03 Jun, 2025 - 13:30

Perchè il centrosinistra si è spaccato sulla manifestazione del 7 giugno: ecco il motivo dietro le due piazze

Perchè il centrosinistra si è spaccato sulla manifestazione del 7 giugno: ecco il motivo dietro le due piazze

Doveva essere un'occasione per essere uniti in una singola piazza e far proprio un tema sul quale il governo Meloni ha mostrato spesso i suoi limiti. La piazza del 7 giugno 2025, a Roma, doveva portare tutte le forze del centrosinistra a invitare l'esecutivo nazionale a prendere provvedimenti contro il governo Netanyahu. Negli scorsi giorni, però, è arrivata la notizia che non ci sarà una sola piazza dedicata al Medio Oriente ma due: la prima è quella del 6 giugno 2025 organizzata da Azione e Italia Viva a Milano per denunciare l'odio antisemita crescente in tutto il mondo dopo lo scoppio del conflitto, la seconda è quella appunto del 7 giugno a Roma.

A far maturare la decisione da parte dei due ex esponenti del Terzo Polo è la mancata volontà di includere la lotta all'antisemitismo nella piazza pro Palestina voluta da Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra e Movimento Cinque Stelle. Il vicesegretario di Azione, Ettore Rosato, ha spiegato nel corso di un'intervista a SkyTg24 i motivi dietro le due piazze distinte, dicendo che i partiti più moderati hanno chiesto una condanna più forte contro Hamas, che andrebbe riconosciuto come movimento terroristico, e nel condannare l'antisemitismo.

Una mossa che, secondo alcuni osservatori, potrebbe addirittura riavvicinare Renzi e Calenda nel Terzo Polo, scioltosi due anni fa a causa di incomprensioni tra i due leader di Italia Viva e Azione. L'ipotesi, che sembra assurda al momento, non può essere totalmente esclusa. Una pace che per ora sarebbe dettata dall'esigenza, più di Renzi che di Calenda, di non restare fuori dal Parlamento alla prossima tornata elettorale.

La spaccatura del centrosinistra sul 7 giugno

Nessuna intesa per il 7 giugno, Azione e Italia Viva manifesteranno quasi sicuramente a Milano il giorno prima. Non solo i moderati hanno deciso di chiamare una piazza propria - "Due popoli, due Stati" - ma anche di organizzarla lontano da Roma. Secondo quanto emerge, prenderanno parte alla piazza gli esponenti dei partiti di Renzi e di Calenda ma anche alcuni membri di +Europa, da sempre critica contro le azioni di Hamas, e dem moderati

Saranno spese parole contro il governo di Netanyahu, così come nella piazza capitolina, ma l'attenzione sarà puntata sul tema dell'antisemitismo. Del resto, proprio l'odio antiebraico in tutto il mondo è aumentato dopo le azioni del governo israeliano. Argomenti che, stando ai racconti degli esponenti moderati del centrosinistra, sono stati quasi completamente esclusi dalla piazza del 7 giugno. 

Il motivo dietro la divisione

Non una parola sul movimento terroristico Hamas, su chi vuole distruggere lo Stato israeliano e sull'antisemitismo. Questo ha detto il fondatore di Azione, Carlo Calenda, parlando della piazza del 7 giugno e annunciando temi che invece saranno centrali nella manifestazione milanese che si dovrebbe tenere tra tre giorni. A confermare poi il motivo di questa spaccatura c'è anche il vicesegretario di Azione, Ettore Rosato, che oggi a SkyTg24 ha detto:

Avevamo chiesto a Pd, Avs, 5 Stelle di mettere all'interno della piattaforma della manifestazione del 7 giugno, organizzata peraltro in un giorno di silenzio elettorale, alcuni punti in maniera definita e netta: la lotta contro l'antisemitismo e la condanna di Hamas come movimento terroristico

La manifestazione si terrà il 6 giugno al Teatro Franco Parenti di Milano alle ore 18. Quella di Roma, invece, sarà il giorno successivo - 7 giugno - a piazza Vittorio Emanuele alle ore 14: il corteo percorrerà via Emanuele Filiberto fino ad arrivare a Piazza San Giovanni Laterano.

Il "ritorno" del Terzo Polo?

Renzi e Calenda hanno fatto pace? Difficile a dirsi, certo la manifestazione del 6 giugno potrebbe essere un'occasione per tornare a parlare e ricostruire quel fronte moderato che si è dissolto nel 2023 a meno di un anno dalla sua fondazione in vista delle elezioni politiche del 2022 che hanno poi visto la vittoria del centrodestra guidato da Meloni.

Un'esigenza dettata più dai numeri che da un'intesa politica, probabilmente. Se Azione, stando ai sondaggi, oggi sarebbe certa di un ingresso nel Parlamento italiano poiché raggiungerebbe il 3,3%, Renzi dovrebbe preoccuparsi: nelle più recenti rilevazioni Italia Viva si attesta attorno al 2,5%. 

Riassunto in tre punti

  • Divisione del centrosinistra: Il 6 e il 7 giugno ci saranno due manifestazioni separate su Israele e Palestina, una a Milano (moderati) e una a Roma (progressisti), a causa di divergenze su antisemitismo e condanna di Hamas.
  •  Motivi della frattura: Azione e Italia Viva accusano la piazza romana di ignorare l’antisemitismo e di non voler definire Hamas come movimento terroristico, spingendo per una propria mobilitazione.
  • Possibile riavvicinamento nel Terzo Polo: La manifestazione unitaria del 6 giugno potrebbe rappresentare un primo passo verso una riaggregazione tra Renzi e Calenda, spinta da esigenze elettorali più che da affinità politiche.

 

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