08 Jun, 2025 - 18:05

Elezioni regionali 2025, come arriveranno governo e opposizione al prossimo autunno?

Elezioni regionali 2025, come arriveranno governo e opposizione al prossimo autunno?

Superati il referendum e le elezioni amministrative di oggi, c'è un altro grande appuntamento per il governo e il centrosinistra. Per certi versi, potrebbe anche essere l'ultimo del 2025 per mettere i bastoni tra le ruote al governo Meloni per l'opposizione e per trovare una conferma per l'esecutivo nazionale. Le elezioni comunali, in corso ancora oggi, hanno premiato finora il centrosinistra: mentre a Genova e Ravenna i risultati sono certi da due settimane, Taranto e Matera restano in bilico, con il campo largo favorito.

Sono sei le regioni che si recheranno alle urne il prossimo autunno, auspicabilmente tra ottobre e la penultima settimana di novembre. Per ora non ci sono novità sulle date certe, attese da maggioranza e opposizione. La Valle d'Aosta deciderà in autonomia, mentre per Veneto, Campania, Toscana, Puglia e Marche bisognerà ancora aspettare, con l'unica certezza che si voterà in autunno.

Lo scorso anno si è concluso con tre Regioni in mano al centrosinistra: Umbria, Emilia-Romagna e Sardegna. Altre quattro sono andate al centrodestra: Liguria, Basilicata, Abruzzo e Piemonte. Quest'anno, tuttavia, sembra che il centrosinistra sia favorito nella maggior parte delle regioni che andranno al voto; difficile prevedere cosa accadrà nelle Marche e in Veneto.

Quando si voterà alle regionali 2025?

Ancora una lunga attesa e un'estate di campagna elettorale davanti. Le elezioni regionali sono ancora lontane, ma sia governo che opposizione si stanno già impegnando per i sei appuntamenti elettorali del prossimo autunno: si voterà infatti in Campania, Toscana, Puglia, Marche, Veneto e Valle d'Aosta. In alcune di queste regioni il centrodestra punta alla riconferma, in altre invece il centrosinistra sembra favorito.

Quando si andrà al voto? Non c'è ancora una data certa per le sei regioni, ma sembra che tra ottobre e novembre ci possa essere un election day. Circa un mese fa, il Consiglio di Stato si è pronunciato in merito, facendo intendere che si andrà alle urne in autunno. Un momento cruciale per il governo Meloni.

La situazione regione per regione

Centrosinistra favorito in Campania, Puglia e Toscana. In queste regioni, Schlein e i suoi alleati puntano alla riconferma: nonostante le diatribe tra la segreteria nazionale del Pd e il governatore campano Vincenzo De Luca, la fiducia degli elettori non sembra scalfita. Il candidato ideale in Campania sembra essere l'ex presidente della Camera, Roberto Fico. Nel centrodestra c'è ancora incertezza; negli scorsi mesi è stato avanzato il nome del ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.

In Puglia, il Pd sembra puntare su Antonio Decaro, ex sindaco di Bari, molto stimato dall'elettorato di centrosinistra e figura ben radicata sul territorio. Diversi i nomi proposti dal centrodestra, dall'improbabile candidatura di Vincenzo Magistà agli esponenti di Forza Italia Mauro D'Attis e Francesco Paolo Sisto. Per ora, nessuna certezza su chi correrà per il centrodestra.

Situazione più chiara in Toscana, dove il centrosinistra riproporrà il presidente uscente Eugenio Giani. Il candidato vicino al governo Meloni dovrebbe essere il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, che ha ottenuto uno storico risultato elettorale in una città tradizionalmente considerata un "fortino rosso". Tomasi è attualmente al suo secondo mandato da primo cittadino.

Le regioni del centrodestra: cosa succederà

Grande stallo in Veneto, dove Fratelli d'Italia e Lega hanno avuto accese discussioni sulla candidatura comune del centrodestra: la Lega rivendica la sua presenza e il legame con il territorio veneto, mentre Fratelli d'Italia fa leva sul risultato elettorale delle ultime europee. La Lega vorrebbe proporre, dopo il no al terzo mandato del presidente uscente, il sindaco di Treviso Mario Conte o il commissario regionale Alberto Stefani.

Fratelli d'Italia insiste su Luca De Carlo, coordinatore regionale, o in alternativa sull'eurodeputata Elena Donazzan e sul vicecapogruppo al Senato, Raffaele Speranzon. Forza Italia potrebbe puntare sull'ex sindaco di Verona, Flavio Tosi. Il centrosinistra, invece, valuta Andrea Crisanti, virologo e senatore Pd, oltre ai sindaci di Padova, Vicenza e Rovigo.

Infine le Marche, dove Francesco Acquaroli, presidente della Regione dal 2020, sarà il candidato del centrodestra. Il Partito Democratico risponderà quasi sicuramente con Matteo Ricci, europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro.

Riassunto finale

  • Sei regioni voteranno tra ottobre e novembre 2025: Campania, Toscana, Puglia, Marche, Veneto e Valle d’Aosta.
  • Il centrosinistra è favorito in Campania, Puglia e Toscana, con candidati radicati e sostenuti localmente.
  • In Veneto e Marche la sfida è più aperta, con divisioni nel centrodestra e possibili sorprese per il centrosinistra.

 

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