Evidentemente, aver interpretato Enrico Berlinguer a Elio Germano non è bastato: ha continuato a fare politica anche con la statuetta del David in mano attaccando a testa bassa il governo.
Germano si era detto "infastidito" da un discorso del ministro della Cultura Alessandro Giuli e lo aveva invitato a "nominare persone competenti invece che piazzare loro uomini nei posti chiave, come fanno i clan".
Ebbene, queste parole non sono state fatte cadere nel vuoto. Ieri, il ministro Giuli, nell'ambito di "Spazio Cultura", una manifestazione organizzata da Fratelli d'Italia a Firenze, ha deciso di rispondere per le rime.
E quindi: la lite a mezzo stampa tra l'attore Elio Germano e il ministro Alessandro Giuli è stata servita su un piatto d'argento. La consegna dei premi David di Donatello al Quirinale e l'iniziativa di Fratelli d'Italia dedicata alla cultura a Firenze hanno fatto da sfondo all'ennesimo litigio tra destra e sinistra a proposito di cultura.
Ad accendere la miccia è stato Elio Giordano. L'attore che ha interpretato Berlinguer nel film di Andrea Segre ripercorrendo l'epopea del segretario del Partito Comunista Italiano più amato di sempre, a margine delle celebrazioni del David di quest'anno, ha accusato la destra al governo di occupare quasi militarmente tutti i posti chiave della cultura italiana. Senza badare, quindi, alla meritocrazia, ma tenendo conto solamente della fedeltà al partito di maggioranza relativa, Fratelli d'Italia. Anzi, in particolare, facendo intendere che la fedeltà fosse dovuta a Giorgia e Arianna Meloni.
I toni utilizzati dal protagonista di "Berlinguer, la grande ambizione" sono stati assai duri. Tanto da equiparare il metodo per le nomine e la selezione della classe dirigente del governo a quello di un "clan".
Al che, Alessandro Giuli, evidentemente, ha pensato che l'ambizione, ora, fosse tutta di Germano di fare opposizione al governo in carica.
E insomma: al di là dell'agiografia per l'ex leader comunista, la reazione provocata dalle parole di Germano è stata una risposta assai piccata del titolare del Collegio romano.
Intervenuto appena poche ore dopo la consegna dei David di Donatello allo "Spazio Cultura" organizzato da Fratelli d'Italia a Firenze, il ministro Alessandro Giuli ha risposto alle critiche di Germano in maniera molto determinata:
La replica dell'ex direttore del Gnam non si è fermata qui. Giuli, ad un certo punto, ha fatto il nome e il cognome di colui con il quale ce l'aveva:
Sta di fatto che Giuli, dopo averlo fatto con Elio Germano, ha creduto di regolare i conti anche con Geppi Cucciari che, sempre in occasione dei David di Donatello di quest'anno, aveva fatto una battuta secondo la quale i suoi discorsi si capiscono meglio se letti al contrario.
E insomma: Germano ha puntato il dito contro i raccomandati dalla destra? Giuli ha risposto così: