07 Jun, 2025 - 15:44

Manifestazione pro Gaza a Roma, decine di migliaia in piazza per la Palestina: "Basta complicità con Israele"

Manifestazione pro Gaza a Roma, decine di migliaia in piazza per la Palestina: "Basta complicità con Israele"

Niente più accordi tra Italia e Israele. È questa la richiesta dei principali partiti di opposizione, scesi in piazza per la Palestina contro l’inazione del governo Meloni. Tante le bandiere di partito presenti, poche quelle con i colori della Palestina: uno dei motivi per cui le principali associazioni palestinesi in Italia hanno deciso di non partecipare alla manifestazione odierna. A organizzare la protesta sono stati i più importanti partiti dell’opposizione: Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra.

Anche nella giornata di oggi, nonostante l’evento dovesse rappresentare un momento di unità per il “campo largo” in vista del referendum di domani e dopodomani, si è verificata l’ennesima spaccatura. Italia Viva e Azione hanno organizzato ieri, 6 giugno 2025, un evento a Milano per condannare sia le azioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu, sia il crescente antisemitismo a livello globale dopo il 7 ottobre 2023.

La manifestazione odierna arriva a ridosso del referendum dell’8 e 9 giugno ed è stata organizzata meno di due settimane fa. Sono decine di migliaia le persone presenti in piazza. Inizialmente si è registrata una notevole disorganizzazione nella gestione degli striscioni, e il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, è arrivato a piazza Vittorio Emanuele con forte ritardo. Il corteo è partito più tardi rispetto all’orario previsto, ma non si sono verificati scontri o episodi di violenza da parte dei manifestanti.

Manifestazione pro Gaza a Roma: cosa è successo

Il corteo in sostegno alla popolazione palestinese è stato aperto sulle note di “Bella Ciao” prima di partire da piazza Vittorio Emanuele e dirigersi verso la Basilica di San Giovanni in Laterano. Decine di migliaia di persone hanno affollato le strade di Roma, portando con sé bandiere della Palestina e dei tre partiti organizzatori. Tuttavia, mancavano le principali associazioni che rappresentano i palestinesi in Italia. Molte hanno preferito non partecipare, accusando i partiti promotori di strumentalizzare la situazione di Gaza in un momento in cui cercano consensi elettorali.

Nei prossimi giorni si voterà per i referendum su cittadinanza e lavoro: un passaggio decisivo per il centrosinistra, che punta anche a capitalizzare eventuali successi alle elezioni amministrative. Tuttavia, la comunità palestinese residente in Italia ha espresso, soprattutto sui social, il proprio dissenso, evidenziando l’incoerenza dimostrata dal centrosinistra.

La partecipazione al corteo

Secondo le principali testate giornalistiche, circa 50.000 persone hanno partecipato alla manifestazione a favore della Palestina. Secondo gli organizzatori, in piazza c'erano 300mila persone. I manifestanti hanno esposto striscioni contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Durante il corteo si sono sentiti slogan come: “Palestina libera” e “Fermiamo il massacro”.
Molte le critiche verso Palazzo Chigi.

Alla presidente Meloni, durante il premier time dello scorso mese, è stato chiesto di esprimere una posizione chiara contro le operazioni militari di Netanyahu nella Striscia di Gaza, ma le risposte istituzionali sono state vaghe. Solo dopo gli spari di avvertimento registrati in Cisgiordania durante il passaggio di una delegazione diplomatica è arrivata una condanna unanime, senza però alcun provvedimento concreto contro Netanyahu.

Alle 15:30 i manifestanti sono entrati in piazza San Giovanni. Nel corso del corteo, la segretaria del Pd Schlein ha ribadito:

virgolette
E' un'enorme risposta di partecipazione per dire basta al massacro dei palestinesi e ai crimini del governo Netanyahu. E' un'altra Italia che non tace, come fa il governo Meloni

Le contestazioni interne al corteo

Non sono mancate contestazioni pacifiche rivolte ai leader del Movimento Cinque Stelle, del Partito Democratico e di Alleanza Verdi-Sinistra. Diverse realtà hanno chiesto conto di cosa avessero fatto queste forze politiche per il popolo palestinese quando erano al governo. Tra i contestatori: Fronte della Gioventù Comunista, Giovani Palestinesi, Udap (Unione Democratica Arabo-Palestinese), Fronte Comunista, collettivo Militant.

Secondo quanto dichiarato da un attivista presente in piazza, quando le attuali forze di opposizione erano al governo, l’Italia ha toccato un record storico nell’export di armi verso Israele, diventando il terzo paese esportatore dopo Francia e Germania, in particolare durante il governo Conte bis. 

Riassunto in tre punti

  • Divisioni nell’opposizione e nella piazza: mentre PD, M5S e Verdi-Sinistra guidano la protesta, Italia Viva e Azione ne organizzano una parallela; le principali associazioni palestinesi si defilano per dissenso.
  • Alta partecipazione ma proteste interne: circa 50.000 manifestanti, ma anche critiche rivolte agli ex partiti di governo per le armi esportate a Israele.
  • Contesto politico-elettorale: la manifestazione avviene a ridosso del referendum su cittadinanza e lavoro, con il centrosinistra accusato di strumentalizzare la causa palestinese per fini elettorali.
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