Salis potrebbe perdere l'immunità da europarlamentare? A sottolinearlo è proprio l'esponente di Alleanza Verdi Sinistra, arrestata più di un anno fa in Ungheria per una presunta aggressione e sottoposta a un processo definito antidemocratico dalle istituzioni europee e da larga parte del centrosinistra. Con la sua elezione all'Europarlamento del 2024, Ilaria Salis ha ottenuto l'immunità e da allora l'Ungheria di Orbán ha cercato in tutti i modi di farla decadere.
Il governo aveva già chiesto in passato una revoca accusandola di lesioni aggravate nei confronti di due attivisti dell'estrema destra nel 2024, a pochi mesi dalla sua elezione. L'episodio, tuttavia, sarebbe datato 2023. Da allora è iniziata l'ennesima battaglia tra Budapest e Bruxelles e la Commissione Giuridica del Parlamento Europeo ha esaminato il caso e ha previsto un voto sulla revoca dell'immunità che dovrebbe essere votata il prossimo 25 giugno, tra tre settimane.
In un lungo post su X, l'eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra ha scritto che tutte le richieste da parte del governo di Orbán non sono mirate a fare giustizia ma puntano alla vendetta per via della sua elezione all'Europarlamento che l'ha portata lontana dalle carceri di Budapest. In caso di revoca, il processo nei confronti di Ilaria Salis proseguirebbe ma il suo seggio nell'Europarlamento non decadrebbe.
Ilaria Salis, recentemente eletta al Parlamento Europeo con Alleanza Verdi Sinistra, potrebbe perdere l’immunità parlamentare a seguito di una richiesta formale del governo ungherese. Arrestata nel 2023 a Budapest con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra durante una manifestazione, Salis è stata al centro di un processo definito antidemocratico da varie istituzioni europee e da ampi settori del centrosinistra italiano.
La sua elezione a Bruxelles nel 2024 le ha garantito l’immunità, bloccando temporaneamente il procedimento giudiziario a suo carico. Tuttavia, l’Ungheria ha chiesto la revoca di questa protezione, innescando un nuovo scontro tra Budapest e le istituzioni europee. La Commissione Giuridica del Parlamento ha preso in esame la richiesta e ha fissato una votazione sulla possibile revoca per il 25 giugno 2025.
In un lungo intervento sui social, Salis ha accusato apertamente il governo di Viktor Orbán di volerla punire per ragioni politiche, sostenendo che la vera motivazione dietro la richiesta ungherese non sia giustizia, ma vendetta. Se il Parlamento dovesse accogliere la richiesta, il processo riprenderebbe, ma Salis manterrebbe comunque il suo seggio da eurodeputata. La vicenda resta al centro dell’attenzione, simbolo di un confronto sempre più teso tra diritti fondamentali e politica giudiziaria in Europa.
Una dura polemica all’indirizzo del premier ungherese Viktor Orbán. Dopo aver esposto la situazione ai suoi follower, Salis ha ribadito che quello che sta accadendo nei suoi confronti non è un atto di giustizia, né tanto meno un tentativo di fare luce sull’aggressione di due anni fa: ma un mero attacco politico.
L’Europa deve scegliere da che parte stare
— Ilaria Salis (@SalisIlaria) June 4, 2025
Secondo alcune testate, il relatore del mio caso in Commissione Affari Giuridici avrebbe manifestato l’intenzione di accogliere la richiesta ungherese di revoca della mia immunità parlamentare.
Se così fosse, verrei esposta a una… pic.twitter.com/LfGoZlWKpx
“Nessuna giustizia in un regime” compare nella foto pubblicata sul suo social dove Salis spiega che il governo ungherese è autoritario. Le immagini dell’attuale eurodeputata in catene in un’aula del tribunale di Budapest hanno fatto il giro d’Europa destando non poco sdegno, tante anche le polemiche del centrosinistra che ha accusato Meloni di restare alleata con Orbán nonostante un’italiana fosse detenuta in Ungheria. Negli scorsi giorni, Salis aveva ipotizzato di tornare in Ungheria per il gay pride, vietato dalle leggi di Orbàn.
Secondo quanto scritto da Salis, il processo nei suoi confronti era già scritto: “nel disprezzo della presunzione d’innocenza, il governo ha più volte anticipato l’esito giudiziario, dichiarando pubblicamente che sarei una ‘criminale’, una ‘terrorista’, e che merito una condanna esemplare” scrive la deputata europea di AVS.
Non resta che aspettare il voto tra il 24 e il 25 giugno, a un anno quasi dall’elezione europea del 2024. Non mancano i dubbi all’interno del JURI e l’Assemblea plenaria dell’Europarlamento sulla revoca dell’immunità. E se dovesse venire meno questo aspetto? Il processo riprenderebbe ma Salis resterebbe al Parlamento Europeo.