L’oro olimpico è nato in Texas ma corre con il cuore tricolore. Marcell Jacobs, il velocista che ha fatto impazzire l’Italia con l’oro nei 100 metri a Tokyo 2020, ha una storia familiare degna di un romanzo.
Padre americano, madre italiana, infanzia sul Lago di Garda e una carriera forgiata tra talento, sacrificio e fantasmi da esorcizzare. Oggi vive negli Stati Uniti, ma si definisce al 100% italiano. Ecco chi è davvero Lamont Marcell Jacobs.
Marcell Jacobs è nato a El Paso, Texas, il 26 settembre 1994. Ma la sua è una storia che profuma di lago, di scuola italiana e di sogni nati tra le corsie di atletica di Desenzano del Garda. Dopo appena 18 mesi di vita, infatti, Marcell è rientrato in Italia con la madre, Viviana Masini, lasciandosi alle spalle l’America e un padre già allora lontano.
Da piccolo, il futuro sprinter non parlava inglese, non si identificava con la patria delle stelle e strisce, e ha sempre dichiarato: "Mi sento soltanto italiano". Una prova? Nel 2015, quando è scaduto il suo passaporto statunitense, ha deciso di non rinnovarlo.
Oggi Marcell Jacobs ha scelto di vivere e allenarsi negli Stati Uniti, ma l’identità rimane: "È solo per esigenze logistiche. Il mio cuore resta italiano", ha detto più volte. Dal Texas al Garda, e ora di nuovo oltreoceano, il velocista ha sempre fatto della sua italianità un orgoglio e un motore.
Dietro ogni grande atleta c’è spesso una storia familiare fuori dal comune. E nel caso di Marcell Jacobs, le sue radici affondano in due mondi molto distanti. Sua madre, Viviana Masini, è una donna italiana, oggi albergatrice a Desenzano del Garda. Il padre, Lamont Jacobs Senior, è un militare texano che prestava servizio nella base americana di Camp Ederle, a Vicenza, quando conobbe Viviana.
Un colpo di fulmine: i due volano insieme a El Paso, dove nasce Marcell. Ma appena 20 giorni dopo la sua nascita, Lamont viene trasferito in Corea del Sud. Viviana fa una scelta netta: "No, lì non vengo", racconta. Prende il neonato e torna in Italia. Inizia così la "sfida a due", come l’ha definita lo stesso Marcell.
Una vita piena di sacrifici, ma fatta di supporto e amore e - sicuramente - una sfida affrontata con coraggio da una madre che ha ricoperto anche il ruolo paterno. "Quando mi chiedevano a scuola di disegnare la mia famiglia, rispondevo che mio padre non esisteva", ha raccontato l’atleta al Corriere della Sera.
Il rapporto con il padre è stato, per usare un eufemismo, complesso. Jacobs non vedeva il papà da quando aveva 14 anni. Un’assenza pesante che si è fatta sentire, soprattutto in età adolescenziale. "L’ho odiato per essere scomparso", ha detto Marcell. Solo molto più tardi è arrivata una nuova consapevolezza:
Un cambiamento interiore che ha avuto anche un impatto sulla sua carriera. "È incredibile la potenza che si sprigiona quando abbatti un muro", ha dichiarato dopo la vittoria olimpica. E quel muro era anche suo padre.
Nel 2022, Lamont Senior è stato invitato al matrimonio del figlio, ma non si è presentato. Marcell ha commentato senza giri di parole: "Mi ha bidonato". Tuttavia, a novembre 2023, in occasione del Thanksgiving in Georgia, c’è stata la tanto attesa riconciliazione. All’incontro hanno partecipato anche la moglie di Jacobs, Nicole Daza, e i loro due figli.
"Oggi più che mai credo nei miracoli", ha scritto su Instagram la madre Viviana, commossa. "Dal 1994 al 2024, 30 anni di lunga attesa. L’universo continua a sostenerci", ha aggiunto, in un post che sa di sollievo e speranza.
La signora Viviana, del resto, è sempre stata il pilastro della vita di Marcell. Presente nel quotidiano e nei momenti chiave. "Ha fatto da madre e da padre", ha detto il campione. "Prima della finale ho acceso incensi e candele. Ho chiesto all’universo di assisterci", ha raccontato dopo Tokyo. Un rito, una preghiera, un gesto d’amore che ha accompagnato il figlio verso la gloria.
E alla fine, quell’oro è arrivato. Non solo per Marcell, ma per tutta la sua famiglia. Quella che ha scelto di esserci, sempre. Quella che, nonostante tutto, ora comprende anche un padre finalmente ritrovato.