Ultimo giro della stagione, i talk show stanno per chiudere. Ma senza la tv come possono sopravvivere i politici? Certo, ci sono sempre le edizioni estive pronte a riempire i palinsesti. Ma le telecamere ufficiali, quelle delle trasmissioni pilota dei vari canali, saranno senz'altro rimpiante.
Ora, a dirla tutta, almeno il centrosinistra spera che si arrivi a pieno ritmo quantomeno all'appuntamento del referendum. Meno di due settimane ci separano dall'8 e 9 giugno, dalla sua missione di raggiungere il quorum anche grazie all'aiuto dell'informazione televisiva.
Ma tant'è: con un minimo di zapping, si ravvisa una certa stanchezza. L'attenzione è già rivolta alle nuove edizioni dei programmi che inizieranno a settembre. Magari con una novità nell'ambito dei talk politici: quella del giornalista Rai Alberto Matano.
E insomma: Elly Schlein, che non è una frequentatrice tra le più assidue dei salotti televisivi, quando ha detto che il centrodestra vince coi sondaggi e il centrosinistra (unito) nella realtà, probabilmente, ha alluso in maniera più generica al mondo televisivo. È vero, stando alla narrazione del Nazareno, che siamo in piena era "TeleMeloni". Ma è anche vero che, probabilmente, la tv, arrivata la primavera inoltrata, impatta sempre meno sulla quotidianità degli italiani e sul dibattito pubblico.
E forse non è affatto un male, visto che la tv italiana è considerata quella con l'informazione meno affidabile tra i Paesi più avanzati d'Europa. A tal proposito, nulla descrive meglio la situazione di una battuta di Fabio Fazio che, nel salutare la Rai, ha ricordato:
E quindi: sempre meno informazione, sempre più show. Sempre meno opinioni fondate su fatti verificati (e/o verificabili) sempre più litigate studiate a tavolino, con personaggi "controcorrente" chiamati a spacciare per vere cose che vere non sono.
Di questi personaggi, nessuno ha una lista più lunga di quella della tv italiana.
E comunque: c'è da giurare che i palinsesti 2025-2026 saranno della stessa pasta. Nei giorni scorsi, se ne è parlato anche in occasione del Festival della Tv di Dogliani, in provincia di Cuneo. Dove, a proposito di politica e tv, è intervenuto anche Diego Bianchi, in arte Zoro, deus ex machina di Propaganda Live. Alla domanda i talk non fanno altro che amplificare la propaganda di parte? Ha risposto così:
E comunque, la Propaganda-band conta di tornare anche l'anno prossimo, anche se le insidie non mancano:
E comunque, in vista dei prossimi palinsesti, c'è un giornalista Rai che potrebbe scendere nel calderone della politica. Si tratta di Alberto Matano. Il perché è presto detto: più che prendere il testimone di Mara Venier nella conduzione di Domenica In (sempre che zia Mara lasci) ha svelato il sogno di fare un nuovo programma di infotainment in prime time su Rai 1:
Chissà se sarebbero compresi i politici.