23 May, 2025 - 16:05

Barry Keoghan confessa: "Mia madre morta per eroina quando avevo 12 anni, ora tocca a me lottare"

Barry Keoghan confessa: "Mia madre morta per eroina quando avevo 12 anni, ora tocca a me lottare"

Dimenticate i riflettori, gli abiti da red carpet e il fascino tormentato di "Saltburn". Barry Keoghan ha deciso di alzare il sipario su qualcosa di molto più crudo e intimo della recitazione: la sua dipendenza dalla droga.

Nel corso di un’intervista con "Hollywood Authentic" pubblicata il 1° maggio, l’attore irlandese ha raccontato senza filtri la sua battaglia personale, svelando che la sua lotta con la tossicodipendenza è un’eredità tragica iniziata con la morte della madre, avvenuta quando aveva solo 12 anni.

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Non sono più in fase di negazione. Capisco di avere una dipendenza e di essere un tossicodipendente - ha ammesso.

Una confessione che non solo squarcia il velo dorato della fama hollywoodiana, ma lancia anche un messaggio potente: dietro ogni volto da copertina può nascondersi una ferita aperta. E Barry, con il coraggio che lo contraddistingue, ha deciso di mostrarla al mondo.

Barry Keoghan ha perso tutto troppo presto, ma non i ricordi

La voce si fa grave, gli occhi si spostano nel vuoto. Barry Keoghan ha ricordato il dolore più grande: la perdita della madre Debbie, morta per overdose da eroina quando lui aveva appena 12 anni.

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Ricordo che da bambini sentivamo mia madre urlare attraverso la cassetta delle lettere, chiedendo di noi, mentre lottava contro la dipendenza

Parole intrise di tristezza, mentre il racconto procede durante l'intervista all'"Hollywood Authentic": "A noi dicevano solo di restare a letto. Non potevamo scendere ad abbracciarla". Impossibile comprendere fino in fondo il dolore che il piccolo Barry e il fratellino Eric possano aver provato a essere costretti a sentire le urla, i pianti, la rabbia della loro mamma. 

Un'infanzia devastata, quella di Barry, trascorsa tra 13 famiglie affidatarie prima di trovare stabilità dalla nonna. Il dolore della perdita non lo ha mai lasciato, tanto che ha confessato a "GQ" nel gennaio 2024: "(Penso ndr.) A mia madre, sempre. Sono passati molti anni ormai, ma penso sempre a lei. È nei momenti di successo che il pensiero diventa più forte, perché vorresti festeggiare con lei".

Photo by Greg Williams Hollywood Authentic, May 2025
Photo by Greg Williams - Hollywood Authentic, May 2025 

"Sono un tossico": il peso della verità

Non usa giri di parole. Keoghan si definisce un tossicodipendente, senza veli o giustificazioni: "Capisco di avere una dipendenza. Quando lo accetti, puoi finalmente andare avanti", ha dichiarato all’intervistatore Greg Williams dell'"Hollywood Authentic".

Il paradosso è bruciante: la morte dei suoi genitori - entrambi caduti nella trappola della droga - e di altri familiari (due zii e un cugino) avrebbe dovuto bastare a tenerlo lontano da certe derive. E invece, no.

"La curiosità è una cosa potente", ha ammesso, con una sincerità disarmante. L’arrivo della fama e del successo ha alimentato una pressione difficile da gestire. "Ho delle cicatrici che lo dimostrano. Sono il risultato dell’uso di droga. Ora sono in pace, mi assumo la responsabilità. Accetto la mia vita", ha spiegato, sottolineando però quanto Hollywood possa essere tossica quanto una sostanza illegale:

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Riesco a vedere quella nebbia che una volta c’era, solo che ora è un po' più nitida e colorata

Brando, il figlio che gli ha fatto cambiare prospettiva

Nel buio, una luce. Si chiama Brando, ha due anni, ed è il figlio che Barry ha avuto con l’ex compagna Alyson Sandro. L’essere diventato padre gli ha permesso, in un modo crudele e rivelatorio, di comprendere meglio sua madre:

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Crescendo e avendo un figlio mio, ho capito che è stato un lavoro molto difficile per lei e per mio padre

In un video del Foreign, Commonwealth & Development Office britannico, Keoghan ha raccontato di voler usare la propria notorietà per migliorare il sistema di assistenza sociale ai minori. Un tema che lo tocca da vicino, avendo vissuto da piccolo in un sistema che - fortunatamente - ha saputo in parte proteggerlo.

"Qualsiasi cosa abbia a che fare con i bambini e l'assistenza, voglio sempre aiutare", ha dichiarato l'attore di "Bird", aggiungendo che "Metterla in luce, attirare attenzione su di essa".

Keoghan combatte il cliché del padre assente

Tra gli attacchi più vili, quello di essere un "padre assente". Barry Keoghan ha risposto senza mezzi termini, nel podcast di Louis Theroux, spiegando perché ha smesso di postare foto del figlio: "La gente ama usare mio figlio come arma… più attenzione ho ricevuto, meno ho pubblicato foto. Non credo sia giusto metterlo online".

Anzi, l'attore ha anche confessato che da quando ha smesso di postare le foto del figlio, la gente ha persino iniziato a etichettarlo come un "padre assente", arrivando a epiteti più spinti: "Hanno iniziato a darmi dello stronzo… mi fa infuriare". Da qui la decisione di disattivare il suo account Instagram, dopo i violenti messaggi ricevuti.

Non un’assenza, dunque, ma una scelta protettiva. Una scelta da padre che ha imparato, sulla propria pelle, cosa significhi crescere senza un genitore presente. In un mondo dove le star spesso indossano maschere perfette, Barry Keoghan ha scelto di mostrarsi nudo e vulnerabile. Non solo ha raccontato la sua battaglia, ma l’ha anche trasformata in un atto di responsabilità. Di amore. E, forse, di redenzione.

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Ilenia Scollo
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