29 Apr, 2025 - 10:02

Marcell Jacobs ha origini italiane? Ecco chi sono i genitori e dove vive l'atleta

Marcell Jacobs ha origini italiane? Ecco chi sono i genitori e dove vive l'atleta

L’oro olimpico è nato in Texas ma corre con il cuore tricolore. Marcell Jacobs, il velocista che ha fatto impazzire l’Italia con l’oro nei 100 metri a Tokyo 2020, ha una storia familiare degna di un romanzo.

Padre americano, madre italiana, infanzia sul Lago di Garda e una carriera forgiata tra talento, sacrificio e fantasmi da esorcizzare. Oggi vive negli Stati Uniti, ma si definisce al 100% italiano. Ecco chi è davvero Lamont Marcell Jacobs.

Nato in Texas, cresciuto a Desenzano: Marcell è italiano

Marcell Jacobs è nato a El Paso, Texas, il 26 settembre 1994. Ma la sua è una storia che profuma di lago, di scuola italiana e di sogni nati tra le corsie di atletica di Desenzano del Garda. Dopo appena 18 mesi di vita, infatti, Marcell è rientrato in Italia con la madre, Viviana Masini, lasciandosi alle spalle l’America e un padre già allora lontano.

Da piccolo, il futuro sprinter non parlava inglese, non si identificava con la patria delle stelle e strisce, e ha sempre dichiarato: "Mi sento soltanto italiano". Una prova? Nel 2015, quando è scaduto il suo passaporto statunitense, ha deciso di non rinnovarlo.

Oggi Marcell Jacobs ha scelto di vivere e allenarsi negli Stati Uniti, ma l’identità rimane: "È solo per esigenze logistiche. Il mio cuore resta italiano", ha detto più volte. Dal Texas al Garda, e ora di nuovo oltreoceano, il velocista ha sempre fatto della sua italianità un orgoglio e un motore.

Chi sono i genitori di Marcell Jacobs

Dietro ogni grande atleta c’è spesso una storia familiare fuori dal comune. E nel caso di Marcell Jacobs, le sue radici affondano in due mondi molto distanti. Sua madre, Viviana Masini, è una donna italiana, oggi albergatrice a Desenzano del Garda. Il padre, Lamont Jacobs Senior, è un militare texano che prestava servizio nella base americana di Camp Ederle, a Vicenza, quando conobbe Viviana.

Un colpo di fulmine: i due volano insieme a El Paso, dove nasce Marcell. Ma appena 20 giorni dopo la sua nascita, Lamont viene trasferito in Corea del Sud. Viviana fa una scelta netta: "No, lì non vengo", racconta. Prende il neonato e torna in Italia. Inizia così la "sfida a due", come l’ha definita lo stesso Marcell.

Una vita piena di sacrifici, ma fatta di supporto e amore e - sicuramente - una sfida affrontata con coraggio da una madre che ha ricoperto anche il ruolo paterno. "Quando mi chiedevano a scuola di disegnare la mia famiglia, rispondevo che mio padre non esisteva", ha raccontato l’atleta al Corriere della Sera.

Un padre assente, una madre eroina e un figlio d’oro

Il rapporto con il padre è stato, per usare un eufemismo, complesso. Jacobs non vedeva il papà da quando aveva 14 anni. Un’assenza pesante che si è fatta sentire, soprattutto in età adolescenziale. "L’ho odiato per essere scomparso", ha detto Marcell. Solo molto più tardi è arrivata una nuova consapevolezza:

virgolette
Ho capito che mi aveva dato la vita, dei muscoli pazzeschi, la velocità. L’avevo giudicato senza sapere nulla di lui

Un cambiamento interiore che ha avuto anche un impatto sulla sua carriera. "È incredibile la potenza che si sprigiona quando abbatti un muro", ha dichiarato dopo la vittoria olimpica. E quel muro era anche suo padre.

Nel 2022, Lamont Senior è stato invitato al matrimonio del figlio, ma non si è presentato. Marcell ha commentato senza giri di parole: "Mi ha bidonato". Tuttavia, a novembre 2023, in occasione del Thanksgiving in Georgia, c’è stata la tanto attesa riconciliazione. All’incontro hanno partecipato anche la moglie di Jacobs, Nicole Daza, e i loro due figli.

"Oggi più che mai credo nei miracoli", ha scritto su Instagram la madre Viviana, commossa. "Dal 1994 al 2024, 30 anni di lunga attesa. L’universo continua a sostenerci", ha aggiunto, in un post che sa di sollievo e speranza.

La signora Viviana, del resto, è sempre stata il pilastro della vita di Marcell. Presente nel quotidiano e nei momenti chiave. "Ha fatto da madre e da padre", ha detto il campione. "Prima della finale ho acceso incensi e candele. Ho chiesto all’universo di assisterci", ha raccontato dopo Tokyo. Un rito, una preghiera, un gesto d’amore che ha accompagnato il figlio verso la gloria.

E alla fine, quell’oro è arrivato. Non solo per Marcell, ma per tutta la sua famiglia. Quella che ha scelto di esserci, sempre. Quella che, nonostante tutto, ora comprende anche un padre finalmente ritrovato.

LEGGI ANCHE