02 Jun, 2025 - 07:00

L'ultima settimana per convincere gli scettici: in quanti andranno a votare l'8 e il 9 giugno?

L'ultima settimana per convincere gli scettici: in quanti andranno a votare l'8 e il 9 giugno?

Manca ormai una settimana al voto del referendum dell'8 e 9 giugno 2025. A partire dalle prime ore di domenica 8 giugno, i cittadini potranno recarsi alle urne per votare i cinque referendum che negli ultimi mesi hanno occupato la scena politica: uno sulla cittadinanza e ben quattro sul lavoro. Mentre il primo quesito vuole ridurre la residenza legale dei migranti in Italia da 10 a 5 anni per l'ottenimento della cittadinanza, i restanti quesiti puntano all'abrogazione di quello che resta del Jobs Act.

Adesso inizia la fase clou. Ancora pochi giorni per cercare di raggiungere il quorum necessario per poter rendere valido il voto dei referendum: per ora i sondaggi dicono che è molto difficile che 25,6 milioni di italiani possano recarsi alle urne l'8 e il 9 giugno. Tuttavia, la partecipazione non è lontana dal 50%+1. Le rilevazioni, infatti, indicano la possibilità che almeno il 42% dei cittadini possano recarsi alle urne.

Quale occasione migliore per dedicare un'intera giornata al referendum se non il 2 giugno? Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, e la coordinatrice nazionale della campagna referendaria, Antonella Soldo, hanno annunciato che oggi ci sarà a Roma una serata dedicata proprio al referendum, alla Città dell’Altra Economia.

Il 2 giugno e i referendum

Una giornata dedicata ai referendum. Secondo quanto dichiarato da Riccardo Magi, segretario di +Europa e presidente del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza, e da Antonella Soldo, coordinatrice nazionale della campagna referendaria, il referendum dell’8 e 9 giugno rappresenta un momento cruciale per riflettere sull’Italia che si desidera costruire.

I due esponenti hanno ricordato come la Repubblica Italiana sia nata da una scelta popolare, compiuta il 2 giugno 1946. In quell'occasione ci fu un referendum in cui, per la prima volta, anche le donne poterono votare. I cittadini si espressero direttamente e senza intermediari, guidati dalla propria coscienza, scegliendo la Repubblica come forma di Stato.

Nel collegare quel passaggio storico all’appuntamento referendario odierno, Magi e Soldo hanno sottolineato la necessità di interrogarsi su che tipo di Paese si voglia essere: un’Italia capace di riconoscere come cittadini e cittadine coloro che, pur essendo nati o cresciuti nel Paese, ne sono esclusi per via di una legge considerata ormai superata, oppure un’Italia chiusa, che ignora la realtà sociale e demografica e rischia di perdere una parte importante della propria comunità.

In quanti dovrebbero recarsi alle urne? Secondo i sondaggi recenti, pubblicati da Izi, circa il 38-42% degli aventi diritto al voto dovrebbero votare: ancora troppo poco per raggiungere l'obiettivo del quorum.

L'evento di stasera

Già nella giornata di ieri, 1 giugno 2025, è stata annunciata una grande festa a Roma, presso la Città dell’Altra Economia (Largo Dino Frisullo), nell’ambito di “Testaccio Estate”, insieme alle associazioni che hanno sostenuto la campagna referendaria. L’evento prevede momenti di intrattenimento culturale, artistico e musicale, tra interventi, stand-up comedy, un concerto e un dj set.

Hanno infine riferito di aver invitato tutti i leader politici favorevoli al SÌ, sottolineando l’importanza di una mobilitazione ampia e condivisa, ispirata allo stesso spirito di partecipazione e unità che caratterizzò il fronte repubblicano nel 1946. Secondo il comitato promotore, infatti, di fronte alle battaglie per i diritti è necessario procedere uniti.

Il commento di Landini

Il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, ha invitato con forza alla partecipazione al voto, sottolineando l’importanza di raggiungere il quorum. Secondo Landini, è fondamentale rivolgersi in particolare a quelle persone che negli ultimi anni si sono allontanate dalle urne perché deluse, sentendosi non rappresentate e non avendo percepito miglioramenti concreti nelle proprie condizioni di vita.

Ai presenti alla tredicesima edizione della "Giornate del lavoro Cgil Basilicata - Un mondo nuovo" ha ricordato che, con il referendum, hanno finalmente l’occasione di esprimersi direttamente per cambiare leggi che incidono sulla loro quotidianità. Non si tratta, ha fatto intendere, di scegliere un candidato, ma di esercitare un potere decisionale su questioni di merito.

A suo avviso, l’accostamento tra i quesiti referendari sul lavoro e quelli sulla cittadinanza rappresenta una scelta precisa e coerente, volta a ristabilire un quadro legislativo che tuteli i diritti anche di coloro che lavorano in Italia, pagano le tasse e rispettano le leggi, pur senza vedersi pienamente riconosciuti. Ha infine ammonito contro il rischio di ridurre queste tematiche a semplice propaganda, ribadendo la necessità di affrontare con serietà e responsabilità problemi che riguardano il futuro collettivo.

Riassunto

  • Il referendum dell’8-9 giugno 2025 riguarda cinque quesiti (uno sulla cittadinanza e quattro sul lavoro) e necessita di un quorum difficile ma non impossibile da raggiungere.
  • Il 2 giugno è stato scelto come giornata simbolica per promuovere il voto, collegando il referendum attuale a quello del 1946 che diede vita alla Repubblica Italiana.
  • Riccardo Magi, Antonella Soldo e Maurizio Landini invitano alla mobilitazione e alla partecipazione consapevole, sottolineando l’importanza del voto per il cambiamento legislativo e la difesa dei diritti.
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