“Scusate se non abbiamo postato nulla, eravamo tutti al mare”: questo è il sintetico messaggio accompagnato da una foto — fatta forse con IA — nella quale si vede una piscina, dei sandali, un pallone e degli occhiali da sole. Il più classico dei programmi di una domenica estiva.
Quella che si appresta a chiudersi è stata una domenica lavorativa per il centrosinistra e di relax per il centrodestra, che non ha minimamente speso parole polemiche per il referendum su lavoro e cittadinanza votato oggi, 8 giugno 2025, e che sarà possibile votare anche domani, 9 giugno 2025.
Dal canto suo, il centrodestra ha fatto esattamente quello che aveva preannunciato circa un mese fa: astensione e nessuna attenzione per l’appuntamento elettorale odierno. Ma Forza Italia non è l’unico partito di governo a provocare il centrosinistra: anche la Lega ha pubblicato un post per ricordare che oggi è una domenica di mare e sole, non di urne e impegno politico.
È bastato davvero poco a far infuriare il centrosinistra. Forza Italia, terza forza di governo stando ai sondaggi odierni, ha pubblicato la foto di una piscina con un piccolo kit per una domenica pomeriggio di divertimento. Un chiaro segnale: noi oggi non siamo andati a votare, come promesso.
Del resto era noto che i tre partiti di governo non si sarebbero recati alle urne. L’annuncio è arrivato oltre un mese fa e ha generato non poca rabbia nel centrosinistra, che ha subito accusato le cariche dello Stato di voler sabotare il referendum.
Forza Italia sembrava la forza di governo meno convinta dell’astensione sul requisito della cittadinanza, ma poi si è riallineata al governo appena ne ha avuto l’occasione.
Un’idea divertente ma non originale. La Lega ha preferito postare l’immagine di una spiaggia con tanta gente che prende il sole, augurando una buona domenica ai propri followers. Un’altra provocazione sottile, dopo le grandi polemiche di ieri per la manifestazione pro-Palestina organizzata dal centrosinistra.
Dal canto suo, la Lega ha sempre sostenuto che il requisito sulla cittadinanza fosse pericoloso, e Salvini è stato tra i primi a esporsi contro il referendum. Una sorta di rivincita per il Carroccio, che qualche anno prima aveva promosso un referendum sulla giustizia terminato con l’astensione del centrosinistra. E dai leader di Lega e Forza Italia? Nemmeno una parola.
Se il 7,4% di affluenza delle 12 di questa mattina non lascia ben sperare, i dati pomeridiani non sono migliori. Alle 19 di oggi, domenica 8 giugno 2025, l’affluenza al referendum abrogativo in corso si attesta al 15,8% degli aventi diritto al voto. Questo dato è inferiore rispetto al 23% registrato alla stessa ora durante le elezioni amministrative a Taranto.
Per garantire la validità del referendum, è necessario che partecipi almeno il 50% + 1 degli elettori. Le urne rimarranno aperte fino alle 23 di oggi e riapriranno domani, lunedì 9 giugno, dalle 7 alle 15. Il quorum è lontano e per ora al voto si sono recati solo 8 milioni di italiani.
Il centrosinistra può sperare nella giornata di domani per raggiungere almeno l’asticella politica fissata a 12 milioni di voti. In caso di raggiungimento di questo traguardo, si eguaglierebbero i voti della coalizione di centrodestra alle elezioni del 2022. Un chiaro messaggio al governo Meloni.
Nel frattempo sono in corso anche i ballottaggi per le elezioni amministrative in svariati comuni italiani; il primo turno si è tenuto lo scorso 25 e 26 maggio.