Daniele De Rossi è comunista come la mamma? Cosa ha detto l'ex Roma sulla politica
Era da un bel po' di tempo che non parlava pubblicamente. Ma Daniele De Rossi, l'ex bandiera della Roma, è tornato a farlo questa mattina concedendo una lunga intervista al Corriere della Sera con la quale non si è soffermato solo sui temi calcistici e quelli legati alla sua nuova carriera di allenatore: DDR, come l'hanno battezzato i tifosi giallorossi, ha affidato ad Andrea Di Caro anche varie riflessioni sul mondo della politica.
Del resto, De Rossi non è uno qualsiasi: quando apre bocca sa quel che dice. Non è mai banale. E poi, come ha ricordato nella stessa intervista, "non sbaglia una dichiarazione".
Daniele De Rossi comunista come la mamma? Le sue idee politiche
Leggendo l'intervista che ha concesso al CorSera, ci si chiede prima di tutto se Daniele De Rossi sia comunista. Del resto, ha confidato che lo è senz'altro la mamma. L'ha fatto quando, parlando delle tante leggende metropolitane che si sono rincorse sulla sua persona, ha svelato che, quando giocava, non indossava affatto la maglia a manica lunga per coprire un tatuaggio nazista:
Figurarsi! Mia mamma, che è di estrema sinistra, mi avrebbe tagliato il braccio!
Quindi sua mamma è comunista? gli ha chiesto Di Caro. E lui:
Non è comunista, è comunista così, per dirla alla Mario Brega nel film di Verdone
Vale a dire con tutti e due i pugni alzati
Poi De Rossi ha raccontato anche un episodio particolare per testimoniare la fede politica della mamma:
Anni fa, sui social, insisteva sulla necessità di aumentare le tasse ai ricchi per salvaguardare le classi meno abbienti. Le ho telefonato: Mamma, calma con questi post! Lo sai che hai un figlio milionario? e lei: Allora paga! e ha attaccato
Insomma, a casa De Rossi, la patrimoniale non sarebbe un problema.
La visione politica di Daniele De Rossi
E quindi: di sicuro DDR ha un ascendente di sinistra in famiglia. Ma lui? Che idee politiche ha maturato? Alla domanda se gli piace la politica, intanto, ha risposto così:
Che mi piaccia o no, tutto è politica: ogni nostro gesto o comportamento chiarisce un modo di essere, di comportarsi, di stare al mondo. Anche come ti relazioni col cameriere che ti porta da mangiare è politica. Non posso definirmi apolitico, semmai apartitico, perché non mi sono mai sentito legato a una parte. Ci sono dei politici che non mi piacciono. Posso arrivare anche a detestarli, ma su alcuni temi mi sono trovato d'accordo con una loro posizione
DDR, a questo punto, ha avuto il coraggio anche di fare un esempio:
Salvini è lontanissimo da me. Ma quando parla della legittima difesa della persona, dei propri cari o della proprietà privata, io sono molto vicino alle sue idee
Chissà però "Capitan Futuro" cosa ne pensa del Ponte di Messina, l'infrastruttura i cui cantieri sono stati annunciati in apertura proprio in questi giorni e per la quale il leader della Lega "rischia" di entrare nella storia
Tra Trump e Harris chi avrebbe votato DDR?
E comunque, si capisce che DDR ha un'impostazione culturale vicina al mondo progressista, di centrosinistra quindi. Tant'è che alla domanda chi avrebbe votato tra Trump e Kamala Harris in occasione delle ultime presidenziali Usa, non ha avuto dubbi a rispondere così:
Kamala, perché tante idee di Trump e del suo cerchio magico mi mettono paura. Ma lui spaventa più all'estero che negli Stati Uniti, anche perché nel suo precedente mandato il Paese a livello economico non stava male. Credo che sia meno scapestrato di quel che appare quando parla
Beh: ora, senza Musk, c'è da incrociare le dita
Il giudizio su Roma e il sindaco Gualtieri
Infine, non poteva mancare una riflessione politica di Daniele De Rossi sulla sua Roma, questa volta intesa come città. Prima di tutto, inutile dire che è a favore della costruzione del nuovo stadio del club giallorosso a Pietralata e della riqualificazione del Flaminio da parte della Lazio:
C'è chi vorrebbe bloccare il progetto dei Friedkin da un miliardo per difendere una mini area abbandonata dove sono cresciuti alcuni alberi. Lo stadio di Tor di Valle saltò anche per salvaguardare una sconosciuta tribunetta storica semidistrutta infestata da topi e sporcizia. Questa per me è follia. Anche il progetto di Lotito sul Flaminio, inutilizzato da anni, incontra difficoltà. Paesi meno attrezzati e sviluppati del nostro hanno impianti migliori. tutto per colpa della burocrazia
E comunque: più in generale, questa è l'idea di DDR sulla Città Eterna:
Per alcuni anni, tanti cantieri in giro ci hanno reso la vita difficile. Ma oggi dico che la trovo migliorata. Mia moglie Sarah mi rimproverava perché imprecavo e discutevo ad ogni blocco o divieto. Una volta, un vigile, davanti a Piazza Pia, vicino San Pietro, mi ha detto: Stiamo lavorando per farla diventare una delle più belle del mondo. E io: Ma lo è già, non rompeteci le palle!. Beh, quel vigile aveva ragione: adesso è qualcosa di incredibile. Le cose belle richiedono sacrifici, ma poi ne vale la pena
Il sindaco Gualtieri (esponente del Partito Democratico) quindi è promosso?
Per come vedo oggi il centro di Roma, sì: è promosso. L'ho anche conosciuto e lo ritengo una persona perbene. Ma non deve fermarsi, c'è ancora moltissimo da fare, anche nelle periferie
E, del resto, un testimonial per la prossima campagna elettorale già l'ha trovato.