13 May, 2025 - 11:03

Papa Leone va a Kiev. E Giorgia Meloni? Cosa accadrà ora

Papa Leone va a Kiev. E Giorgia Meloni? Cosa accadrà ora

Certo, sarà fondamentale l'esito dell'incontro messo in agenda dopodomani a Istanbul tra Zelensky e Putin (sempre se quest'ultimo non decida di dare buca). Ma è davvero molto probabile che uno dei primi viaggi apostolici di Papa Leone XIV sarà a Kiev, la capitale dell'Ucraina, il Paese martire "dell'espansionismo imperialista russo", per utilizzare le parole che lo stesso Santo Padre ha speso in tempi non sospetti. 

Ieri, Zelensky ha rivelato che c'è stata una telefonata con il nuovo Pontefice nel corso della quale l'ha invitato formalmente nella sua terra. "Una visita del genere porterebbe speranza vera a tutti i credenti e a tutto il nostro popolo", ha scritto il presidente ucraino su X. E di certo sarebbe un viaggio che entrerebbe direttamente nei libri di storia. Il predecessore di Leone, Papa Francesco, non l'ha mai preso realmente in considerazione, preoccupato com'era di tenere una posizione quanto più neutrale tra Kiev e Mosca.

Ma tant'è: la visita di Papa Leone XIV a Kiev, nel nome della pace giusta e dei bambini rapiti dalle truppe del Cremlino, accende già le speranze delle cancellerie occidentali nelle stesse ore in cui il presidente del Consiglio Giorgia Meloni si morde le mani per non essere stata assieme a Emmanuel Macron, Keir Starmer, Donald Tusk e Friedrich Merz nella capitale ucraina per fare quadrato attorno a Zelensky. Molti le hanno fatto notare che è stato un errore. E lei stessa, secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, se ne sarebbe resa conto. Tant'è che ha tenuto a ribadire la posizione italiana pro-Ucraina. Ma ora, visto che Oltretevere non ci sono più ambiguità su quel fronte, cosa accadrà?

Papa Leone a Kiev. E Giorgia Meloni?

A differenza di Bergoglio, papa Leone non ha dubbi da che parte stare nel conflitto in corso in Ucraina. C'è un Paese invasore e un Paese invaso che si sta macchiando di crimini di guerra. E Prevost sta con l'Ucraina. Il video ripescato nei giorni scorsi dell'intervista che l'attuale Pontefice diede a Semanario Expresión il 13 aprile 2022 non lascia adito a incertezze.

Così, ieri, Zelensky ha informato il mondo di una telefonata "molto calorosa e davvero significativa" con il Santo Padre

Insomma: il cambio di passo nelle relazioni tra Kiev e Vaticano è già evidente:

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Ho parlato con Papa Leone XIV. È stata la nostra prima conversazione, ma già molto calorosa e davvero significativa. Ho ringraziato Sua Santità per il suo sostegno all’Ucraina e a tutto il nostro popolo. Apprezziamo profondamente le sue parole sulla necessità di raggiungere una pace giusta e duratura per il nostro Paese e sulla liberazione dei prigionieri. Abbiamo anche discusso dei migliaia di bambini ucraini deportati dalla Russia. L’Ucraina conta sull’assistenza del Vaticano per riportarli a casa, dalle loro famiglie

Sui bambini: sono oltre 20.000 i minori rapiti dalle truppe di occupazione di Putin. Ma grazie alla missione della Santa Sede promossa da Papa Francesco con Matteo Zuppi inviato speciale, solo qualcuno ha fatto ritorno a casa. L'arcivescovo maggiore di Kiev della chiesa greco-cattolica ucraina Sviatoslav Shevchuk, due giorni fa, in un'intervista rilasciata al quotidiano Domani, ha speso a tal proposito parole molto significative:

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Non possiamo dire che la missione abbia avuto un grande esito per due motivi. Il primo è che la Russia non voleva ammettere che vi fosse stata una qualunque mediazione vaticana in materia. Così, anche se rilasciavano un bambino, lo consegnavano nelle mani dell'Oman o dell'Arabia Saudita, Paesi che facevano da mediatori per il loro ritorno a casa. Non volevano ammettere che grazie alla missione del Vaticano qualcun altro è stato rilasciato. Secondo: il numero di questi bambini che sono tornati a casa è veramente piccolissimo. Su un totale che si calcola in decine di migliaia, quelli che io conosco e che sono stati restituiti ai loro genitori anche con mediazione di altri organismi internazionali o dei vari Paesi, sono pochissimi, alcune decine. È sempre difficile poi calcolare chi ha fatto di più per questa liberazione, se la chiesa cattolica o l'Arabia Saudita o un altro organismo e così via. Siamo di fronte veramente a un fenomeno molto complesso per una ragione molto semplice: la Russia non vuole ammettere che sta rubando dei bambini e nasconde i suoi crimini

L'alto prelato ucraino, già a fine ottobre 2023, ebbe modo di ricevere la solidarietà di Giorgia Meloni. E oggi, anche per agevolare la liberazione dei bambini, Zelensky si è detto pronto alla tregua:

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Ho informato il Papa dell’accordo tra l’Ucraina e i nostri partner secondo cui dovrà iniziare un cessate il fuoco pieno e incondizionato della durata di almeno trenta giorni. Ho anche ribadito la disponibilità dell’Ucraina a ulteriori negoziati in qualsiasi formato, compresi colloqui diretti — una posizione che abbiamo sottolineato più volte. L’Ucraina vuole porre fine a questa guerra e sta facendo tutto il possibile per riuscirci. Ora attendiamo passi simili da parte della Russia

Nel frattempo, l'invito a Papa Leone di andare a Kiev:

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Ho invitato Sua Santità a compiere una visita apostolica in Ucraina: porterebbe vera speranza a tutti i fedeli e a tutto il nostro popolo. Abbiamo concordato di restare in contatto e di pianificare un incontro di persona nel prossimo futuro

Le parole di Giorgia Meloni

Se, quindi, Oltretevere è all'orizzonte una decisa sterzata della diplomazia a favore dell'Ucraina, a Palazzo Chigi come si sta ponendo rimedio all'errore di Giorgia Meloni di non essere stata a Kiev con gli altri leader europei? Intanto ribadendo da che parte sta l'Italia:

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L'Italia si aspetta dalla Russia una risposta chiara alla richiesta avanzata da Kiev di un cessate il fuoco immediato e incondizionato

La premier è stata quanto mai netta:

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L'Ucraina, nell'accettare da subito un incontro con Putin, ha chiarito quale tra le parti coinvolte nel conflitto sia certamente a favore della pace e quale invece sia responsabile della guerra

Giorgia Meloni ha scandito che l'Italia rimarrà al fianco dell'Ucraina fino alla fine perché

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Una pace durevole è impossibile senza garanzie di sicurezza efficaci

Frase che sembra una citazione di Papa Leone: nel suo primo Regina Coeli, Prevost ha dichiarato di volere "una pace autentica, giusta e duratura". L'eco di queste parole è arrivato anche a Palazzo Chigi.  

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Giovanni Santaniello
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