Un breve messaggio di videodenuncia su Instagram contro la legge sulla caccia voluta dal governo Meloni. Il noto attore comico Giovanni Storti ha passato in rassegna tutti i punti principali della riforma sostenuta dal ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Nella legge sono previste misure che agevolano la caccia, che viene considerata alla stregua di un'attività che tutela la biodiversità, aumenta il numero di specie che possono essere cacciate ed estende gli orari fino al tramonto. Il messaggio di Giovanni si conclude con una richiesta agli elettori e agli amanti degli animali: "Potete ancora dare fiducia a questo governo?".
Un messaggio forte contro una legge che era da tempo nei piani del governo Meloni. L'esecutivo nazionale voleva rimuovere alcuni limiti alla caccia, ma già negli scorsi giorni, quando è emerso il testo del ddl caccia, diverse associazioni sono insorte contro il ministro Lollobrigida. Basti pensare alla nota pubblicata sul sito di Legambiente nelle scorse ore, che accusa il governo di voler normalizzare il bracconaggio.
La deregulation della caccia, denunciano le associazioni, potrebbe compromettere l'ecosistema e portare a un importante passo indietro. La bozza di legge, composta da 18 articoli, si propone di modificare la norma numero 157 dell'11 febbraio 1992. Anche i partiti di opposizione, in primis Pd e Avs, hanno iniziato a contestare il disegno di legge.
Qualche giorno fa è stato reso noto il disegno di legge, voluto dal governo Meloni e dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il ddl Caccia, che punta alla modifica della legge 157/1992, è composto da diciotto articoli e nel primo articolo si disciplina "la gestione e la protezione della fauna selvatica omeoterma, nonché il prelievo venatorio". Sono diverse le concessioni che vengono fatte rispetto alla legge di trentatré anni fa.
Tra i diciotto articoli, fa discutere l’otto, nel quale si regolamenta l'utilizzo delle armi consentite per la caccia. Modificati anche il numero di giornate nelle quali la caccia è consentita e gli orari: sarà infatti possibile praticare l'attività anche dopo il tramonto. Da attività ludica, la caccia diventerà quindi pratica che per legge concorre alla tutela della biodiversità e dell'ecosistema: saranno estese le aree dove è possibile praticarla, le specie che possono essere catturate passeranno da sette a quarantasette e nelle aree private potrà essere esercitata senza regole.
Preoccupa il riconoscimento della licenza di caccia per gli stranieri e non è prevista nessuna formazione sulle leggi italiane riguardanti la caccia per gli stranieri. Proprio questo passaggio preoccupa perché potrebbe creare turismo venatorio nel nostro Paese. Sono infine previste sanzioni fino a 900 euro per chi protesterà contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo.
Qualche giorno fa, dopo che il ddl Caccia è stato reso noto, il comico Giovanni Storti - da sempre attento ai temi ambientali - ha registrato un breve videodenuncia nel quale passa in rassegna la legge punto per punto. Secondo l'attore milanese, gli amanti degli animali non possono accettare che questa riforma passi e si chiede se sia accettabile continuare a sostenere un governo che sostiene iniziative simili.
Il componente del trio Aldo, Giovanni e Giacomo non è stato l'unico a denunciare la legge voluta dal ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Diverse associazioni, tra cui WWF e Legambiente, hanno promesso che nei prossimi mesi si opporranno contro la riforma del governo Meloni sulla caccia.
Le critiche sul nuovo ddl sulla regolazione della caccia che modifica la legge del 1992 non sono sfuggite al ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che dal suo profilo Facebook ha lanciato un appello dicendo che negli anni passati in tanti hanno chiesto di modificare la legge senza però mai metterci mano. Adesso, il ministro è intenzionato a svolgere audizioni per ascoltare tutte le realtà ambientaliste sul ddl caccia e confrontarsi.
Il titolare del dicastero lancia poi un'accusa al centrosinistra e ai contestatori della riforma dicendo che, non avendo nulla da dire, si inventano aspetti della legge che non esistono. Quel che è certo è che nei prossimi mesi ci saranno polemiche per questo nuovo ddl.