Tutte le decisioni le ho prese pregando e ho avuto anche dei segni speciali e bellissimi che solo la fede ti fa leggere”.
Jean Marie, oggi adulto e lavoratore, ha scelto di restare con Claudia anche dopo la scadenza naturale dell’affidamento, segno di un rapporto costruito nel tempo, fatto di fiducia, rispetto e affetto reciproco. Natanaele, invece, è arrivato nella vita di Claudia nel 2017 e, pur essendo molto più piccolo, ha contribuito a dare un senso ancora più profondo alla sua esperienza di maternità affidataria.
Claudia Koll ha spesso dichiarato che i suoi figli affidatari hanno cambiato la sua vita, come accade a tutte le madri. Li considera un dono di Dio, frutto di un percorso di fede e di apertura verso il prossimo. La sua scelta di non avere figli biologici non è mai stata vissuta come una rinuncia, ma come una diversa forma di accoglienza e amore, coerente con il suo cammino spirituale e la sua missione di aiuto verso chi è in difficoltà.
Oggi Claudia Koll vive a Roma, nella casa dove abitava con i genitori, e si dedica completamente alle sue attività di volontariato, insegnamento e apostolato. Soffre di celiachia e, in passato, è stata presidente onoraria dell’Associazione Italiana Celiachia. Ogni tanto appare ancora in televisione, ma sempre in contesti che le permettono di testimoniare la sua fede e il suo impegno sociale.
La sua storia personale è la testimonianza di una donna che ha saputo reinventarsi, scegliendo di vivere la maternità e l’amore in forme non convenzionali, guidata da una fede ritrovata e da un profondo desiderio di aiutare il prossimo. Né marito né figli biologici, ma una vita piena di significato, costruita giorno dopo giorno nel segno della generosità e della spiritualità.
L’inizio degli anni Duemila segna una svolta decisiva: dopo aver accompagnato un’amica al Giubileo del 2000, Claudia Koll riscopre la fede cattolica, che da adolescente aveva messo da parte. Questo ritorno alla spiritualità la porta a cambiare radicalmente stile di vita: si allontana progressivamente dai set cinematografici e televisivi, scegliendo di dedicarsi solo a progetti di ispirazione religiosa e, soprattutto, all’apostolato e al volontariato.
Nel 2005 fonda la ONLUS “Le opere del Padre”, impegnata nell’aiuto a persone affette da problemi fisici o psicologici, in particolare in Africa. La sua attività si estende anche all’assistenza dei senzatetto e alla formazione artistica dei giovani, attraverso la direzione della Star Rose Academy di Roma, scuola di recitazione fondata dalle Suore Orsoline della Sacra Famiglia.