21 Apr, 2025 - 13:16

Morte Papa Francesco, scuole chiuse o aperte con il lutto nazionale? Si lavora o no nei pubblici uffici?

Morte Papa Francesco, scuole chiuse o aperte con il lutto nazionale? Si lavora o no nei pubblici uffici?

La morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, rappresenta un evento di portata storica non solo per la Chiesa cattolica, ma anche per l’intera società italiana e internazionale.

In queste ore, mentre il mondo piange la scomparsa di un pontefice amatissimo, in molti si interrogano su cosa accadrà concretamente nei prossimi giorni: le scuole resteranno aperte o chiuse? I pubblici uffici lavoreranno regolarmente? E cosa prevede il lutto nazionale in Italia?

Cosa prevede il lutto nazionale per la morte del Papa

Alla morte di un Papa, la prassi italiana prevede la proclamazione del lutto nazionale. Questa misura, decisa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, comporta una serie di indicazioni e gesti simbolici che coinvolgono l’intero Paese.

La durata del lutto nazionale può variare: per la morte di Giovanni Paolo II, ad esempio, furono proclamati tre giorni di lutto nazionale più il giorno delle esequie, con bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici e sulle sedi diplomatiche italiane all’estero.

Durante il lutto nazionale, vengono annullati tutti gli eventi pubblici, ad eccezione di quelli di beneficenza, e le personalità di governo sono tenute a cancellare gli impegni in agenda. Anche la programmazione televisiva subisce modifiche, privilegiando la copertura delle esequie e della figura del Pontefice.

Scuole chiuse o aperte? Cosa succede quando muore il Papa

Una delle domande più frequenti tra le famiglie e gli studenti riguarda la chiusura delle scuole. In realtà, la proclamazione del lutto nazionale non comporta automaticamente la chiusura degli istituti scolastici. Le scuole restano aperte, ma sono invitate a osservare alcune forme di rispetto e commemorazione.

Le principali indicazioni per le scuole sono:

  • Esposizione delle bandiere italiana ed europea a mezz’asta sugli edifici scolastici.
  • Invito a osservare un minuto di silenzio all’inizio della cerimonia funebre del Papa.
  • Possibilità per le singole scuole di organizzare momenti di riflessione o preghiera, nel rispetto della laicità delle istituzioni e della libertà di coscienza degli studenti.

Non è dunque previsto un giorno di vacanza straordinario per gli studenti. Solo in casi particolari, come la coincidenza con festività già in calendario (ad esempio le vacanze natalizie o pasquali), le scuole potrebbero essere chiuse, ma non per decisione legata direttamente al lutto nazionale.

Pubblici uffici: si lavora o no?

Anche per i pubblici uffici, la proclamazione del lutto nazionale non implica la chiusura automatica. Gli uffici della pubblica amministrazione restano aperti e operativi. Tuttavia, come segno di rispetto, le bandiere vengono esposte a mezz’asta e può essere osservato un minuto di silenzio durante le esequie.

 

Alcune categorie di lavoratori, in particolare coloro che desiderano partecipare alle esequie papali a Roma, potrebbero ottenere permessi speciali o agevolazioni, ma non esiste una chiusura generalizzata degli uffici pubblici. Eventuali deroghe o permessi vengono valutati caso per caso, anche in base alle esigenze di servizio e alla rilevanza dell’evento sul territorio.

Attività commerciali e vita quotidiana

Per quanto riguarda le attività commerciali, non vi è un obbligo di chiusura. Tuttavia, molte associazioni di categoria invitano i commercianti ad abbassare le serrande o a listare a lutto le vetrine durante la cerimonia funebre, come gesto simbolico di rispetto. Si tratta di una scelta volontaria, che può essere adottata soprattutto nelle città più coinvolte dalle celebrazioni, come Roma.

Anche la vita dei cittadini privati non subisce particolari restrizioni: il lutto nazionale è un momento di raccoglimento collettivo, ma non modifica in modo sostanziale la routine quotidiana, se non per l’invito a partecipare, anche solo simbolicamente, al cordoglio nazionale.

Precedenti storici: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI

Per comprendere meglio cosa succede in questi casi, è utile guardare ai precedenti. Nel 2005, in occasione della morte di Giovanni Paolo II, il governo italiano dichiarò tre giorni di lutto nazionale, più il giorno delle esequie. Le scuole rimasero aperte, ma furono invitate a osservare un minuto di silenzio. Molte attività commerciali abbassarono le serrande durante i funerali e la programmazione televisiva fu completamente modificata.

Diverso il caso di Benedetto XVI, Papa emerito, per il quale non fu proclamato lutto nazionale, ma solo l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici. In Vaticano, il lutto nazionale è previsto solo per la morte del Papa regnante, non per il Papa emerito.

Il ruolo del Consiglio dei Ministri e della Protezione Civile

Nel caso della morte di Papa Francesco, il Consiglio dei Ministri si è riunito tempestivamente per affidare al Capo del Dipartimento della Protezione Civile il coordinamento delle attività logistiche e di sicurezza, come già avvenuto per i funerali di Giovanni Paolo II. Questo garantisce un afflusso ordinato dei fedeli a Roma e la gestione delle celebrazioni in sicurezza.

Eventi pubblici e manifestazioni

In segno di rispetto, tutti gli eventi pubblici previsti a Roma sono stati annullati nei giorni successivi alla morte del Papa, compresi quelli legati al Natale di Roma. Anche le manifestazioni sportive e culturali possono essere sospese o rinviate, soprattutto se coincidono con il giorno delle esequie.

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