07 Jun, 2025 - 20:00

Il governo contro la manifestazione per Gaza: perchè sarebbe stata strumentale?

Il governo contro la manifestazione per Gaza: perchè sarebbe stata strumentale?

Una grande propaganda per il referendum dell'8 e del 9 giugno su lavoro e cittadinanza, nonostante sia scattato da qualche ora a questa parte il silenzio elettorale. Il centrodestra trova il pelo nell'uovo nella manifestazione organizzata dall'opposizione che ha portato al centro della piazza la questione palestinese e le azioni del governo Netanyahu, supportato - a detta del centrosinistra - dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

A denunciare la violazione del silenzio elettorale sono diversi esponenti del centrodestra. Tra questi c'è il senatore di Fratelli d'Italia, Lucio Malan, che ha spiegato come l'ex segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, si sia presentato di fronte alle telecamere con un cappellino con sopra scritto "Sì" per il referendum che si voterà domani e dopodomani. Il senatore del partito di governo descrive questo atteggiamento come una violazione delle leggi che impediscono il giorno prima del voto di fare propaganda. Da parte del centrosinistra, non è arrivata almeno per ora nessuna risposta. Polemiche alle quali si sono uniti anche altri esponenti del governo.

La piazza di oggi è da considerarsi un successo per l'opposizione che, nonostante l'assenza di Azione e Italia Viva, è riuscita a totalizzare - a detta degli organizzatori - almeno 300mila persone in piazza. Dal palco di piazza San Giovanni hanno parlato tutti i leader del centrosinistra.

Cosa ha detto il centrodestra sulla piazza pro Gaza

Il referendum al centro della piazza per Gaza? Questa è l'accusa che arriva dal centrodestra di governo per la piazza pro Palestina organizzata dal centrosinistra nella giornata di oggi, 7 giugno 2025. Nonostante non si siano registrate criticità o scontri, come riportato dalla questura, alcuni esponenti del governo Meloni hanno attaccato il centrosinistra accusando i leader dei partiti intervenuti dal palco di aver strumentalizzato la piazza.

Le prime accuse sulla violazione del silenzio elettorale sono state avanzate dal senatore di Fratelli d'Italia, Lucio Malan, che ha puntato il dito contro l'esponente dem Pierluigi Bersani e il suo cappellino con un chiaro messaggio sul voto al referendum di domani e dopodomani, 8 e 9 giugno 2025. Secondo Malan:

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Come avevamo ampiamente sospettato, la manifestazione della sinistra su Gaza era uno strumento per fare campagna sui referendum nel giorno di pausa di riflessione. L’hanno fatto innanzitutto in modo implicito attaccando in maniera strumentale e ingiusta il governo italiano, che ha fatto tutto il possibile per giungere a un cessate il fuoco in quella tormentata terra.

Parole ribadite anche dall'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Nicola Procaccini. Al quale Bersani ha risposto con grande ironia:

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Sono un cittadino semplice. C’era il sole, mi hanno allungato un cappellino e l’ho preso.

Dal palco, però, sono arrivati chiari inviti al voto del referendum dell'8 e 9 giugno 2025 da parte di tutti i leader del centrosinistra. A schierarsi contro l'atteggiamento del centrosinistra c'è anche il segretario di Noi Moderati, Maurizio Lupi:

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Gli attacchi al governo che le opposizioni hanno lanciato dalla manifestazione di Piazza San Giovanni sono privi di fondamento e assolutamente strumentali.

Le accuse di antisemitismo

Non c'è solo il centrodestra ad attaccare la piazza pro Palestina di oggi. L'associazione "7 Ottobre", nata a sostegno di Israele e contro Hamas, ha attaccato duramente gli interventi dal palco. L'attacco è arrivato contro Rula Jebreal che, a detta del comitato, avrebbe riempito di menzogne la folla di Piazza San Giovanni.

La giornalista ha infatti parlato di genocidio, di più di 200 giornalisti morti e ha riportato quanto fatto dal governo di Israele. Come sempre, l'associazione si chiede perché non si sia parlato del 7 ottobre e ha accusato Jebreal di aver ulteriormente alimentato l’odio verso gli ebrei. Proprio nella giornata di ieri, Azione e Italia Viva hanno organizzato un evento a Milano dove si è discusso di antisemitismo e del futuro di Israele.

Gli interventi dal palco di San Giovanni

I leader del centrosinistra sono intervenuti dal palco di Piazza San Giovanni dove, a metà pomeriggio, è finita la manifestazione. Dopo aver annunciato che l'attenzione su Gaza sarà sempre maggiore: a salutare la folla, successivamente agli interventi, c'erano il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, i coportavoce di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.

Assente Riccardo Magi, segretario di +Europa, per via di un problema influenzale. Magi ha comunque mandato un messaggio di sostegno:

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Oggi purtroppo, per motivi di salute, non ho potuto partecipare al corteo per Gaza, ma +Europa era presente con una propria delegazione per chiedere con forza che Israele fermi l’intollerabile strage di civili a Gaza, si lascino passare gli aiuti umanitari, che Netanyahu interrompa subito ogni operazione militare e che vengano liberati gli ostaggi di Hamas.

Riassunto in tre punti

  • Il centrodestra accusa il centrosinistra di violare il silenzio elettorale durante una manifestazione pro Palestina che ha messo al centro il referendum dell’8-9 giugno.
  • La piazza, organizzata dal centrosinistra, ha richiamato circa 300mila persone, con appelli chiari a votare “Sì” al referendum e critiche verso il governo Meloni.
  • Sono emerse anche accuse di antisemitismo da parte di un’associazione filo-israeliana contro alcuni interventi dal palco, mentre +Europa si è fatta rappresentare nonostante l’assenza del segretario per motivi di salute.
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