22 Apr, 2025 - 14:36

Chi era Angelito Acob Manansala, il domestico ucciso a Milano? Il killer Dawda Bandeh già fermato

Chi era Angelito Acob Manansala, il domestico ucciso a Milano? Il killer Dawda Bandeh già fermato

Si chiamava Angelito Acob Manansala il domestico di origine filippina ucciso nel giorno di Pasqua, domenica 20 aprile 2025, all'interno dell'abitazione in cui lavorava, in via Giovanni Randaccio, a Milano. Il presunto killer, un 28enne gambiano di nome Dawda Bandeh, era già stato fermato la mattina stessa: poco prima dell'omicidio, i carabinieri lo avevano rilasciato. 

Chi era il domestico di origine filippina ucciso a Milano 

Angelito aveva 61 anni. Da sei conviveva con la compagna, Laurelia, a Milano, dove lavorava come domestico per un noto membro della comunità ebraica. Tra sei mesi avrebbe dovuto sposarsi. "Eravamo d'accordo che alla fine della messa saremmo andati al ristorante", ha raccontato la futura moglie al Tg3.

I fatti risalgono a domenica scorsa. "Alle 11, finita la messa, ho continuato a telefonare e non mi ha mai risposto", ha proseguito, in lacrime, la donna. Il motivo è che era morto: era stato ucciso, come avrebbe di lì a poco scoperto, di ritorno da una settimana di vacanza con una delle figlie, il suo datore di lavoro.

L'omicidio al culmine di una rapina in via Randaccio

Il 52enne, appena rincasato, si sarebbe accorto non solo del corpo senza vita del domestico, riverso a terra, ma anche della presenza del presunto aggressore. Avrebbe quindi dato l'allarme, riuscendo a bloccarlo all'interno della villetta. Al loro arrivo, i carabinieri lo hanno immobilizzato e arrestato, accompagnandolo prima in ospedale per gli accertamenti di rito, poi in caserma. Secondo quanto ricostruito finora, sarebbe rimasto per diverse ore nella casa.

L'omicidio, scoperto nella serata di domenica 20 aprile 2025, si sarebbe consumato, infatti, in mattinata. Angelito, uscito per una passeggiata con i cani, sarebbe stato strangolato dal ladro-killer - che aveva scavalcato il muro di cinta dell'abitazione in sua assenza - al suo rientro. Venendo colto di sorpresa dall'uomo che, successivamente, avrebbe rovistato tutto alla ricerca di cibo e denaro. Al momento del fermo in tasca gli sono stati trovati circa 80 euro. 

I rilievi della Scientifica nel luogo in cui Angelito Acob Manansala è stato trovato morto a Milano in un video di AGTW. 

Chi è il presunto killer, Dawda Bandeh: "Senza fissa dimora"

Dawda Bandeh è originario del Gambia e ha 28 anni. Arrivato in Italia come minore straniero non accompagnato nel 2011, sarebbe impiegato - dal 2015 - come domestico, con residenza a Bulgarograsso, in provincia di Como. Tuttavia, si è dichiarato "senza fissa dimora".

Non risulta che sia mai stato ricoverato o che abbia seguito percorsi di assistenza per disagi di natura psichica (l'unico precedente, datato 2019, è per guida in stato di ebbrezza), ma i suoi comportamenti lascerebbero pensare, secondo Il Giorno, a un possibile disturbo borderline della personalità. 

All'alba di domenica era già stato fermato. Allertati da alcuni residenti, i carabinieri lo avevano sorpreso a entrare in un altro appartamento, per rubare. Una volta fotosegnalato - e indagato per violazione di domicilio - il 28enne, sprovvisto di arnesi per lo scasso e senza atteggiamenti violenti, era stato rilasciato.

A quel punto, secondo le telecamere di videosorveglianza, si sarebbe diretto verso via Randaccio. E, approfittando dell'uscita del domestico, si sarebbe intrufolato nell'abitazione in cui - poco dopo - lo ha ucciso a mani nude. Il giorno prima aveva rubato da un balcone un ombrello e un paio di jeans lasciati all'aperto dai proprietari ed era stato denunciato a piede libero per furto.

Nessuno poteva prevedere che, neanche 24 ore dopo, si sarebbe spinto così oltre.

Cosa sappiamo finora sull'accaduto in tre punti 

  • La vittima - Angelito Acob Manansala, domestico filippino di 61 anni, è stato ucciso il giorno di Pasqua all'interno della casa in cui lavorava a Milano. Viveva da anni in città con la compagna e avrebbe dovuto sposarsi a breve.
  • La dinamica dell'omicidio - Il presunto assassino, Dawda Bandeh, 28enne gambiano, si sarebbe introdotto nell'abitazione durante l'assenza di Angelito e lo avrebbe strangolato al rietro, durante un tentativo di rapina. È stato bloccato in casa dal datore di lavoro della vittima e arrestato dai carabinieri.
  • L'allarme ignorato - Poche ore prima dell'omicidio, Bandeh era stato fermato per un tentato furto con violazione di domicilio, ma subito rilasciato. Nonostante alcuni comportamenti anomali, non avrebbe precedenti gravi, né problemi psichiatrici accertati. 

Durante l'interrogatorio di convalida del fermo, in programma per domani, 23 aprile, potrà spiegare le motivazioni del suo gesto. A Francofonte, intanto, si indaga sull'omicidio di Nicolas Lucifora

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Sara D'Aversa
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