Certo, sarà fondamentale l'esito dell'incontro messo in agenda dopodomani a Istanbul tra Zelensky e Putin (sempre se quest'ultimo non decida di dare buca). Ma è davvero molto probabile che uno dei primi viaggi apostolici di Papa Leone XIV sarà a Kiev, la capitale dell'Ucraina, il Paese martire "dell'espansionismo imperialista russo", per utilizzare le parole che lo stesso Santo Padre ha speso in tempi non sospetti.
Ieri, Zelensky ha rivelato che c'è stata una telefonata con il nuovo Pontefice nel corso della quale l'ha invitato formalmente nella sua terra. "Una visita del genere porterebbe speranza vera a tutti i credenti e a tutto il nostro popolo", ha scritto il presidente ucraino su X. E di certo sarebbe un viaggio che entrerebbe direttamente nei libri di storia. Il predecessore di Leone, Papa Francesco, non l'ha mai preso realmente in considerazione, preoccupato com'era di tenere una posizione quanto più neutrale tra Kiev e Mosca.
Ma tant'è: la visita di Papa Leone XIV a Kiev, nel nome della pace giusta e dei bambini rapiti dalle truppe del Cremlino, accende già le speranze delle cancellerie occidentali nelle stesse ore in cui il presidente del Consiglio Giorgia Meloni si morde le mani per non essere stata assieme a Emmanuel Macron, Keir Starmer, Donald Tusk e Friedrich Merz nella capitale ucraina per fare quadrato attorno a Zelensky. Molti le hanno fatto notare che è stato un errore. E lei stessa, secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, se ne sarebbe resa conto. Tant'è che ha tenuto a ribadire la posizione italiana pro-Ucraina. Ma ora, visto che Oltretevere non ci sono più ambiguità su quel fronte, cosa accadrà?
A differenza di Bergoglio, papa Leone non ha dubbi da che parte stare nel conflitto in corso in Ucraina. C'è un Paese invasore e un Paese invaso che si sta macchiando di crimini di guerra. E Prevost sta con l'Ucraina. Il video ripescato nei giorni scorsi dell'intervista che l'attuale Pontefice diede a Semanario Expresión il 13 aprile 2022 non lascia adito a incertezze.
Così, ieri, Zelensky ha informato il mondo di una telefonata "molto calorosa e davvero significativa" con il Santo Padre
I spoke with Pope Leo XIV. It was our first conversation, but already a very warm and truly substantive one.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) May 12, 2025
I thanked His Holiness for his support of Ukraine and all our people. We deeply value his words about the need to achieve a just and lasting peace for our country and the… pic.twitter.com/4ocbA7jnMK
Insomma: il cambio di passo nelle relazioni tra Kiev e Vaticano è già evidente:
Sui bambini: sono oltre 20.000 i minori rapiti dalle truppe di occupazione di Putin. Ma grazie alla missione della Santa Sede promossa da Papa Francesco con Matteo Zuppi inviato speciale, solo qualcuno ha fatto ritorno a casa. L'arcivescovo maggiore di Kiev della chiesa greco-cattolica ucraina Sviatoslav Shevchuk, due giorni fa, in un'intervista rilasciata al quotidiano Domani, ha speso a tal proposito parole molto significative:
L'alto prelato ucraino, già a fine ottobre 2023, ebbe modo di ricevere la solidarietà di Giorgia Meloni. E oggi, anche per agevolare la liberazione dei bambini, Zelensky si è detto pronto alla tregua:
Nel frattempo, l'invito a Papa Leone di andare a Kiev:
Se, quindi, Oltretevere è all'orizzonte una decisa sterzata della diplomazia a favore dell'Ucraina, a Palazzo Chigi come si sta ponendo rimedio all'errore di Giorgia Meloni di non essere stata a Kiev con gli altri leader europei? Intanto ribadendo da che parte sta l'Italia:
La premier è stata quanto mai netta:
Giorgia Meloni ha scandito che l'Italia rimarrà al fianco dell'Ucraina fino alla fine perché
Frase che sembra una citazione di Papa Leone: nel suo primo Regina Coeli, Prevost ha dichiarato di volere "una pace autentica, giusta e duratura". L'eco di queste parole è arrivato anche a Palazzo Chigi.