Lory Del Santo e il dolore: un binomio che purtroppo la vita ha cucito addosso alla showgirl come un vestito che non si toglie mai. Ma tra le tragedie che l’hanno segnata, quella della morte del figlio Loren resta la più oscura, la più lacerante. Aveva solo 19 anni quando si è tolto la vita. Bello, riservato, intelligente.
Apparentemente "normale", come spesso accade quando il male è tutto dentro. Dietro il suo sorriso timido, Loren nascondeva un mostro silenzioso: l’anedonia. Una malattia psichiatrica che cancella le emozioni, impedisce di provare piacere, affetto, desiderio. Un blackout dell’anima. E nessuno, nemmeno sua madre, si era accorto fino in fondo del baratro in cui stava sprofondando.
Ecco tutto quello che sappiamo su una tragedia che ha lasciato tutti senza parole.
Lory Del Santo non è certo nuova ai riflettori, ma sul figlio Loren aveva sempre mantenuto un profilo basso. Nato nel 1999 da una breve relazione che Lory stessa ha definito "una notte d’amore" con un uomo sconosciuto ai media - la regista di "The Lady", infatti, non ne ha mai svelato il nome -, Loren è cresciuto lontano dalla scena mediatica, negli Stati Uniti, dove frequentava la Miami Beach High School.
Poiché Del Santo non ha mai voluto svelare l’identità del padre, non è mai stato chiaro se lo stesso Loren conoscesse davvero le sue origini. Un mistero nel mistero, che aggiunge sfumature malinconiche a una storia già carica di dolore.
Poi la tragica e devastante notizia. Un fulmine a ciel sereno che Lory Del santo ha svelato in diretta a Silvia Toffanin, durante un'intervista nel salottino di "Verissimo", ormai qualche anno fa: "Mio figlio Loren ci ha lasciato. Si è tolto la vita a causa di una grave patologia cerebrale. Il suo cervello si è spento per un collasso mentale".
Chi lo conosceva lo descriveva come un ragazzo educato, sveglio, gentile. Nulla faceva presagire quello che sarebbe successo. Ma, si sa, le apparenze possono essere spietatamente ingannevoli.
Dietro la tragica fine di Loren si nasconde un nemico subdolo: l’anedonia. Il termine non suona familiare a molti, eppure è una delle manifestazioni più devastanti dei disturbi psichiatrici. Chi ne soffre perde il contatto con ogni forma di piacere: niente più gioia, entusiasmo, desiderio. Un vuoto emotivo che si spalanca giorno dopo giorno.
Lory Del Santo ha spiegato che Loren non ha mai visto un medico. "Mentalmente era super intelligente e questa sua condizione gravava su un altro aspetto che era il distacco da ciò che nella vita è la felicità", ha confidato a "Oggi è un altro giorno", il programma di Rai 1 condotto da Serena Bortone.
A dicembre 2017, pochi mesi prima del suicidio, qualcosa è cambiato in modo irreversibile. Loren ha iniziato a manifestare una sorta di "doppia personalità", che però restava nascosta, confinata in scritti e registrazioni personali. Una lotta interiore che nessuno riusciva davvero a vedere.
"È una malattia che blocca le emozioni: ti impedisce di essere felice, ma anche di essere infelice", ha spiegato Lory con quella lucidità che solo chi ha guardato il dolore negli occhi può permettersi.
Nel caso di Loren, la malattia si è manifestata in modo subdolo. Inizialmente appariva come un ragazzo gentile, intelligente e riservato, ma con il tempo la sua condizione è peggiorata, portando a un progressivo appiattimento emotivo e, in alcune fasi, a una doppia personalità. Purtroppo, la patologia di Loren era irreversibile e non esistevano cure efficaci che potessero restituirgli la capacità di provare piacere o emozioni. Nel 2018, a soli 19 anni, Loren si è tolto la vita, lasciando nella madre un dolore profondo ma anche la consapevolezza che non avrebbe potuto salvarlo da una sofferenza così grande.
A distanza di tempo, anche Marco Cucolo - compagno di Lory - ha voluto dire la sua. E le sue parole sono cariche di quella consapevolezza che arriva solo dopo che tutto è crollato. "Abbiamo scoperto che aveva un sintomo che si confondeva perfettamente col suo carattere", ha raccontato. Loren era selettivo, usciva solo con poche persone, preferiva il silenzio al clamore. Ma non era solo timidezza: era il primo campanello d’allarme.
Un altro segnale? Il rapporto con il suo cane. "Gli cambiava sempre l’acqua perché doveva essere alla temperatura giusta, aveva un menù speciale… Ma quando il cane un giorno scomparve, Loren non reagì. Rimase impassibile. E quello forse era già un sintomo".
Cucolo ha raccontato anche il dramma vissuto da Lory dopo il suicidio del figlio: "È dimagrita di 15 chili, non mangiava più. Passava il tempo a fissare un punto nel vuoto. Io non l’ho mai lasciata sola. L’accompagnavo anche al bagno. È distrutta nel cuore".
Un dolore che Lory ha provato, per un po’, a nascondere. "Ho cercato di rimuoverlo - ha detto - ma per scrivere di un’emozione devi andare nei dettagli, e lì ti perdi in questo mondo oscuro da cui è difficile risalire".
Eppure, nonostante tutto, oggi Lory trova ancora un senso: "Bisogna accontentarsi dei fiori che troviamo. Noi siamo in un deserto, ma ci sono dei punti strategici in cui nascono dei fiori". Non ci sono conclusioni facili per una storia così. Solo il silenzio. O una carezza fatta di parole, per chi non c’è più.