31 May, 2025 - 12:20

Perché il Governo ha tolto la scorta a Renzi? La lettera al veleno indirizzata a Mantovano

Perché il Governo ha tolto la scorta a Renzi? La lettera al veleno indirizzata a Mantovano

Il governo Meloni ha deciso di togliere la scorta a Matteo Renzi e a tutti gli altri ex premier. Ma il leader di Italia Viva ne fa un'altra questione personale contro Giorgia Meloni e quindi una bandiera da agitare contro il centrodestra.

In primis, infatti, Renzi, con una lettera resa pubblica ieri, si è scagliato contro il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, l'uomo che ha fatto notificare la decisione ai diretti interessati. Ma cosa è successo realmente?

Renzi senza scorta: veleno contro Mantovano

Più che togliere, Palazzo Chigi ha deciso di ridimensionare le scorte agli ex presidenti del Consiglio. Oltre che su Renzi, la scelta impatta su Mario Monti, Romano Prodi, Massimo D'Alema e Paolo Gentiloni: erano loro a usufruire di una scorta mista, vale a dire composta da uomini del ministero dell'Interno e dei Servizi Segreti, in particolare dell'Aisi. Giuseppe Conte e Mario Draghi, invece, già da tempo hanno una scorta formata da uomini solo del Viminale. 

L'uniformità di trattamento scatterà dal primo gennaio 2026.

Ma perché è stata presa questa decisione? In realtà, fonti vicine al Governo hanno spiegato che è stato un atto dovuto, in quanto l'esecutivo si è trovato nella posizione di applicare una vecchia circolare emanata dal governo Conte due che prevedeva l'abbandono delle scorte miste: formate da uomini dei Servizi e del Viminale.

Questa disposizione era contenuta in una legge del 2002 che attribuiva agli ex premier il diritto di rafforzare i propri dispositivi di sicurezza. In realtà, oltre al presidente del Consiglio, questa possibilità era data a tutte le più alte cariche dello Stato potenzialmente esposte a rischio. Ma ora, la scelta fa discutere soprattutto per gli ex presidenti del Consiglio. Anzi: per il fatto che se ne sia lamentato Matteo Renzi.

Renzi contro Mantovano

La polemica è nata in questi giorni perché la scelta del Governo di limitare le scorte agli ex premier è stata annunciata anche dal Foglio. E se per Palazzo Chigi si è trattato solo di dare seguito a una circolare del 2022, Renzi l'ha presa malissimo:

virgolette
Oggi è accaduta una cosa molto grave. Uno scambio riservato tra il sottosegretario Mantovano e il sottoscritto a proposito della mia scorta è stato passato dal Governo ai giornali. Informazioni riservate sulla tutela delle personalità pubbliche vengono passate alle redazioni dal Governo che usa le veline per attaccare gli avversari. È una cosa enorme e il segno che la presidente Meloni e il sottosegretario Mantovano scherzano col fuoco. Si possono avere idee diverse in politica ma piegare le Istituzioni per interessi di parte è sinceramente scandaloso. A questo punto sono costretto a pubblicare io stesso la lettera riservata che avevo inviato a Mantovano e Meloni stamani. Siamo nelle mani di persone pericolose

ha scritto l'ex premier sui suoi profili social

La lettera di Renzi: "Vi vendicate"

E quindi, l'ex premier ora leader di Italia Viva ha reso pubblica la missiva che ha spedito al sottosegretario Mantovano in cui dice chiaro e tondo che la scelta di ridimensionargli la scorta non è altro che una vendetta, un po' come considera la norma che gli vieta di lavorare all'estero:

virgolette
Liberiamoci dalle ipocrisie, signor Sottosegretario, e guardiamo alla verità dei fatti. Ella ha deciso - assieme alla Presidente del Consiglio - di togliere al sottoscritto la tutela AISI dopo che ho rivolto critiche al Governo. Mai nei primi anni del Governo vi siete preoccupati di modificare la composizione delle scorte. Lo avete fatto dopo che avete ricevuto critiche, molto dure peraltro. Trovo questa “spiacevole coincidenza” un gravissimo segnale di utilizzo proprietario ed arrogante delle Istituzioni e avverto la necessità che rimanga scritto, nero su bianco
 
E comunque, Renzi, a questo punto, ha fatto presente che non vuole nemmeno più la scorta del Viminale:
virgolette
Comunico formalmente e inderogabilmente che non intendo accettare nessuna forma di tutela del Viminale

Lo scritto a futura memoria

Renzi, poi, ha lanciato anche questo messaggio nella lettera:
virgolette
La presente, a futura memoria, vale come esplicita esenzione di responsabilità del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia nel caso in cui dal primo gennaio 2026 dovesse accadere qualcosa alla mia persona. Il Viminale non avrà nessuna responsabilità amministrativa da incidenti che potessero occorrermi, ferma restando la piena responsabilità politica di Giorgia Meloni e di Alfredo Mantovano sulla scelta di “vendicarsi” su di me per aver espresso opinioni politiche critiche verso il Governo pro tempore
L'attacco finale è stato durissimo:
virgolette
Mai nella storia italiana la Presidenza del Consiglio si era comportata così con i predecessori. Non lo aveva fatto Berlusconi con Prodi, non lo aveva fatto Prodi con Berlusconi, non lo avevo fatto io, non lo aveva fatto Giuseppe Conte, non lo aveva fatto nessuno. Nel criticarLa profondamente per il modo arrogante e proprietario con il quale Ella gestisce un settore delicato come l’Intelligence, Le auguro comunque il meglio per il nostro amato Paese. Viva l’Italia, viva la Repubblica

 

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